Oz aveva il fiato corto. Gli mancava il fiato da giorni. Si alzava, pisciava, tornava a letto. Aveva un groppo in gola, una massa nei polmoni. Sentiva un'oppressione. Una volta li avrebbe chiamati addominali alti, adesso aveva un grumo di malta che lo sprofondava nelle lenzuola - Cristo, non ho più vent'anni. E nemmeno trenta. Ma la maglietta della salute no, ti prego! Quella è l'anticamera della morte. Quella è una condanna! La abbracci e ti tira giù nella fossa - rimuginava Oz.

Oz pensava in fretta. Aveva già un piede sull'uscio. Si era messo le scarpe, si era infilato tutto, il pile e quello che c'era sotto. Dei pantaloni spessi, di quelli pesanti, una t-shirt, una camicia a quadri. Cotone, flanella e poliestere. E non aveva fatto in tempo a dirsi - Esco! - che già calpestava il vialetto.

Era deciso Oz. Sarebbe andato a sfogarsi da Pavel. Gli avrebbe detto tutto. Dei suoi desideri di farla finita con la tosse e il raffreddore. Che il riscaldamento globale gli stava creando fastidi.

Il catarro non era più quello di una volta. E nemmeno la tosse. Era una compagna di vita. Aveva letto che l'ozono puzzava, irritava le vie respiratorie. Aveva sentito da un ex portinaio che il cortisone veniva prescritto per il cancro, che il PM10 non faceva bene. Oz non ci capiva più nulla della vita, delle malattie. Una volta si incolpava di tutto la stregoneria, poi un giorno aveva sbirciato un giornaletto nella sala d'attesa del dentista. C'era scritto che l'ultima strega aveva posato la scopa e si era infilata una sigaretta in bocca. Aveva iniziato a girare il mondo. Visitava tutti. Si faceva chiamare Golf, disperdeva polvere ovunque. Oz pensava che questa dei ghiacci fosse una fregatura, l'ennesima superstizione. Che il riscaldamento globale fosse la solita storia di roghi. Un fuoco di paglia. Ne avrebbe parlato con Pavel. Lui l'avrebbe intortato per bene.

 

Pavel era un argentino testardo. Un barista tuttologo con il codino e la pancetta. Era filosofo e oste, viaggiatore e cazzaro. Un chupito per una dritta. Una pinta per un segreto. Era scritto su una targa in ottone sopra al bancone.

 

357 - si era appuntato Oz in testa.

357 volte in questo pub e mai una dritta, mai un segreto. - pensava Oz spalancando la porta del locale.

Hey Oz! Hai proprio una faccia di merda stasera!

Già, sono uno straccio.

Cos'hai Oz, sei ancora alle prese con quei farmaci?

Sono stanco Pavel. Mi manca il fiato. Fortuna che da te mi ci portano i mezzi pubblici altrimenti sarei a marcire nel letto.

E io sarei venuto a raschiarti via dalle coperte, ti avrei infilato in un vaso e ti avrei esposto qui, tra la Weiss e la Guinness. Qui giace Oz, cimelio di un amico che fu.

Eh?

Lascia perdere.

 

Oz si accascia su uno sgabello sganciando i gomiti sul bancone.

 

Senti Pavel, questa te la devo proprio dire. Ieri ho ascoltato l'ultimo album dei Baustelle e sono andato a fare testamento. Mi faccio seppellire al Monumentale e lascio tutto a Rachele.

A chi?

A Rachele Bastreghi. Non dire niente, ho già deciso.

Pensavo Rachele la designer.

Quella è acqua passata Pavel. E' fotografa, fashion victim, ha un compagno straniero.

Quella è acqua sporca Oz, perdonami.

Dai Pavel, non dire così.

Quella è siero di vipera Oz.

E' infida, ma tu Pavel sei peggio.

Quella è piscio secco Oz. Non farti fregare.

Te l'ho detto Pavel, Rachele è acqua passata. E' andata.

Oz, quella è più sporca della lettiera di Charles. E' liquida e infida, ce l'hai sotto le scarpe. Te la porti in casa.

