Si diverte. Gioca con noi come fossimo burattini indifesi nelle sue mani; i sottili fili sono tesi fra le sue dita che si muovono rapide.

Non ci resta altro che spostarci a suo piacimento, su, giù, e poi destra, sinistra; muove persino le nostre labbra, c’induce a credere che sia il nostro cervello la fonte di tutte queste azioni, dei pensieri, delle parole proferite. Non è così.

Su di noi si cela ed incombe quel burattinaio.

Tesse la nostra vita, cuce ogni singola mossa, incastrandola precisamente a quella precedente e, onnisciente, prevede e calcola quella successiva.

A volte è crudele. A volte giocoso. A volte tenero, a volte dannato. A volte malediciamo noi stessi, ma dovremmo rinnegare Lui.

Altro non ci resta altro che accettare, umilmente, il suo volere.

In questo momento, proprio ora, io sono qui, sto imbrattando una pagina con queste parole; potrei essere ovunque, laggiù; potrei incontrare persone, scambiare sguardi, potrei essere una qualunque delle passanti in giro per la città, potrei casualmente imbattermi in qualcuno che conosco o potrebbero tutti essere semplici sconosciuti, potrebbero restare tali o potrebbero entrare a far parte della mia vita, potrei bere un cappuccino, riscaldarmi da questo freddo, trovare una buona offerta di lavoro, cambiare, essere la stessa… Potrei.

 

Una gremita folla di domande inonda la mia mente: ‘chissà cosa sarebbe accaduto, se…?!’.

La gente afferma: il destino non è nelle nostre mani.

 

No.

 

Noi, siamo nelle mani del destino.

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