Ebbene si! La macchina del tempo esiste. Ed io e Francesca ci siamo entrati.

 

***

 

Luigi ha la mano sulla maniglia della porta: «Il museo è piccolo e si deve entrare scaglionati» ha detto. Ci ha intrattenuto una ventina di minuti con il racconto appassionato delle origini dell'archivio prima e del museo successivamente.

«Noi qui custodiamo vite» dice abbassando la maniglia «Una vita non la puoi mostrare dentro una teca. In una teca tutto diviene un reperto che, per quanto unico o straordinario, non può essere vivo. E noi qui custodiamo vite!» ripete. E apre la porta.


Noi non sappiamo che, superando la soglia, stiamo entrando contemporaneamente in una macchina del tempo e in una cabina di teletrasporto.

 

Siamo troppo sorpresi dal luogo in cui ci troviamo per avere altri pensieri. Contro ogni aspettativa, non siamo in una grande sala bensì in uno stretto corridoio di cui la parete sinistra è completamente occupata, dal pavimento al soffitto, da un bailamme di cassetti e sportelli di vari tipi di legno.
 

Nella penombra dell'ambiente immagini luminose di manoscritti, diverse per formato e tipo di scrittura, scivolano sulla superficie di legno in traiettorie differenti incrociandosi senza interruzione. Mentre si muovono sembrano produrre un suono, una sorta di ronzio basso e continuo. Un mormorio di voci diverse, incomprensibili e non distinguibili.

 

«È il fruscio degli altri» ci dice Luigi «rappresenta ciò che noi non vogliamo vada perduto.» Intanto si avvicina a un cassetto: «È così che abbiamo deciso di custodire le vite.» E lo apre. Sul fondo del cassetto uno schermo si anima. Una voce emerge dal fruscio avviando la macchina del tempo/teletrasporto.

 

Istantaneamente siamo a bordo di un piroscafo transoceanico nel lontano 1947. In un italiano sgrammaticato ma intenso, infarcito di termini dialettali siciliani e parole pseudo-americane, Tommaso Bordonaro ci parla dell’arrivo in America e delle reazioni a bordo alla vista del nuovo mondo. Ha 38 anni e alle spalle una vita dura. Mentre sul fondo del cassetto, scorrono le immagini delle pagine del suo diario autografo, Tommaso racconta dolorosamente della sua “spartenza” coniando un termine che sintetizza il dolore del suo distacco necessario. «Un termine così potente!» commenta Luigi richiudendo il cassetto.

 

Torniamo ai giorni nostri appena per un istante. Luigi apre subito un'anta poco più avanti e veniamo rimandati al 1880 nel nord della penisola.

Emilia ci parla attraverso l'epistolario diretto al suo amato bersagliere. È contessa grazie al matrimonio con un vecchio conte combinato dalla madre. Ha poi scoperto che i due erano amanti e con caparbietà, nonostante i tempi, ha ottenuto il divorzio. Il che non ha cambiato molto la situazione dato che una donna per bene, anche divorziata, comunque mai può frequentare altri uomini. Dopo anni di corrispondenza Emilia decide di troncare i rapporti con il bersagliere. Lui però non regge al dolore e si uccide lasciando le lettere che si era impegnato a bruciare e che ora scorrono sullo schermo all’interno dell'anta.

«Un romanzo d'appendice vissuto realmente…» commenta Luigi richiudendo l'anta e avanzando lungo il corridoio.

 

Il tempo continua a contrarsi e a espandersi mentre ci teletrasportiamo in molti altri luoghi ed epoche spinti dai cassetti aperti. Siamo emozionati e travolti da un'esperienza inaspettata e coinvolgente che ci suggestiona completamente.

 

«Il museo è piccolo. Quindi potrete domandarvi come mai su quattro ambienti due sono riservati a due sole vite…» Luigi sorride fermo davanti a una porta “Questi due sono pezzi da novanta!”

Entriamo nella prima stanza. La stanza ci vede e si attiva.

 

Al centro c’è una scrivania di legno vuota ad eccezione di una Olivetti Lettera 22 sulla sinistra del piano. Alcuni tasti si accendono, illuminati dall’alto, simultaneamente al rumore della battuta e all’apparire della lettera corrispondente sulla superficie della scrivania. Luigi tocca la scrivania.

Vincenzo appare sul muro dietro la macchina da scrivere e dichiara che, pur essendo “Inalfabeto”, ha deciso di scrivere la storia della sua vita cominciata male nel 1899, proseguita peggio ma con tanto da raccontare.

