Natalino divideva il proprio alloggio con altri due uomini: Alfio che si vantava di sapere tutto sulle vacche e Vittorio, il pastore delle pecore. A Natalino fu affidato il compito di aiutare quest’ultimo.
Quando scese la notte, il ragazzo non riuscì a prendere sonno. Le emozioni del viaggio, la nuova prigione, i nuovi compagni, ma soprattutto l’immagine di un volto bellissimo, non gli lasciarono chiudere occhio.
Nell’isola le giornate trascorrevano veloci: il lavoro aiutava a passare il tempo e Natalino si dimostrò subito un gran lavoratore. Dopo un po’ fu conosciuto da tutti; quando c’era da dare una mano non si tirava mai indietro e la sua indole buona lo portava ad andare d’accordo con tutti i compagni di pena. Tuttavia nella mente del giovane erano impressi due occhi neri e non passava notte che non pensasse a come fare per rivederli.
Un giorno Vittorio, avendo altre cose da fare, lo incaricò di portare del formaggio allo spaccio del paese. Lui, che non aspettava altro, raccolse quanto necessario e accompagnato da un agente, scese in paese.
Percorse la strada del porto con la speranza di vedere la ragazza affacciata alla finestra, ma inutilmente. Con passo pesante si avviò verso lo spaccio del paese; ogni tanto si voltava indietro a guardare e fu così che, girando l’angolo di una casa, andò a sbattere contro la ragazza che sopraggiungeva.
Nell’urto le forme di formaggio caddero a terra, ma lui sembrò non accorgersene: Dio com’era bella!. Indossava un vestito di cotone rosso, i lunghi capelli neri erano sciolti sulle spalle e incorniciavano un viso da Madonna. Natalino restò a guardarla con il cuore che batteva all’impazzata.
“Mi scusi – mormorò lei – non l’avevo proprio vista”.
Al ragazzo quella voce sembrò simile al sussurro del mare e rosso in viso, senza mai toglierle gli occhi di dosso, borbottò:
“Niente, non fa niente. Anzi mi scusi, sono io che ero distratto, è colpa mia”.
“Aspetti, le do una mano a raccogliere il formaggio. E’ il nuovo aiutante di Vittorio vero? Me lo ha detto mio padre”.
“Sì – rispose con un fil di voce- come fa a saperlo? Mi chiamo Natalino e lei?”.
“Ninetta e sono la figlia del brigadiere. E’ già venuto qualche altra volta in paese?” chiese la ragazza.
No, a lè la prima olta, ma penso che da adesso vegnarò tute le olte che posso” disse lui in dialetto veneto.
Lei sbottò in una risata.
“Che ha detto? Non ho capito niente” e lui glielo ridisse in italiano.
“Accidenti, chissà quanto formaggio dovrà fare Vittorio allora!” esclamò.
A questo punto intervenne la guardia che lo accompagnava, ordinando al giovane di portare a termine il 
proprio incarico.
Si lasciarono così quella prima volta e a Natalino sembrò tutto un sogno. Si incontrarono in altre occasioni e il gelo che attanagliava il cuore del ragazzo a poco a poco si sciolse.
Nei brevi, fuggevoli incontri che seguirono, le parlò dei suoi fratelli, della fame che aveva patito, del perché fosse finito in galera, del dolore che aveva provato. Lei raccontò di sua madre morta dandola alla luce, di come suo padre fosse finito a Capraia; della sua passione per le letture che consentivano alla sua immaginazione di compiere bellissimi viaggi intorno al mondo.
Di nascosto gli diede alcuni libri che lui, aveva frequentato solo la terza elementare, iniziò a leggere compitando come i bambini piccoli.
A poco a poco diventò sempre più bravo, con lei che lo incoraggiava a proseguire, a leggere sempre di più. Mise tanto impegno nella lettura che i suoi compagni di cella presero a chiamarlo “professore”.
E si innamorarono: lui di un amore che l’aiutava a sopravvivere. Lei per la bontà e la generosità che il ragazzo aveva dentro di sé.
Passarono quasi tre anni e a Natalino giunse l’ordine di trasferimento nel carcere di Verona per terminare di scontare la sua pena.
I due ragazzi ebbero appena il tempo di salutarsi.
Il giorno prima di reimbarcarsi sulla nave le disse:
“Non temere, finirà questa galera e tornerò. Tornerò e ti porterò via con me, te lo giuro. Fosse l’ultima cosa che faccio al mondo”.
E riattraversò il mare.
Passato poco meno di un anno Natalino, ormai libero, sedeva nel vagone di terza classe intento ad ascoltare lo sferragliare del treno che lo stava portando al suo paese. Finalmente avrebbe rivisto i suoi fratelli, la sua gente. D’ora in poi avrebbe potuto ritornare a vivere, a fare progetti, avere speranze.
Il treno si fermò nella stazione del paese. Lui ne discese e trovò tre dei suoi fratelli ad aspettarlo.
Passò la prima notte da scarcerato pensando a due occhi neri.
“Domani verrò a prenderti Ninetta mia e saremo ancora insieme” poi chiuse gli occhi e si addormentò.