Pavel, sei un barista morboso, sono stufo delle tue cattiverie gratuite.

E tu sei un vecchio pirla Oz, lasciatelo dire.

Pavel stammi a sentire, ho bisogno di un consiglio.

Sono tutto orecchie Oz.

Ieri stavo andando dal notaio per questa storia del catarro e ho incrociato Ernesto e mi ha fatto una testa così. Mi ha chiesto del mio male, delle visite e delle medicine. Ha voluto sapere tutto. Mi ha raccontato dell'Africa, della malaria, del ritiro in Piemonte e tutto il resto. Gridava così forte. Non ne potevo più. Aveva le guance rosso fuoco e strabuzzava gli occhi. Era pieno come un otre e quando mi ha raccontato dell'84, del parto della moglie, io ero già in un'altra dimensione. Ero calamitato da tutto quel parlare. E lui era così acceso, così preso da sé stesso e io così insulso, così ammutolito.

E tu cosa gli hai detto?

Gli ho detto degli esami del sangue, dei farmaci, che le pastiglie per la gola non mi facevano niente mentre il ferro era un toccasana e lui mi ha parlato di sua nonna.

Di sua nonna?

Diceva che era una strega.

Anche mia nonna, lo sai Oz? Quando guardavamo le telenovela argentine capiva sempre chi si sposava e chi moriva. Poi una volta aveva fatto un intruglio con qualche erba. Aveva sbavato un sacco ma per cinque minuti era riuscita a parlare con degli spiriti. L'avevano presa per mano. Le avevano raccontato passato e futuro.

Ma dai?

Si certo, sapevano tutto di lei. Così diceva lei. Io per sicurezza le davo ragione. Per la mia sicurezza. Avevo paura, capisci Oz?

Si certo Pavel, certo che capisco. Comunque questa storia delle streghe è allucinante.

Quale storia?

Tua nonna, quella di Ernesto, a quanto pare esistono e nessuno riesce a provare il contrario.

Pavel rideva forte. - Oz ogni volta ti racconto la stessa storia e ogni volta ci ricaschi! Sono tutte cazzate Oz! Tutte cazzate!! Ma come fai a credere a una scopa che vola!

Un bastardo! Ecco cosa sei Pavel. Non so se te l'ho detto ma ho il fegato ingrossato. E io, io, la fine di Lemmy non la voglio fare. Non adesso almeno. Mi direbbero che sono andato, scoppiato. Mi aggredirebbero a colpi di tweet e lo sai Pavel, io questo non lo sopporterei.

...

Tutti i racconti

6
4
29

MORTE GENEROSA

09 May 2025

Sto guidando l’auto che si dirige verso il cimitero. Sul sedile posteriore giace sdraiato esamine il mio corpo. Giunto al campo santo, mi cambio indossando gli abiti del mio io defunto. Piove forte quando esco dal cimitero, non ho l’ombrello e devo rovistare nella macchina per cercarne uno. Ed [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • U1803: incredibile racconto...certo che ci vuole una bella fantasia ..in questo racconto [...]

6
8
53

De Veris Celatis

09 May 2025

La scellerata e blasfema azione di bombardamento degli americani sull’Abbazia nel 1944 rase al suolo non solo un luogo di cultura millenaria, ma anche custode occulto di antichissimi volumi che documentavano religioni, credenze e pratiche mistiche antiche come l’umanità. Scavando per rimuovere [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
1
20

Circostanze

08 May 2025

Circostanze Ho constatato che c’era un coacervo di cervi sulla cima del Cervino, tutti pieni di cimici, che cercavano cibo tra i ciottoli, per cibarsi di ceci, cicerchie e corbezzoli cornuti. Così, già che c’ero, ho acceso un cero a San Cirillo e poi ho seguito il censimento di alcuni ceceni [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dario Mazzolini: onestamente ho preferito sottolineature. Non che questa non mi sia piaciuta [...]

