Nel buio si è mossa, la piccola luna, e forse sta per svegliarsi.
Vibra leggermente, sospesa a pochi metri dalla sua mamma, cullata da un po’ di vento solare che giunge fino a lei come una dolce brezza. La sua giovane superficie, liscia e dolcemente arrotondata, rotola lenta mentre la polvere di roccia si addensa intorno a lei in vortici giocosi.
La grande luna le sussurra le parole di un antichissimo canto, vibrazioni silenziose nel vuoto che la raggiungono calmandola. Si riaddormenta; dalla massa grinzosa e butterata della madre cascate di sassolini, antiche rocce di Kreep e pezzi di silicati fluttuano lente lungo il cono di polvere, mutevole cordone che unisce la figlia alla madre, e la nutre.
Una falce di luce dardeggia nel cielo; la linea netta dell’ombra arretra veloce sulla faccia della vecchia luna, scoprendo come un sipario antichi crateri, mari ancestrali, immobili memorie di pietra che segnano il suo volto stanco. Un fremito di tenere onde gravitazionali si espande nello spazio quando i raggi del sole colpiscono la tenera palla di roccia, svegliandola.
“Buongiorno, piccolina. Hai dormito bene?”
Passano molti secondi, la luce cresce di intensità e la piccola luna raccoglie le sue emozioni, ancora confuse e incerte, vorticose come la polvere di cui è composta; ma vuole rispondere alla sua mamma e con fatica, lentamente, le sue piccole radiazioni indisciplinate si fissano in un flusso coerente, un pensiero che dice più o meno: “Ho di nuovo sognato le comete.”
Sorride, la grande luna, ma lo fa voltandosi dall’altra parte, verso il pianeta azzurro; quello che la sua figlioletta non ha ancora mai visto.
“Lo sai che le comete non esistono.”
Un brulichio di energia primordiale attraversa di nuovo il breve spazio vuoto fra di loro.
“Sei sicura? Io ho sognato che esistevano. Brillano nel cielo con la loro coda lunghissima: e se ti passano vicino…”Si ferma, troppo terrorizzata per proseguire.
“Anche se passasse una cometa” ammette la mamma, con tono rassicurante “non potrebbe mai afferrarti, perché io ti tengo stretta.”
“Davvero?”
“Come davvero?” ribatte, facendo finta di essere offesa. “Non ti fidi della tua mamma? Ti ho mai lasciato andare?”
“No.” Gongola, la piccina, e ruota su sé stessa, tentando di modificare il misterioso equilibrio che la tiene sospesa sul freddo mare di roccia, nella parte più intima e misteriosa del vecchio satellite che l’ha generata.
“Appunto. Allora resta tranquilla, piccola luna. La tua mamma se ne sta qui con te”
finché non crescerai abbastanza – conclude mestamente, ma solo dentro di sé, senza dirlo.
Un velo di tristezza le passa sul viso senza tempo.
Forse, sulla terra, qualche gatto innamorato si starà  domandando come mai, per un istante, la sua luce pallida sia apparsa un po’ smorta, quasi ingiallita.
Ma è una domanda destinata a non avere risposta, come tutte quelle che si sta ponendo, per l’ennesima volta, la silenziosa luna appesa in cielo. Come potrà spiegarle, un giorno, di tutto quel mondo, che si stende laggiù, tumultuoso e inquieto in fondo al cielo nero?
Cosa dirà della sua vita, di quei sogni e di quelle emozioni? E di tutto quel dolore, che sale come nebbia, trasuda insieme ai miscugli della sua strana atmosfera, e brucia sulla faccia più dei crateri e delle tempeste solari?
Prima o poi lei lo vedrà, sorgerà dietro la schiena gobba di sua madre, ed è una magra consolazione, per la vecchia luna, sapere che quel giorno è ancora lontano: il tempo scorre comunque e, se non è eterno, è sempre troppo breve.
La piccola luna inconsapevole si è riassopita. Sogna ancora le comete, ma stavolta fuggono, spaventate dall’ombra della mamma, minacciosa e bianca, che le scaccia via, facendole sparire nel buio.
Sta crescendo in fretta – pensa la grande luna, osservando i vortici di polvere che si addensano, condensandosi e ingrossando la sfera di roccia solida ad un ritmo crescente.
Sa che ci saranno giorni difficili: quando la piccola luna vedrà la terra per la prima volta. O quando si accorgerà che è diventata più grande della sua mamma. Ma soprattutto il momento in cui sarà a lei, rimpicciolita e sgretolata, a nascondersi dietro alla giovane figlia, mentre la sua ultima, vecchia polvere, forse verrà davvero portata via dalle comete, chissà.
È ancora presto, il giorno non ha nemmeno finito di spuntare. Forse anche la grande luna può riposarsi un po’.
Magari sognerà ancora di quando lo vide lei, per la prima volta, il pianeta azzurro: selvaggio, terribile, con tutte quelle maree impazzite che spazzavano i continenti, e quelle grandi bestie, che muggivano terrorizzate, travolte da terremoti e inondazioni.
A lei avevano fatto un po’ pena; le era dispiaciuto, vedere l’estinzione dei dinosauri, anche se sua mamma diceva che è normale, quando nasce la luna nuova.