Tutti i racconti

0
0
2

Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
2
16

Il mostro (2/2)

Seconda parte

02 October 2025

Era ormai mattina e la nebbia leggera sulle colline pisane rivolte verso Firenze scendendo a valle rendeva la visibilità molto incerta, così Giorgio, anche se terribilmente ansioso di mettere fine alla sua angoscia, era costretto a procedere a bassa velocità e con cautela. Alla fine raggiunse il [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
7
21

La fotografia 1/2

02 October 2025

Il formato della fotografia è rettangolare, sviluppato in verticale. Lo sguardo, catturato dalla cornice, entra senza esitazioni nell’interno di un appartamento cittadino. Le superfici sembrano innocue: porte verniciate di bianco, pavimenti rivestiti da piastrelle decorate con discreta eleganza. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
8
36

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (2/2)

01 October 2025

Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni». I terrestri scrissero [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: il nemico del mio nemico è mio amico, quindi questo futuristico Francis [...]

  • Luigia: Ormai pollicio prima di leggere. Bello tanto.

2
1
21

Il mostro (1/2)

Prima parte

01 October 2025

Giorgio era finalmente arrivato a destinazione: carcere di Volterra, ala di massima sicurezza. Avevano chiuso il presunto mostro in una cella a prova di ogni tentativo di evasione, considerando che se era davvero lui il responsabile dei cinque omicidi commessi, la polizia si trovava davanti a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
9
37

Piove

Dax
30 September 2025

Piove leggero Piove sul mondo intero Sulle lacrime Sul sudore Sulle iniquità Sulle vittorie e le sconfitte Piove Su ciò che resta di noi I sogni, le speranze Piove, bagnando i visi I capelli, gli occhi I sorrisi Piove a catinelle Sommergendo la violenza Irrorando le cose belle Piove perché ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
7
25

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (1/2)

30 September 2025

Un osservatore esterno avrebbe scambiato Hell H1 per un buco nero. In realtà si trattava di un gravidisguise, una struttura gravitazionale artificiale progettata per imitare una singolarità. Il campo gravitazionale divergeva sulla superficie di una sfera, ma all’interno era approssimativamente [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
33

Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
40

Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

Martha viveva con la sua famiglia in una regione isolata dell’Ohio. Una terra arida e battuta dal vento, ma nonostante i grandi disagi, il padre si ostinava a volerla coltivare. Erano arrivati in quella terra dopo un viaggio di molti mesi, partiti dall’Irlanda, decisi a stabilirsi in America per [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Volevo concludere dicendo che mi resterà dentro questa storia, ma temo [...]

  • Paper♂️perAbitudine: Ogni tanto dovrei scrivere anche io una storia pratica e quotidiana come questa. [...]

18
20
100

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su