E venne quel giorno.
L’alto rappresentante dei Governi Europei aggiustò i fogli, accomodò la cravatta e si alzò, seguito dagli sguardi referenti degli amici e dei contrapposti, giacché godeva della stima incondizionata degli uni e degli altri. Era un uomo alto, sulla settantina, dalle folte sopracciglia candide e il fisico asciutto, in un doppiopetto sartoriale.
Aveva in Italia una dependance sul lago di Garda; ma poc’altro; così che non si potesse parlar male di lui o dire che aveva fatto fortuna con la Politica. In realtà di fortuna ne aveva fatta: ma sorretto dal Clero e dalle masse belanti che vedono solo la scorza e non il succo, aveva intorno a sé una specie di aura da Santo, da Super Partes, da casto.
Avanzò dal suo seggio fino allo scranno principale, poggiò i fogli sul leggio e iniziò non prima di aver posato lo sguardo sulla platea di Primi Ministri, Generali e giornalisti.

“Gofa Gabà!” iniziò.
“Weresté Gomoni Ierushi Erevere… Poste ka sia barfa Kakumi e Gabbata!”
I politici in sala dapprima guardarono imbarazzati i fogli che avevano davanti: il programma dei discorsi, il depliant dell’Isola di Capri ov’erano ospitati per il congresso; indipoi si guardarono tra loro, con le facce stordite, ticchettando sulle cuffie.
Il capo traduttore era un uomo che non perdeva mai la calma. Il suo staff lo chiamava “il buon zio” perché era sempre sereno con tutti, in ogni situazione: anche nelle più stressanti.
Vide che le sue ragazze negli appositi cubi vetrati smanacciavano tra le carte, si guardavano tra loro attraverso i divisori: avevano i volti pallidi e pietrificati.
Lui allora entrò in uno dei box e chiese:
“MoMbò! XECERU!!!!” e aspettava una risposta. Aveva la faccia di chi cercava una risposta.
L’altra lo guardò con gli occhi sgranati, sull’orlo del pianto.
“IEIE!” disse allargando le braccia! “IEIE” ripeteva.
Il capo traduttore guardò in sala. Il relatore continuava a parlare ma molti astanti s’erano alzati, si giravano attorno increduli, si chiamavano tra conoscenti. 
Allora scese a precipizio gli scaloni che lo separavano dalla sala. Si avvicinò ad uno dei cameraman.
“PIXXIO” gli disse. “Albus barussi cafarnas?”
L’altro lo guardò come si guarda un demone apparso all’improvviso.
“ULPIA!” gridò. “Ulpia gromssann geberit!” e si staccò dalla telecamera, mettendo le mani davanti alla faccia, disperato.
Il capo traduttore piano piano capiva.
Tronfi Generali stavano in piedi e motteggiavano frasi senza senso, arrabbiandosi perché gli altri non li capissero e soprattutto che loro stessi non capissero quello che dicevano.
A tutti venne in mente che la cosa, almeno nel Mito, era accaduta.
I più spaventati si allontanavano. Come se fuggendo da quel luogo potessero riacquistare il linguaggio precedente o comprendere finalmente ciò che veniva loro detto.
Il relatore stava sul palco; la faccia chiaramente contrita e offesa. Il suo discorso non lo ascoltava più nessuno. Può nessuno riusciva a capire l’altro e soprattutto a capire se stesso.
Volevano dire una parola ma ne usciva tutt’altra.
Le donna urlavano e si disperavano.
Le urla; i grugniti belluini e bestiali sarebbero diventati da allora il nuovo linguaggio. 
Solo con le urla e i grugniti oramai avrebbe parlato l’uomo e così sarebbe ricominciato tutto.

Tutti i racconti

1
2
17

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Bellissima pagina.
    Togliendo tutti gli orpelli Dario Mazzolini va all'essenziale [...]

  • Rubrus: Un presepio contemporaneo, in sostanza. Personalmente, non ci vedo nulla di [...]

3
2
14

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Grazie Gennarino.
    Sei una di quelle rare e belle persone "easy [...]

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

7
10
52

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • BrunoTraven: Ciao anch io disegno e poi ne scrivo il racconto o all inverso. per chi interessa [...]

  • Andromeda: Like. Che bel racconto! Simpatico, scorrevole e col sorriso sul finale.

2
5
29

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
29

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
30

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

1
1
31

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
2
31

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

2
4
43

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Davide Cibic: Grazie per la lettura, Dax. Per il futuro prometto qualche snellimento, purché [...]

  • Dax: Tranquillo, non devi basarti sulla mia opinione.😂

3
6
42

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
4
47

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
13
61

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su