Come cavolo facevano nel medioevo, per fare sesso dovevano soffrire! Finalmente sono riuscito a toglierlo, che stress!

Approfitto dell’essere dietro di lei per baciarle il collo mentre le accarezzo il seno, siamo arrivati in camera da letto, rimane in piedi, indietreggia per strofinarsi su di me, godendo della mia esplorazione.

Sente che sono pronto… molto pronto, si gira e si getta di spalle sul letto, le bacio i piedini attraverso le calze, ci ho ripensato, non voglio toglierle, è eccitante vederla così, molto quattrocentesca!

Mi tira verso di sé, premo la mia parte più vogliosa su di lei mentre mi toglie la maglietta ed inizia ad accarezzarmi i peli del petto. Devo reagire, altrimenti finirò subito, mi stacco da lei, ci togliamo vicendevolmente l’ultimo indumento ed iniziamo ad amarci in un crescendo di passione, un vortice di godimento senza fine.

(nota di LdM: Ecco bravo, finiamola così, sulla metropolitana non è affatto serio leggere un racconto che dia problemi irrisolvibili a breve! Non oltrepassiamo il punto di non ritorno!)

_____________________________

La mattina dopo, ore 10

 

Un raggio di sole mi colpisce sul viso, delle voci urlano ordini in veneziano stretto, forse i gondolieri!

Sono ancora nudo, forse anche lei si sta svegliando vogliosa, sono già eccitato all’idea di girarmi e vederla accanto a me, sarò dentro il suo corpicino perfetto in un attimo. Un bellissimo risveglio, il primo di una lunga serie.

Mi giro, non la vedo, con la luce del giorno la stanza ha un aspetto più vissuto, meno sontuoso… direi polveroso!

«Marietta, amore!»

Non risponde, forse è in bagno, busso, niente! Forse è andata a lavorare, sarà certa di trovarmi al ritorno per ricominciare.

Mi vesto, purtroppo ho ancora il costume carnevalesco, non ho altro per cambiarmi, devo tornare in hotel e vestirmi normalmente, per ora non faccio i bagagli, aspetto che sia lei a chiedermi di rimanere.

Il salone è freddo, il fuoco sembra spento da tanto tempo, non c’è traccia di cenere, forse hanno già pulito tutto, anche l’ambiente è triste, tutta la sontuosità della sera è sparita, quanta desolazione!

Va bene, esco.

Fuori dal portone c’è un bel sole caldo che mi arriva all’improvviso, non vedo nulla ma sento qualcuno che sembra mi stia dicendo qualcosa. Ora lo vedo, è un custode

«Buongiorno signore, ah, allora era questa la nottata!»

«Buongiorno! Quando torna la Duchessa?»

L’uomo si guarda intorno, come in cerca di approvazione ad una battuta

«Forse tra dieci anni, più o meno, non ha un tempo preciso tra un’apparizione all’altra»

«… non capisco…»

«Evidentemente lei è stato il prescelto»

«Da chi?»

«Da Mariella, non l’aveva capito? Possibile che quella donna sia così convincente?»

«Cosa vorrebbe dire?»

«Che lei ogni tanto esce dal palazzo e trova la sua vittima sacrificale, cioè non tanto sacrificale, dai quadri xé na bea tosa!»

«Mi sta prendendo in giro»

«Ancora non le è chiaro? Venga con me»

Torniamo su nel salone

«Guardi quel quadro»

«Marietta!»

«Adesso osservi la targhetta sotto»

«Marietta Dario 1473/1505… trentadue anni…»

Non è possibile, la mia Marietta non può essere un… un…

«ma di chi è il palazzo?»

«È scritto da quest’altra parte: “Era il 1479 quando il borghese di origini dalmate Giovanni Dario, commissionò a Pietro Lombardo un sontuoso palazzo con vista sul Canal Grande come dote nuziale per l’amata figlia Marietta. Dopo la morte di Giovanni Dario, nel 1494, l’edificio passò a lei, il marito Giacomo, poco tempo dopo, subì un tracollo finanziario e fu accoltellato. In seguito a questi tristi avvenimenti, la donna si suicidò”, povera Marietta»

Mi metto seduto

«Non riesco a crederci, una donna così bella, così viva, ora capisco quel velo di tristezza, lei non si sente un fantasma, si addormenta felice… glielo posso assicurare»

«Sì, ogni volta è così, felice e appagata! Non si sa esattamente quando iniziarono le apparizioni, la prima di cui si ha notizia certa è del 1616… già, sono esattamente 400 anni, non ci avevo pensato, dovevo immaginarlo!»

«Adesso a chi appartiene il palazzo?»

«Ad una multinazionale americana che la tiene per rappresentanza, non crede alla maledizione dei Dario, e non desidera che si faccia clamore sulla faccenda, quindi io sono incaricato di tranquillizzare i prescelti, pagando il loro disturbo»

Si avvicina con delle banconote, mi ritraggo

«Non può trattare una Duchessa come fosse una bagascia!»

«Come desidera, lei è il primo che non li prende»

È tutto così logico, nell’illogicità

«Vuole fare colazione? È ospite della casa! Dopo, se desidera, la faccio accompagnare col nostro motoscafo»

«No grazie, preferisco passeggiare»

Vado verso il sotoportego, non è la direzione giusta, ma voglio fare il giro lungo, è una bella giornata, ed è dove l’ho incontrata! Ancora non riesco a capacitarmene… una cosa è sicura, tra otto anni sarò qui e tornerò ogni anno, finché finalmente la rivedrò!

Mi manca la mia Marietta, ho passato con lei una nottata meravigliosa, non avrò mai più una donna così vibrante di vita.

Un impulso mi spinge a girarmi per guardare il palazzo, il sole con un gioco di luci illumina una finestra, dietro, per un attimo, mi è sembrato di vedere una figura.

Era un’illusione ottica o una donna a seno nudo mi ha salutato?

«Marietta sei tu? Sei contenta? Non voglio i loro soldi, l’ho fatto per amore, voglio essere tuo per sempre, aspettami»

Con un balzo si getta tra due motoscafi e sparisce sott’acqua.

Riemerge completamente asciutto, Marietta lo aspetta tendendogli un braccio con un sorriso riconoscente.

Tutti i racconti

0
0
4

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
9

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
26

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
23

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

1
1
26

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
27

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
34

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
35

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
4
45

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
11
57

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

6
7
39

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
34

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

Torna su