Parte 1: L'inizio del mistero

La notizia era apparsa sui giornali locali come una di quelle che catturano l'attenzione per qualche giorno, solo per essere rapidamente dimenticate. Durante i lavori di manutenzione su una strada secondaria, ai margini di un piccolo paese di montagna, erano stati rinvenuti dei resti umani. I lavoratori, scavando tra fango e pietre, avevano scoperto una mandibola scheletrica incastonata tra radici e terriccio. Gli scavi furono interrotti immediatamente, e l’indagine prese il via.

A M., giornalista da quasi vent'anni, venne assegnato l'incarico di seguire la vicenda. Ma, questa volta, il suo spirito investigativo era appannato da un dolore che non riusciva ancora a superare. Pochi mesi prima, sua moglie Angela era morta, stroncata da un cancro che l’aveva consumata lentamente, inesorabilmente. Giorno dopo giorno, M. aveva assistito alla sua bellezza sfiorire, cancellata dalla malattia che la divorava con crudele determinazione. Si era sentito impotente, prigioniero di un destino spietato, costretto a osservare la sofferenza di una donna buona e amorevole.

Le lunghe notti insonni lo avevano spinto a mettere in dubbio tutto: la giustizia divina, il senso della vita, persino l'esistenza di Dio. Come poteva un’entità benevola permettere tanta sofferenza? Quello che inizialmente era solo un sussurro di scetticismo si era trasformato in un grido assordante. Per lui, la vita era diventata un gioco d'azzardo, un caos senza ordine o compassione, dove non c'erano né giustizia né equilibrio. Solo casualità, in cui i buoni perdevano e i malvagi sembravano trionfare. Angela era stata la prova più evidente di questa disarmonia cosmica.

Quando ricevette l’incarico di indagare sui resti umani ritrovati, M. non provò alcun fervore. Aveva già trattato casi simili, ma questa volta c'era qualcosa di diverso, qualcosa che, sebbene lo turbasse, lo attirava allo stesso tempo. Il villaggio dimenticato tra le montagne sembrava un luogo sospeso nel tempo, carico di segreti sepolti. Forse, pensò, proprio lì avrebbe trovato delle risposte — non solo riguardo ai resti misteriosi, ma anche alla domanda che lo tormentava da mesi: quale senso aveva tutta quella sofferenza?

Le sue prime ricerche non portarono a nulla di concreto. Gli archivi storici non offrivano altro che immagini sbiadite di un passato lontano, pezzi di un puzzle irrisolvibile. Poi, in un vecchio giornale del 1973, M. trovò un articolo che lo fece sobbalzare. Parlava di un uomo del villaggio, F., che aveva denunciato strani riti notturni: sacrifici di animali, urla che provenivano dalla chiesa al calar del buio. Le sue accuse erano state derise, e F. era stato dichiarato pazzo, internato in un ospedale psichiatrico. L'articolo era breve, quasi insignificante, ma, alla luce del ritrovamento, assumeva un peso sinistro.

M. sapeva che il tempo poteva nascondere la verità, ma non cancellarla del tutto. Più scavava nel passato del villaggio, più la figura di F. diventava intrigante, l’unico testimone di un male che, forse, aveva radici più profonde di quanto si potesse immaginare. Dopo dieci anni di cure, F. era tornato nel villaggio, ma viveva isolato, ai confini del paese, avvolto nella solitudine.

Fu allora che M. iniziò a riflettere su F., sulla sua condizione. La "pazzia" di cui parlava l'articolo, che lo aveva portato all'internamento, era davvero frutto di una mente disturbata o, piuttosto, del mancato allineamento alle convenzioni del mondo che lo circondava? Più pensava alla questione, più M. si convinceva che la società, troppo spesso, era incline a etichettare come malattia mentale tutto ciò che non rientrava nei suoi rigidi parametri. Forse F. non era pazzo. Forse, semplicemente, vedeva il mondo in modo diverso dagli altri e aveva avuto il coraggio di esprimere una realtà che la maggioranza preferiva ignorare. La pazzia, in fin dei conti, poteva essere solo una forma di ribellione contro ciò che veniva considerato "normale".

M. si interrogò su quanti, nella storia, fossero stati dichiarati pazzi solo perché avevano sfidato il conformismo, le regole invisibili che dettavano come pensare, come comportarsi, cosa credere. La linea tra genio e follia era spesso sottile, e M. iniziava a credere che F. fosse caduto vittima di questa confusione.

Decise quindi di andare a cercarlo. Forse quell'uomo, marchiato come folle, poteva offrirgli risposte — un tassello che completasse il mosaico di dubbi e tormenti che abitavano la sua anima. E, in fondo, M. sentiva che, in qualche modo, quel viaggio lo avrebbe messo di fronte a se stesso, alle sue paure più profonde, costringendolo ad affrontare la verità che, a fatica, stava accettando: che la vita non aveva un significato intrinseco, se non quello che ognuno di noi le attribuiva.

