Il vecchio Oreste era un mangiapreti, uno di quelli di una volta, col fazzoletto rosso al collo e il cappello alla “diotifulmini”. Certe vecchie del paese, che parevano uscire di casa solo per le processioni, al vederlo passare si facevano il segno della croce.
Nonostante tutto ciò era invecchiato, come tutti quanti e, come tutti quanti, aveva i suoi grattacapi.
Uno di questi era il nipote Tommaso, assiduo frequentatore della Chiesa, della Curia e dell’Azione Cattolica, della cui sezione locale era diventato presidente per unanime acclamazione.
Oreste, a tale notizia, si era rintanarsi dentro la vecchia officina (che, dopo essere andato in pensione, non aveva voluto vendere) e aveva iniziato a menare a destra e a manca colpi che, dietro la porta chiusa, risuonavano come cannonate. Senz’altro, non potendo prendere a ceffoni il nipote, martellava, quantomeno in effige, il Presidente dell’Azione Cattolica. Il vecchio infatti nutriva per Tommaso, che era il suo unico parente, un affetto rustico e tenace come una vite selvatica.
Barricarsi nel suo vecchio luogo di lavoro divenne per Oreste un'abitudine, ma nessuno, dopo un po’, ci fece più caso e la gente concluse che quella era, per il vecchio, una specie di terapia contro la solitudine perché, di Tommaso, Oreste non voleva più neanche sentire parlare.
Pian piano, il suono delle martellate si era fatto via via più cauto, quasi musicale, come se il vecchio si fosse impratichito oppure presagisse, in qualche modo, il prossimo crollo di un certo muro a oriente.
Oreste, comunque, non vide quel crollo. Al primo ingiallirsi delle foglie, quello stesso anno, lo trovarono esanime nell’officina. Lui, il testamento e un’altra cosa. Se Tommaso voleva l’eredità doveva metterla sulla tomba.
 
 «E allora? – chiesi – che cos’è? Marx? Lenin? Falce e martello? Un pugno chiuso?».
 «Non esattamente» disse Tommaso, e, non trovando miglior modo di spiegarsi, mi accompagnò a vederla.
Per essere fatta bene, era fatta bene, senza dubbio… e devo dire che ci avevo quasi preso: era un pugno. Non del tutto chiuso però.
Sia Tommaso sia io non potevamo sapere che, molti anni dopo, un tale, collocando una statua identica, solo un po’ più grande, nel centro di Milano, sarebbe stato definito artista.
In quel momento, quel dito medio puntato verso l’alto da piazzare nel bel mezzo del cimitero mi sembrava solo una gatta da pelare.
 «Ma il testamento?» chiesi.
 «Oh, per essere buono è buono».
Del giudizio di Tommaso mi potevo fidare: era avvocato e anche mio amico, per quanto si possano conciliare le due cose.
 «E non basta» aggiunse Tommaso facendomi leggere alcune righe.
Nel caso in cui il nipote avesse violato il volere dello zio e si fosse tenuto l’eredità senza posare la scultura sulla tomba, Oreste prometteva sfracelli e castighi tali che, se Tutankhamon li avesse usati, Lord Carnarvon non sarebbe mai entrato nel sepolcro.
 «Be', non t’invidio» dissi a Tommaso battendogli una mano sulla spalla prima di andarmene; non avevo i baffi e quindi non potevo riderci sotto, ma non mi pareva il caso di mettermi a sghignazzare.      
        
L’anno che seguì fu vorticoso e, a ripensarci adesso, mi sembra l’ennesima dimostrazione del fatto che il tempo è davvero relativo. Quando, l’autunno dopo, tornai al paese, mi sembrava passato un secolo.
 «Allora hai rinunciato all’eredità» dissi a Tommaso indicando la mano sulla tomba di Oreste.
Era indubbiamente quella costruita dal vecchio, ma Tommaso doveva essersi rivolto a uno scultore davvero abile perché sembrava che fosse sempre stata così come la vedevo in quel momento: aperta, in un gesto tranquillo, con tutte le dita quasi completamente dischiuse. Proprio mentre parlavamo, un fringuello si posò sull’indice e volò via.
 «No» disse sorridendo Tommaso.
 «Vuoi dire che…».
 «Mi sembrava un gesto carino, dopotutto». Poi, visto che mi aveva scandalizzato abbastanza, aggiunse:  «Tecnicamente parlando, quella disposizione era un onere, che è come dire un peso imposto al titolare di un diritto».
 «E quindi?».
 «Secondo il regolamento cimiteriale, è severamente vietato collocare, anche temporaneamente, nel cimitero qualsiasi monumento, tomba, cappella, cripta, decorazione, statua, scultura che costituisca offesa alla morale, all’ordine pubblico, al decoro o al buon costume … e…. be', nessuno può sostenere che…. un gesto come quello sia decoroso».
 «Sono d’accordo ma…».
Tommaso guardò alternativamente me e la foto dello zio con quello che – ci avrei giurato – era uno scintillio divertito negli occhi.
 «Secondo il codice civile, art. 647 secondo comma, l’onere impossibile o illecito si considera non apposto; rende tuttavia nulla la disposizione, se ne ha costituito il solo motivo determinante». Ora: è indiscutibile che quell’onere, violando una norma imperativa, anche se di rango amministrativo, era illecito. Quindi ben poteva considerarsi non apposto, come se non ci fosse. Se poi lo si fosse considerato come “solo motivo determinante” - il che è molto probabile – avrebbe travolto l’intera disposizione testamentaria. Dato che il testamento conteneva solo quella disposizione – e nient’altro – ci saremmo trovati in mano un pezzo di carta senza valore. Si sarebbe aperta allora una successione ab intestato, cioè senza testamento… e, in tal caso, io sarei stato, ancora una volta, l’unico erede».
Rimasi in silenzio per un po’, lasciando che si godesse il suo trionfo, e poi dissi:  «D’accordo, questo mette a tacere la tua coscienza di avvocato ma…» Mi fermai. Forse quello che stavo per dire era un po’ troppo.
 «Mi fa piacere che tu pensi che gli avvocati abbiano una coscienza. Continua».
Be', se l’era cercata.  «Come la metti con tutti gli anatemi che Oreste ti ha scagliato addosso? Non puoi negare di aver violato la sua volontà… e tu a queste cose dovresti crederci, almeno un po’».
Tommaso si chinò e pose qualche grano di becchime nel palmo della mano. Ecco perché arrivano gli uccellini – mi dissi.
 «Oh – rispose alzandosi – ho pensato che, su ciò che accade dopo la morte, o lo zio ha ragione oppure ha torto. Se ha ragione, non ho nulla di cui preoccuparmi e se ha torto….».
Neanche Tommaso aveva i baffi e, senz’alcun dubbio, sogghignava.
 «Se ha torto – disse – sono sicuro che si vergogna troppo per farsi vedere. Persino per tirarmi le coperte».        