 

Vincenzo Rabito ne ha davvero da raccontare. Un giorno, a quasi settant’anni, decide di usare a questo scopo la lettera 22 chissà da dove uscita. Per due anni lotta con la macchina lettera per lettera, parola per parola. “questa; e; la; bella; vita; che; ho; fatto; il; sotto; scritto; …”

Inizia così un’opera incredibile di milleventisette pagine a interlinea zero e senza margini che attraversa settant’anni di storia italiana vissuta sulla pelle. Usando con metodo un punto e virgola per dividere le parole.

«Il cantoniere Rabito è stato un vero caso letterario» sottolinea Luigi con orgoglio «L’autobiografia è stata pubblicata nel 2007 da Einaudi con il titolo di Terra matta e il suo linguaggio unico, a metà tra il siciliano e l’italiano orale, si è meritato il neologismo di rabitese.»

 

E’ ora di cambiare stanza. «Qui c’è l’unico originale. Capirete perché.» annuncia Luigi.

 

Ci spiega che Clelia è venuta personalmente dalla provincia di Mantova a 74 anni con la sua vita sottobraccio. «Contadina, due soli anni di elementari, una vita di lavoro e l’amore per il marito conosciuto a 14 anni» Luigi ne parla come di una persona di famiglia «Un giorno le dicono che il marito è stato investito ed è morto. Il suo mondo finisce e deve tenere la testa occupata per non impazzire. Scrivere la aiuta, specialmente la notte.»

 

Luigi non apre la porta e continua: «Ma una notte in tutta casa non c’è un pezzo di carta. Clelia rischia di uscire di senno. Ma trova la soluzione.» Luigi sembra commosso. Apre la porta e aggiunge solo «Beh… dovete vederlo!»

 

Nella stanza le luci sono basse. Tutta la parete di fondo è occupata da una teca di cristallo in cui l’intera vita di Clelia Marchi è annotata su un lenzuolo matrimoniale decorato da nastri rossi. 185 lunghissime righe, scritte a mano e numerate, ne ricoprono la larghezza dalla cima al fondo

 

“1: Care Persone Fatene Tesoro Di Questo Lenzuolo Chè C’è Un Pò della Vita Mia; è Mio Marito;…”

In cima anche il titolo: Gnanca na busia (Neppure una bugia).

 

Restiamo lì ad ammirare quel capolavoro ingenuo e splendido. «Si è ricordata che la maestra raccontava che i “Truschi” seppellivano i morti avvolti da lenzuoli scritti. Anche lei poteva scrivere il suo miglior lenzuolo dato che non avrebbe più potuto consumarlo con il suo amore...» sussurra Luigi.

 

Usciamo con riluttanza. Fuori c’è il tempo ordinario. Fuori c’è la vita solita.

Ringraziamo Luigi, e torniamo all’auto parcheggiata accanto al cartello che recita “Pieve Santo Stefano – Paese dei diari”.

 

Il sole tramonta alle nostre spalle e crea strani giochi di luce sullo specchietto interno. Mi pare di intravedere qualcosa sui sedili posteriori. 

Dopo essere stati nel loro tempo, mi fa piacere pensare che Tommaso, Vincenzo e Clelia vogliano viaggiare un poco con me e Francesca.

Tutti i racconti

4
4
11

Sorriso Di Luna

16 June 2025

Si schiarisce il cielo della notte dopo la tempesta d'estate che si arrende ai raggi di luna, abbandonati sul tuo attraente sorriso di luna crescente, somiglia alla nostra passione, prima come fresco torrente d'impeto, poi estasi del riflesso della pace che mostri con orgoglio scintillante, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

11
9
51

Obsession

16 June 2025

"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.” "Quando?” "Non mi ricordo. Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola. Fu allora che incrociai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • zeroassoluto: Sempre spettacolari i tuoi racconti, che ti stuzzicano, ti fanno andare avanti [...]

  • Rubrus: Credo che tecnicamente sia un caso di "erotomania"; il soggetto cioè [...]

5
6
23

La luce e l'oscurità

15 June 2025

La luce e l'oscurità Ci sono mani che pregano e mani tese in avanti per non sbattere Ci sono occhi che ammirano una nascita e occhi chiusi per un addio Ci sono piedi che attraversano nuvole e piedi che scottano Ci sono pensieri che danno libertà ed altri che rinchiudono per sempre Ci sono vite [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La poesia arriva diretta...like

  • Oggetti Smarriti: Una poesia sentita, limpida e sincera, che riesce a comunicare un messaggio [...]