1
3
19

Biasimo al sole

08 May 2025

Intro: Aprile porta con sè i primi raggi infuocati. Ecco dei versi dedicati all' avversario dei prossimi mesi: il Sole. Sofferenza di luce Il sole, non più stella di grazia, ma occhio accecante e crudele. Luce che brucia, non calore, un tormento senza fine. Raggi che svelano crepe e ruggine, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
6
31

L'ospite nell'armadio

Contiamo insieme. Uno... Due... Tre... Sto arrivando.

07 May 2025

Parte I – Il gioco nel giardino Era una limpida giornata di primavera quando Marta decise di dedicarsi alle grandi pulizie. Le finestre aperte lasciavano entrare l’aria fresca e il profumo dell’erba tagliata. In sottofondo, la sua playlist preferita scorreva tranquilla. Dal giardino arrivava la [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VjKov: Vi ringrazio

  • Rubrus: Un classicone (il babau nell'armadio) ben trttato e ridotto all'essenziale. [...]

5
5
34

L'erede del Principe della risata

06 May 2025

In un periodo stagnante di cinema comico, si venne a sapere che alla gente mancava molto una figura come quella di Totò, come se fosse una cosa strana. Così qualche esponente delle teste d'uovo nazionali pensò bene di inventarsi un fantomatico figlio segreto del famoso principe della risata e di [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • L. Carver: La vena di malinconia in effetti non è casuale. Del resto, che comicità [...]

  • Rubrus: Tra originale e copia si preferisce quasi sempre l'originale. Nondimeno, [...]

9
9
29

Il plurale

05 May 2025

Mai stata così sola come quando usavo il plurale. Oggi il mio amore vola perchè ho imparato ad usare il singolare. Era ora di cambiare forma grammaticale!

Tempo di lettura: 30 secondi

4
4
24

L'Errore

05 May 2025

E fu il rovente furore di un istante, il risveglio dal tepore della routine un eco offuscato e sordo del passato permanente nelle antiche stanze convalescenti dei giorni fioriti di brume e arie terse a gremire palcoscenici di vissuti sfiorendo al calar della sera nel sapore del suo olezzo. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: interessante poesia, anche se ho fatto fatica a leggerla tutta.Like a prescindere [...]

  • L’esilioDiRumba: per me è stato un piacere leggere questa poesia. si distingue anche, [...]

4
3
14

Vi racconto un pò di Giambattista Basile

Un grande favolista.

04 May 2025

Giambattista Basile è senza dubbio uno dei giganti della letteratura italiana, un maestro delle favole che ha saputo incantare generazioni con la sua straordinaria capacità di narrare. Nato nel 1583 a Giugliano di Napoli, Basile ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo delle fiabe e dei racconti, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
9
34

La compagnia

04 May 2025

Mi piace uscire a cena solo con la Zanna (mia moglie): quando mangia e beve diventa ancora più simpatica e poi a bocca piena non mi brontola; non disdegno neppure le uscite in comitiva, che comportano però problematiche dal momento in cui ti siedi fino al conto finale; ecco come ho imparato a gestirle. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

8
10
48

Mucchietti di sabbia

03 May 2025

La fine della scuola ci dava la sensazione di una ritrovata libertà, con la spiaggia di giugno non ancora affollata, le corse nell’acqua, la pelle bruciata dal sole e le lunghe giornate di luce. Claudia fu la prima a parlare di ragazzi. «Lo so che vi piace Sergio. Piace a tutte!» «A me no! È antipatico [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
5
39

IL VOLTO

03 May 2025

I colpi si ripetevano ritmicamente riempiendo con il loro rumore il piccolo locale. Fuori, qualche lieve fiocco di neve cominciava ad imbiancare i tetti delle case vicine. Lui non era più giovane, avrà avuto forse settant’anni. Le mani erano piccole ma la pelle era spessa e le unghie affondavano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Piaciuto, sia per come scritto, sia per la costruzione a disvelamento progressivo, [...]

  • Lawrence Dryvalley: Molto bello, i commenti precedenti sono tutti ben centrati sulle qualità [...]

Torna su