Tutti i racconti

0
0
2

Fatalità

04 July 2025

Tra le vigne senza grappoli maturano nembi di tempesta, e gli sguardi del sudore, delusi, sul cuscino della notte senza nome temono i tradimenti dei cieli senza tetto dove quietarsi, Grandine nel vento senza ragione, e acque senza clemenza piegano antiche e vinte ginocchia sul suolo umiliato [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
2

Non guardare quella finestra (1/2)

04 July 2025

Quattro anni fa, quando mi sono trasferito in questo palazzone putrido e spelacchiato, non cercavo niente di speciale, solo un buco abbastanza economico dove le pareti non mi ricordassero mia moglie. Ero fresco di separazione, fresco di licenziamento, fresco anche di una depressione che mi scavava [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

12
13
48

Il figlio

03 July 2025

Sono terrorizzata. Ho freddo. Lo sento. Non riesco a muovermi, non posso muovermi. Sono paralizzata. Vorrei urlare, voglio urlare. Non riesco. -------- Non sono pentita. Ho deciso. Non lo voglio, non ti voglio. Ti rifiuto perché sei un rifiuto. Solo a pensarti mi viene il voltastomaco. E questi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ornella: Testo molto duro. Ho fatto fatica a terminarlo. Da' voce a tutte le donne [...]

  • Dario Mazzolini: grazie a Lorenzo e Ornella. Ho voluto raccontare senza giudizi. Mi spiace [...]

9
12
132

Rothmans Demi

03 July 2025

Ci piaceva scambiarci gli odori, i sapori e i respiri. Ci piaceva mischiarci l'anima fino alle ossa come a consumarci, a disarmarci, ogni volta. Ci piaceva fonderci in un unico focolare al centro della stanza, con le finestre chiuse e le luci spente. Eravamo noi a dare colore alle pareti. Ci spalmavamo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta e mi accodo ai complimenti e considerazioni già espressi. [...]

  • Walter Fest: Benvenuta, mi raccomando non mi prendere per un bastian contrario, non mi hai [...]

8
13
46

Sono uno scrittore povero

(Un povero scrittore?)

02 July 2025

Sono uno scrittore, ma non voglio spaventare nessuno, a parte i bambini sotto il metro e mezzo. Sono uno scrittore inclusivo, ma non esagero perché non è mai bello, soprattutto in pubblico. A proposito, sono uno scrittore in cerca di personaggi pubblici possibilmente ricchi che sanno cosa significa [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Io credo che anche gli scrittori che scrivono per sei mesi nei boschi prima [...]

  • Giovanni: Vi ringrazio per l'attenzione. In ogni commento c'è qualcosa [...]

7
8
35

Parto Lunedì

se non c’è sciopero dei treni.

02 July 2025

Ho sempre detto che sarei partita un lunedì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi. Ti avrei fatto una sorpresa al tuo bar preferito, dove scribacchi, mangiucchi, prendi il caffè e ti guardi intorno. Ma non sai quando e neppure io sapevo quando. Ora lo so. Perché oggi ho [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: caspita ondine che bel racconto. spero a breve di leggere il seguito. Brava. [...]

  • Miu: Questo racconto è un treno che parte piano, poi accelera e ti lascia [...]

13
19
71

Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

9
9
35

Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e... pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • zeroassoluto: Senza parole... ma:
    👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏...

  • Dax: onore a Nico. like

10
9
41

Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lord Silvius: Mai titolo fu più ben azzeccato per un racconto. Cerrto che correre [...]

  • Adribel: Racconto carino, riesce ad incuriosire e a trascinare fino alla fine.

3
8
29

Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie ragazzi!
    Chiarisco:
    Se mi avesso preso in testa, probabilmente [...]

  • zeroassoluto: P.S.
    Avevo dimenticato di aver già scritto la storia dell'incidente, [...]

3
2
20

Techetechetè

29 June 2025

Il ticchettio triangolare tetragono ad ogni tentativo tortuoso, traccia, tragicamente, un tragitto tormentato tipicamente tratto da una terminologia trappista tutta terra terra, totalmente tendente ad una trasfigurazione teatrale tutta tarallucci e trippa! E questo è veramente troppo! Ma, se tanto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
24

Il caricatore di elio liquido

29 June 2025

Il furgoncino bianco con le scritte blu procedeva lento nel traffico, diretto verso l'ospedale. Enrico guardò l'orologio sul cruscotto. Lo stavano già aspettando. Era infatti un'emergenza e non un rabbocco programmato. "Si vede che ci sono stati dei problemi” pensò, qualche perdita magari. La [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Prendersela con un fratello che ti ha LIBERATO della moglie, invece di abbracciarlo, [...]

  • Teo Bo: Ciao CD. Secondo il mio più che opinabile parere, l'espediente narrativo [...]

Torna su