7
7
30

Stazione

15 June 2025

Cammini con passo incerto questa mia vita, in bilico su un binario morto. Passeggiare annoiato di un viaggiatore sbadigliante che attende in una stazione vuota, qualcosa che non sa. Mi hai giurato amore, perfetto come una circonferenza, incantevole illusione, consunta da brevi lacune di felicità. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
33

La finestra verde

14 June 2025

“Mamma, mamma, corri, c’è qualcuno che mi spia dalla finestra!” La giovane donna salì di corsa la lunga scalinata. Fu aggredita da un’improvvisa tachicardia che l’accompagnò per tutto il tragitto fino alla camera del figlio. È vero, i bambini sono molto creativi e fantasiosi, ma il suo grido d’aiuto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
9
30

Ascia Nera

Dax
14 June 2025

Trom posò il guanto corazzato sulla porta di legno della taverna. Le lanterne ardevano già, e il tramonto aveva lasciato dietro di sé un alone rosato su nuvole color latte. Quando i cardini gemettero, l’odore di fumo e maiale arrosto lo accolse come un vecchio amico. Varcò la soglia. Si fermò. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Scure nera è carino, magari di può modificare il titolo....

  • Lo Scrittore: ben scritto, descrizione perfetta e divagazione sul tema Nani - Gimli della [...]

5
3
20

Baobab

13 June 2025

Baobab Ballonzolando beatamente come un babbuino sopra un baobab nell'isola di Bora Bora, durante la festa della befana, mi balenò per la testa che a Bologna c'era la sagra del bombolone e del budino alla banana con bacche di betulla. Così invitai la badante bielorussa di mia nonna Brenda che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
12
22

Lei e Pasquale

13 June 2025

Aveva litigato con Serena. Donato lo ascoltava in silenzio, seduto allo stesso tavolo del dopolavoro. "… Dopo dieci anni di matrimonio Martina ancora si comporta come una bambina. Non mi rivolge la parola. Se faccio io il primo passo mi ignora, esce di casa senza dire dove va, salta il pasto e..." [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Scorrevole, divertente e ben scritto.

  • Lo Scrittore: prima del web gli appuntamenti al buio era di tutt'altro tipo. c'era [...]

8
16
65

Forme e colori a Boccadasse

Storie colorate

12 June 2025

L'Italia è un paese fantastico, un paese unico, un paese che se qualcuno avesse voluto inventarlo mai avrebbe potuto farlo così bello e perciò amici lettori eccoci di fronte a una visione spettacolare, vengo a parlarvi di una storia che ha come protagonista un sassofonista di Boccadasse, antico [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
72

INSONNIA

12 June 2025

Buonasera Notte, mi farai dormire? Buonasera a Te, che mi vieni a cercare, a me ora ti volgi chè ti porti alle stelle? Che miele, sei antica! ma dimmi: stanotte mi farai riposare? Sai bene chi è prima causa di sé, nemmeno rispondo… ti svelo però che dentro tu trovi chi rallentare la sua imprimitura, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Domenico Caricasulo: Mimmo ok, grazie a tutti per i like, per questa volta e l'altra... La realtà [...]

  • Riccardo: shakespeariano pensiero...piu in profondità
    amletico nelle numerevoli [...]

7
10
34

Lanterna...

Da leggere dopo il racconto "Seconda stella a destra"

11 June 2025

Ho freddo… Qui, fuori, è tutto buio. Sopra, lontano lontano, si intravedono minacciose nuvole nere che viaggiano spostate dal vento e innumerevoli puntini luminosi, che sembrano irraggiungibili. Siamo in dieci, tutte sorelle e tutte ancora trattenute al suolo da una cordicella. Alberto aveva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
12
31

La curva dell'imprevisto (3/3)

Un imprevisto non avvisa. Entra in scena, e riscrive tutto

11 June 2025

Tremava, ma sapeva esattamente perché era lì. James, intanto, stava parlando sottovoce con il suo manager. Poi si voltò verso la sala. I suoi occhi incrociarono quelli di Amanda. E si fermò, sgranando gli occhi. Amanda sentì un brivido lungo la schiena. Lui la stava guardando. E le stava sorridendo. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Intanto benvenuta. Ho letto tutti e tre le parti, si legge con piacere, forse [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette tutte le parti. Ok, il romance non è nelle mie corde (anche se [...]

Torna su