Marcello: Io so solo che mi hai fatto cornuto! e che ho dovuto apprendere che eri incinta dalla moglie del mio capoufficio, e tutti i colleghi mi hanno fatto le congratulazioni. Mi hanno augurato che fosse un maschio e tutti i soliti convenevoli che si fanno in queste circostanze. In quel momento mi son sentito il sangue bollire. Mi ha assalito un cerchio alla testa.

Sabrina: Ma stai zitto! Come la fai lunga. Solo a questo pensi tu alla vergogna, ma non alla mia felicità. Ma poi, quale vergogna? Se della tua situazione nessuno sa nulla. Ti preoccupi inutilmente. Ti preoccupi sempre di quello che può dire o fare la gente. Di me non ti preoccupi mai. Pensi solo a te stesso. Egoista!

Marcello: Non capisci nulla. Io parlo per tutti e due. Se si venisse a sapere tu saresti una grande puttana sulla bocca di tutti ed io, il cornuto che cresce pure il figlio di un altro e che non ha avuto il coraggio di mandare via la moglie. Doppiamente cornuto. Cornuto e magnaccia, come penseranno alcuni. Mi hai messo in una bella posizione. 

Sabrina: La gente è al di sopra di tutto per te. La mia felicità non conta. Ma insomma cosa vuoi? decidi cosa vuoi? Mi vuoi lasciare? Vuoi andartene? Fallo pure nessuno te lo impedisce. Io da sola so come cavarmela. Penserò a crescere al meglio il mio bambino. Mi cercherò un lavoro come fanno e hanno fatto tante donne. 

Marcello: Per essere additato come l'essere più abietto che abbandona la moglie incinta. No sarebbe comodo per te. Avresti la pietà di chiunque. Saresti quasi santificata. Tu invece devi soffrire per il male che mi hai fatto. (Pausa) E lui?

Sabrina: Già è andato via. È tornato dalla moglie come ha saputo che aspettavo un bambino. Paura dello scandalo. Le stesse tue paure: la gente, le dicerie... Ma fatemi il piacere! Quello che veramente conta è quello che si sente dentro. È quello che sente il cuore fregandosene di tutto e di tutti. 

Marcello: Ma tu vivi di sogni!... Viviamo in una società con tutte le sue regole. Con un suo codice. Nei rapporti con gli altri, giorno dopo giorno, devi dar conto di quello che fai. Di come agisci. Di quello che sei. Di quello che vali. E tutti sono pronti li come avvoltoi ad avventarsi su di te, al minimo errore, al minimo contravvenire alle regole stabilite e sei fregato per sempre. Marchiato per sempre. La gente giudica.

Sabrina: E tu lasciali parlare. Io non cambio. Non porterò mai una maschera per far piacere alla società.

Marcello: Ma la tua vita è legata a me. Devi dar conto prima a me di quello che fai. Sei mia moglie. 

Sabrina: Non lo sono più. Non voglio esserlo più. 

Marcello: Non lo sei mai stata. Ma per la società, gli amici i parenti, lo sei.

Sabrina: Io me ne infischio dei pensieri egli altri. Oramai non m'importa più di nulla. La vita nuova che vive in me. Questo piccolo esserino, che si nutre di me che cresce ora dopo ora, giorno dopo giorno, mi fa sentire un'altra e non ho bisogno di nulla se non di tranquillità. Anche dentro mi sento diversa. Più soddisfatta, più serena, più pulita e con uno scopo ben preciso allevare mio figlio. Tu fai quello che vuoi. Oramai tutto di te mi è indifferente. Vattene... resta... fai quello che vuoi. per me è come se tu non esistessi. Fai ciò che vuoi ma lasciami tranquilla.

Marcello: Tranquilla? Tu ti libererai di questo bambino.

Sabrina: Tu vaneggi. 

Marcello: Tu te te libererai... altrimenti... 

Sabrina: Altrimenti cosa?... (gridando) Cosa? Ricordati che per mio figlio sono disposta ad uccidere. Ed ora Vattene. Vattene. 

Marcello si allontana. Sabrina va a sedersi. Piange

Sabrina: Ma che cosa ho fatto io per meritare una tale esistenza? Tutto mi è contro. Quante battaglie ancora dovrò affrontare e combattere? Quanti pugni ancora dovrò ricevere? Quante lotte dovrò sostenere? Quante prove dovrò ancora sostenere?

Si spengono le luci, per riaccendersi dopo poco. Sabrina seduta strInge tra le braccia un bambino. Poi lo depone nella culla e si allontana. Entra Marcello il quale, solleva il bambino. Lo guarda. Lo avvolge in una coperta e lo porta via. Entra Sabrina. Si avvicina alla culla e non trova il bambino.

Sabrina: No! No! il mio bambino. Il mio bambino! 

Marcello: (entrando) Ora possiamo ricominciare. (Si avvicina a Sabrina)

Sabrina:  (dandogli pugni sul petto.) Il mio bambino. Dov'è il mio bambino? 

Marcello: Non c'è più. Scomparso. Non lo volevi anche tu? Ti era diventato pesante.

Sabrina: No, no no.

Marcello: Non vuoi ammetterlo. Ma è così. L'ho capito dai tuoi sguardi. Dai tuoi silenzi. Dai tuoi gesti. Volevi, cercavi la complicità. Volevi essere aiutata a dimenticare il passato che ti pesava come un macigno. 

Sabrina: Tu sei un folle. Il mio bambino...

Marcello: Non c'è mai stato un bambino. Ricorda io non posso procreare. Era nella tua fantasia, Passerà. Tutto passa e si ricomincia daccapo. Sei fuori di testa. Ti farò curare ed io stesso avrò cura di te. (Si china verso Sabrina. L'abbraccia.)

Cala la tela. Fine


 

Tutti i racconti

4
5
22

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Non di può cambiare del tutto, ma um po' si può. like

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

3
4
11

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

5
9
29

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
11
26

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Riccardo: benvenuta e ai tuoi prox scritti..
    questo okkkk 👌👌🤗

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

7
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
22
30

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • An Old Luca: A me è piaciuto molto. Scritto bene e il finale sospeso è un'ottima [...]

  • Maria Merlo: Grazie, An Old Luca. Sono contenta che il racconto e il finale ti siano piaciuti.

3
3
28

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

3
11
65

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

3
3
30

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
38

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

14
5
43

Jean Vallette parte (1/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

28 November 2025

2 ottobre 1865 È ancora notte a Rieux-Minervois. Un vento gelido soffia, promettendo un cielo terso e una bella giornata d’autunno. «Lo gal canta, Joan-Baptista. Lo sénher Jòrdi t’espèra» [1]. «Óc, maman»[2], dice il ragazzo prendendo la sua valigia di cartone e scendendo per la rampa ripida [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • La Gigia: In questo intrigante racconto c'è uno studio approfondito non solo [...]

  • Dax: Piaciuto. Attendo continuo.Like

7
9
41

Tutte le mattine

28 November 2025

Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su