Di quella sera, Silvia,rammentava ogni minimo particolare e al ricordo, lo riviveva ardentemente come la prima volta,perchè gli amori degli amanti , quelli consumati in fretta nelle tenebre della notte , lasciano focolai nell'anima pronti a riemergere ad ogni singolo accenno, con la consapevolezza però che alle volte a giocarci troppo col fuoco, si finisce per farsi male, ci si affeziona. Era nato come un gioco quell'amore, una gita extra le regole col fine ultimo di scoprire fino a quale limite ci si può spingere, smossi dalla delusione di un tradimento colto in flagrante..al quale nessuno poteva porvi rimedio. Come condannarla Silvia, aveva sempre agito con rettitudine nei rapporti di coppia,con quella lealtà cosi devota da costarle l'autostima..e questa volta l'avrebbe imparata la lezione, l'avrebbe finalmente capito che l'amore non è per tutti,che le relazioni si instaurano solo per interesse fisico o istinto di sopravvivenza, d'altronde gli animali gliel avevano sempre fatto presente ma lei, romantica com era, si ostinava ad attribuire un significato favolistico ad ogni atteggiamento, a giustificare ogni impulso carnale..e a ripensarci le salì il disprezzo che riconobbe in quelle persone aride, tenebrose e tristi nelle quali adesso si rispecchiava profondamente. L'unico amore che non l'avrebbe mai delusa era il ballo, fonte di ispirazione e liberazione..era l'unico vizio che si concedeva ogni volta che poteva,che fossero due o tre volte a settimana o che durassero anche nottate intere..al ballo Silvia non ci avrebbe mai rinunciato ed ogni sera si dedicava ad un evento diverso in giro per la regione.I suoi genitori ci avevano ormai fatto il callo e dopo vari anni di lotte ininterrotte per ridurre la frequenza agli eventi, ci avevano rinunciato perchè certe passioni diventano esigenze per evadere e per continuare a rimanere a galla, a sopravvivere. Ad ogni festa a cui partecipava , Silvia, conosceva sempre persone nuove e si divertiva ad attribuire le piu svariate personalità agli invitati in base al loro modo di vestire,di atteggiarsi, in base al colore dei capelli, alla quantità di piercing e tatuaggi e che fosse una dote innata o solo fortuna, ci azzeccava sempre. Con molti riusciva anche ad instaurare bei rapporti,intensi e duraturi, che le permettevano di sentirsi sempre a casa anche durante quelle avventure sconsiderate e poco prudenti in cui lei, con la sua sempre più numerosa combriccola, si cacciava. Damian lo conobbe così. Era alto,risoluto e misterioso, col capello brizzolato al quale attribuì una personalità riservata che inevitabilmente attirò la sua attenzione. Le parse una situazione bizzarra poichè per la prima volta dopo diverso tempo si sentì avvampare non appena il suo sguardo incrociò quello di lui che era gia su di lei e che le era già dentro. Come ci finirono quelle farfalle nello stomaco,Silvia, non se lo seppe proprio spiegare.Lo definì una lettera scritta a mano in un mondo di e-mail e fu certa che nessun altra descrizione sarebbe potuta calzargli cosi a pennello.Ci vollero pochi istanti per attrarsi sin da subito e tra un mojito e qualche chiacchiera ben mirata, si ritrovarono la sera seguente a cena consapevoli di ciò che sarebbe potuto succedere se non avessero tenuto a freno l'attrazione che, fulminea, avrebbe divorato qualsiasi distanza,prima ancora del dessert appena ordinato.Si susseguirono dialoghi ininterrotti ed opinioni concordanti,battute divertenti seguite da frogorose risate, imbarazzi momentanei su di dovesse terminare l'ultimo boccone di sacher al cioccolato ed eterni silenzi..in cui ognuno osservava le pupille dell'altro, intenti a scavarvi e scorgervi un oltre tipico delle anime pure ed eteree che si cercando ardentemente per il mondo. Sembrava davvero l'uomo perfetto pensò lei, e forse lo era per davvero, eppure qualcosa l'allertò poichè riconobbe nell'anima di quell'uomo una sfumatura familiare ma differente..un cuore docile e martoriato,incattivito, severo con se e con gli altri..desideroso di ritentare a vivere ma diffidente. Percepì l'affinità che dapprima l'aveva spinta a conoscerlo,ma la sua solitudine grigia le sembrò un buco nero troppo buio per poterci vedere chiaro e si ripetè ancora una volta che forse l'affetto sarebbe stato la chiave e la risoluzione del tutto e che forse comprendersi non sarebbe stato poi così difficile così come medicare le loro cicatrici del cuore. La riabilitazione all'amore fu il suo errore più grosso. Terminata la cena Damian non esitò a baciarla e Silvia non si oppose. Il suo sguardo magnetico non le permetteva di organizzare pensieri sensati e nella morsa del suo abbraccio non potè fare a meno che goderselo e respirare a lungo il profumo della sua pelle.Sapeva di fresco bucato,di rassicurante,familiare e d'amore. Un profumo che le si impresse nei sensi,nell'anima e nel cuore..a che prezzo, lo scoprì solo dopo. I giorni che seguirono quel bacio furono intensi,ricchi di attenzioni,fiori,sushi e nottate festose, ore piccole ed effusioni grandi,promesse e progetti,sguardi,intese,malizie e spontaneità..fino a quando non arrivò il giorno. Quel giorno.