Tutti i racconti

0
0
4

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
3

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
3
21

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Tutti i tuoi racconti hanno una buona stoffa, e diverse potenzialità, [...]

  • Dax: Storia carina, ma ,forse per il limite di parole, poco coinvolgente. 🤗

12
8
58

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

10
11
38

La preghiera

26 April 2025

La preghiera Non so, se ne sono capace Ed anche se verrò mai ascoltato In fondo, questa cosa non mi è mai appartenuta Lei era nascosta in una tasca Avvolta in un panno nero, stretta, stretta Come volerle impedire di esserne abbracciata Poi arrivano periodi della vita, dove invocare Dio, Buddha, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
7
19

Razza superiore

26 April 2025

Ghnog si fermò all’ingresso della caverna, poi, quando i suoi occhi si abituarono al buio, fece qualche passo all’interno. Dagga teneva il corpo del piccolo tra le braccia, dondolandosi e intonando una nenia in quella sua lingua incomprensibile. Ghnog si avvicinò. Il neonato aveva la pelle scura [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Come dice ZR, in noi, specialmente in noi europei, c'è una piccola [...]

  • Lawrence Dryvalley: Letto due volte, la seconda dopo i commenti. Bravissimo Rubrus, avranno ormai [...]

6
5
24

Sottolineature

25 April 2025

Ho sottaciuto di aver sottratto dei sottaceti ad un sottufficiale sotto stress che li aveva sotterrati in un sottoscala insieme a dei sottobicchieri di satin che erano appartenuti anticamente ad uno stagista stalinista ossessionato dalle sottane e dalle sottogonne in seta non stirate. E quindi, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
5
32

Chi siamo

24 April 2025

Siamo animale in gabbia Donna libera Bambina non amata Amante maldestra Contenitore d'affetto Orsa nella sua grotta Emozione silenziosa Tatuaggio sbiadito Foto venuta male Momento di pura follia Raccolta di consapevoli errori Sorriso tra le rughe Siamo tutto questo e molto di più Caos rinchiuso [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
4
33

Le necessità

a 4 mani con joydiv

24 April 2025

Saltavano qua e là in una danza nevrotica quelle fottute cavallette, non si riusciva a liberarsene. Tutti i campi coltivati della valle furono invasi nel giro di una settimana da un orda di insetti divoratori di ortaggi. Parsley Court era una cittadina di provincia famosa in tutto lo stato per [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Ti dico la verita' 4 mani o 2 mani o quello che ti pare, mi sei piaciuta, [...]

  • zeroassoluto: Una sintonia perfetta tra July e Joy... bravi!

6
6
29

Violetta di Parma

23 April 2025

Arianna fremeva. Non vedeva l’ora che suonasse la campanella: aveva già preparato lo zaino con libri e vocabolario e controllato di non aver lasciato nulla nel banco. La professoressa continuava a spiegare, ma lei non ascoltava, limitandosi a guardare fuori dalla finestra mentre la compagna di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta Emal, letto e piaciuto. Mi associo ai complimenti già ricevuti. [...]

  • zeroassoluto: Benvenuta!
    Racconto tenero e romantico, anche se prevedibile e zuccheroso...
    Brava, [...]

21
36
170

Pace

23 April 2025

"Persone che potresti conoscere": Silvia Cubisino «Wow! Chi è ‘sta fata?» esclamò Luigi durante un bighellonamento su Facebook con il computer. Tutto allupato si sfregò le mani e, come un delfino curioso, si tuffò nel profilo di quella ragazza dal caschetto biondo e dagli occhi verdi. Dopo aver [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: E riecco una nuova edizione del prode Giuseppe!
    21 like e 5000 commenti...
    Ovviamente [...]

  • Giuseppe Scilipoti: x Adribel: la biondina ha sistemato Luigi per benino. Educata, diretta e... [...]

10
11
68

L'Avvento III

22 April 2025

Notizie confuse di immani battaglie in cielo e in terra arrivano dall’Europa centrale. Città distrutte, innumerevoli vittime. Sopra Roma gli “angeli” pare stiano annientando i V’jtors immolandosi contro la nave-madre. Ora è chiaro perché sono giunti. [NdA: sequel de “L'Avvento II”, pubblicato [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Rubrus: In effetti, senza l'immagine, si potrebbe arrivare a conclusioni completamente [...]

  • Lawrence Dryvalley: Ciao Prof, la cover l'ho realizzata piú di due anni dopo aver scritto [...]

Torna su