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Ben presto lo Stella club divenne la seconda casa per tutti noi. Non si faceva in tempo a finire di studiare che eravamo già all’interno di quella piccola bomboniera, anzi non di rado si tralasciavano i compiti, rischiando un brutto voto l’indomani, perché magari si ventilava la presenza di qualche ragazza. Eh sì, perché i primi tempi erano stati molto duri, maschi, maschi e solo maschi, di ragazze neanche l’ombra. Ci ritrovavamo spesso a giocare a carte, a chiederci come si potesse migliorare l’aspetto estetico del nostro club oppure come e dove si potessero trovare ragazze da invitare per ascoltare della buona musica e fare quattro salti in allegria. In paese c’erano già alcuni club, nati prima di noi, e che quindi si erano accaparrate le ragazze del posto che conoscevamo anche noi, ma come si sa, chi tardi arriva male alloggia. Si pensò di invitare le compagne di scuola, ma l’idea morì sul nascere perché quasi tutti andavamo a scuola a Roma e sarebbe stato molto difficile, se non impossibile, far sì che ragazze di 16-17 anni si allontanassero di 30 km da casa ( erano altri tempi……purtroppo!!). Io poi ero fuori gioco, dal momento che studiavo in una scuola di preti frequentata da soli maschi. Quindi per forza di cose eravamo diventati degli specialisti a giocare a carte, mentre le domeniche eravamo costretti, magari anche contro il nostro volere, ma non c‘era altro da fare, ad andare al cinema o al luna park, sempre con l’idea fissa di rimorchiare qualche ragazza. Come si dice, il tempo è galantuomo, basta saper aspettare, e così fu. Una domenica pomeriggio si presentarono Tonino e Maurizio, un altro ragazzo che saltuariamente frequentava il nostro club, con due ragazze, le prime della storia dello Stella Club, Rita e Sandra. Non credevamo ai nostri occhi. Le prime due ragazze, pure belle e con due minigonne vertiginose. Rita era più bella di viso, mentre Sandra, diventata poi la moglie di Maurizio e lo è tutt’ora, aveva un fisico da favola, evidenziato ancora di più da quella minigonna “inguinale” che indossava e che le calzava a pennello. Avevamo rotto il ghiaccio. Da quel momento come per incanto il numero delle ragazze aumentò piano piano e lo Stella Club cominciò a vivere delle domeniche diverse, a suon di musica e non di briscola.
Piccola stella, 27 April 2024
DOVE SONO
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Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 19 April 2024
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Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
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La spettatrice, 18 April 2024
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Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
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Utente Anonimo
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Si pazienta obbedendo ai colori agli istinti, alle voglie si pazienta non sempre aspettando, aspettandoti qualcosa afferrando le mani promettendo cambierà; si pazienta perché è giusto così, senza pensare all’ultima volta che ti sei sentito felice, non ricordando senza sperare o anzi sperando [...]
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stapelia:Il ben trovato si può dare? Inutile, ho un debole per queste scritture, [...]
Ho sempre cercato di fare le cose come si deve, di comportarmi per bene, ma ho sempre saputo che avrei fallito chissà quante volte. Sono una persona normale. Uno di quelli cui capitano le cose che capitano a tutti: gioie, disgrazie. Anche di fallire. Quando mi sono trovato senza lavoro e senza [...]
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stapelia:Come al solito ben scritto! Anche il finale..... Siccome non mi va di anticipare, [...]
Penso sia necessario qualcosa di ancora più forte, per curiosità ordino del Mescal, stranamente lo hanno, ne prendo una bottiglia intera e mi ci attacco, un sorso e un boccone, così riesco a mandar giù tutto il piatto. In fondo alla bottiglia vedo il verme che attende di essere masticato, non [...]
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Lawrence Dryvalley:Quanto si impara a leggervi, testi e commenti! Non sono minimamente al [...]
Lawrence Dryvalley:Beh in effetti è quasi un anno che sto qua... Time goes by...
Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]
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stapelia:Ho affrontato due volte il testo e, pur avendolo capito e seguito sin da subito, [...]
Rubrus:Anche in questo caso mi tocca dire che aspetto la seconda parte.
Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]
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Patapump:e che pensi sul lavoro della musicalità della lingua la trovo piu [...]
I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]
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Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]
IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]
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Rubrus:I sogni e gli incubi assumono le forme più strane e quella del cowboy [...]