 

Parte 2: L'arrivo al villaggio

Arrivò al villaggio nel tardo pomeriggio, mentre il sole scompariva dietro le montagne, lasciando un bagliore arancione sulle cime innevate e proiettando lunghe ombre sui tetti di ardesia consumati dal tempo. Il paesino sembrava intrappolato in un’altra epoca, lontano dal rumore e dalla frenesia del mondo moderno. Il silenzio era quasi palpabile, spezzato solo dal fruscio del vento che accarezzava gli alberi ai margini del villaggio.

M. scese dall'auto con un senso di oppressione che gli pesava sulle spalle. Non c'era nulla di visibilmente minaccioso in quel luogo, ma una strana inquietudine si era insediata dentro di lui fin dal momento in cui aveva varcato i confini del villaggio. Gli abitanti, pochi e silenziosi, lo osservavano da lontano, senza avvicinarsi. Erano figure avvolte in abiti semplici, i volti segnati da una vita aspra, vissuta tra le montagne. Non c'era ostilità nei loro sguardi, ma una sorta di riserbo, come se sapessero qualcosa che lui ignorava.

Un uomo anziano con una barba grigia si avvicinò lentamente, scrutando M. con occhi profondi e stanchi. “Non riceviamo molti visitatori qui,” disse con una voce roca, come se non avesse parlato con nessuno da molto tempo. Lo salutò con un cenno della testa, poi si allontanò senza aggiungere altro. M. rimase immobile per un momento, sentendo il peso di quelle poche parole. Non era solo l’isolamento del villaggio a creargli disagio, ma una sensazione più profonda, quasi come se fosse osservato, giudicato.

 


 

Tutti i racconti

1
0
4

Intervista con il Destino

26 November 2025

- Buonasera e grazie per aver accettato questo incontro. Innanzi tutto mi lasci dire che sono piacevolmente sorpreso di trovarmi di fronte a una donna. - Non capisco la sorpresa, è ancora vivo. Se il Destino fosse maschile l'umanità sarebbe scomparsa molto tempo fa. - Non fa una grinza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
4

Una giornata a Chiari 1/2

26 November 2025

“Allora vieni?”, mi chiese Luca qualche giorno prima. “Mah, non lo so… vedrò come sono messo sabato”, gli avevo risposto quando mi aveva telefonato. Il giorno prima mi aveva chiesto di andare con lui al Festival della Microeditoria di Chiari, in provincia di Brescia. Non sapevo se sarei andato, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
6
33

Gino vs. l’Intelligenza Artificiale

La guerra lampo che durò 6 ore 53 minuti

Miu
25 November 2025

Oggi in TV hanno mostrato l’AI che parla. Interagisce, comunica, respira quasi. Il conduttore sorrideva come chi ha appena adottato un cucciolo robot. – È come avere un amico sempre presente. Per dimostrarlo, collegamento in diretta con un essere umano. Purtroppo l’essere umano era il signor Gino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Teo Bo: Ho molto apprezzato l'ironia e la leggerezza del racconto scritto con un [...]

  • Smoki: Adoro i racconti con "i vecchi". Amo tutto, dal ritmo incalzante [...]

2
2
18

La vita di Daniel

25 November 2025

La vita di Daniel. È così che fa. La mattina presto, esce dalla tenda e va in centro. Lì, trova un uomo che potrebbe comprargli del cibo. È educato, dice il suo nome, lo saluta con il saluto del post-covid e gli chiede con un sorriso, se possa comprargli del cibo nella mensa lì vicino. Dice, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Testimonianza di dolore.
    Così definirei il tuo non scorrevole racconto.
    Apprezzo [...]

  • Dax: Commosso....l'uomo è cattivo di bade, ma a volte è peggio [...]

2
3
16

CENTRALE PARANOICA 8

ANNIE HORROR

24 November 2025

NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Prosegue la carrellata di picchiatelli al Transcend Village, state aspettando le scene di sesso? Arrivano arrivano… Hi, qui è la centrale paranoica. Il Transcend Village è davvero un manicomio… eh beh, se non sei un picchiatello non finisci qui, ma anche la gestione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
23

Racconto in breve il popolo napoletano

Un inno all'amore e alla tradizione

24 November 2025

Napoli, città che non è solo una semplice meta turistica, ma un autentico museo a cielo aperto, è il palcoscenico di una cultura vibrante e di un popolo singolare. Qui, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, si dispiega l'essenza del popolo napoletano, un'anima che pulsa con generosità, tradizione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bello. like

  • Smoki:
    La prima volta che sono stata a Napoli, sono rimasta frastornata [...]

5
6
36

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ornella: Mi ha ricordato il bel film di Luc Besson con Scarlett Johansson Lucy. Ancora [...]

  • Rubrus: Anche me ha ricordato un po' Matrix, ma il papà di tutti i racconti [...]

6
6
25

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Gennarino: Complimenti. Scitto molto bene. Un racconto che fa sognare ed entusiasma. Bravo!

  • Rubrus: Qualche tempo fa avevo chiesto quando avresti riportato la nuova avventura [...]

0
4
23

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
21

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
8
23

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: E adesso... qualcosa di completamente diverso: se non altro perchè è [...]

  • Rubrus: ps: va da sè che le parti in cui dice che va bene non sono interessanti [...]

1
2
15

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su