Da bambino, patii la fame e subii gli insulti del disprezzo tra gli scarti delle bettole più nefande e sporche. Mi chiamavano bastardo; per sopravvivere sottraevo il cibo ai cani di strada, rotolandomi nel fango. Alcuni gatti li catturavo e li portavo a mia madre, abitavamo in quella stamberga vicino alla badia, il cui abate si dimostrò affettuoso come un padre con noi due. Non mi impartiva lezioni sulla morale religiosa o sulla castità dei santi, ma mi insegnò a leggere e scrivere, a distinguere le azioni giuste da quelle sbagliate, solo spiegandomi alcuni dei dieci comandamenti, scolpiti da mano divina. Smisi di rubare ed appresi l’arte della coltivazione. Amorevole come nessun'altro, quando fui adolescente l’abate mi concesse l’utilizzo di uno spazio adiacente il cimitero e quel terreno era davvero fertile.
Credo che avesse un debole per mia madre, forse per questo motivo ci accolse tra le mura di quella piccola badia come fossimo cuccioli ciechi in balia del temporale. In poco tempo, riuscimmo a trasformare l’abbazia in un fiorente centro di commerci e cultura, e io, che ero cresciuto, oramai, non avevo dubbi, mia madre ed il generoso abate vivevano una splendida storia d’amore. Egli era diventato sacerdote secondo la vocazione paterna, mia madre era stata oggetto di pettegolezzi e vittima della violenza di un bruto in età giovanile.
Raggiunta l’età della giovane maturità, mia madre, in accordo con l’abate, mi inviò alla scuola d’armi del re, perché apprendessi anche le tecniche di guerra per difendere quanto avevamo costruito. Prima della partenza, l’abate mi munì di una lettera di presentazione e mia madre mi raccontò la violenza subita prima della mia nascita e mi donò una pezza di cotone ricamato con il nome dell’animale che abusò di lei. La pezza era ripiegata sino a renderla più piccola di un’unghia di pollice; la legai al collo. Partii.

Giunto alle alte mura del castello, consegnai la lettera alla guardia armata che fischiò ad un ragazzo, che ne chiamò un altro cui fu affidata la missiva. Dopo qualche attimo si aprì un varco ed io entrai in un cortile polveroso. Un gendarme mi condusse in un altro cortile, in cui campeggiavano simulacri di guerrieri in legno, muniti di armi. Si rivolse a me un ragazzone con un collo da toro, guardandomi in viso ed indicandomi con un gesto del capo: “Ecco, il figlio della puttana e del prete!” Mi volsi indietro. Ero solo. Alle spalle di quella bestia parlante se ne schierarono altri come a proteggergli le spalle.
Non sono quel tipo di ragazzo che raccoglie le provocazioni né che si sente piccato nell’orgoglio dallo sproloquio di coloro che muovono le labbra solo perché le hanno sotto il naso. Nell’indifferenza mia delle loro provocazioni e loro per disprezzo, entrai nel dormitorio. Nessuno pronunziò un’altra parola. Nessuno mi sfiorò. Trovai sistemazione in un letto vuoto, e deposi il minimo bagaglio.
Dopo mesi di severo allenamento e qualche scaramuccia, con i compagni le cui origini non erano diverse dalle mie, fui ammesso al cospetto del re. Un uomo alto possente, con una folta barba a coprire una cicatrice, che incuteva soggezione e rispetto. Indossava un mantello bianco bordato d’oro che gli avvolgeva le spalle, mi soffermai sull’elsa della spada al fianco destro. Il re era mancino. La fronte ampia era illuminata da due occhi brillanti, ma, apparentemente, non presenti; parlava con fare lento cadenzando le parole con gravità. Al suo fianco, un uomo simile, ma più minuto, vestito di nero, con il viso allegro ed una voglia sul collo, aveva gli stessi occhi del re. Il giullare era il fratello minore del re, ma si narrava che non fosse meno valoroso, anzi, a volte più incosciente nella mischia. In gioventù era stato feroce, si diceva, e che, solo in virtù dell’intervento di una donna dai modi bruschi e decisi, avesse posto un freno ai propri istinti. Nell’intimità si dice fosse quella donna dagli zigomi alti a dettare legge. Il re nominò ciascuno di noi per l’investitura e la consegna di una spada forgiata per l’occasione. Quando mi avvicinai ai due uomini, un brusio si sollevò dalla corte. La mia somiglianza con i due fratelli era impressionante: stessi occhi, stessa altezza del giullare guerriero. Ciò che rubò il fiato a tutti, fu la stessa voglia a forma di cuore sul mio collo: identica a quella del fratello del re, poco sopra la pezza di stoffa colorata donatami da mia madre prima della partenza.
Gli occhi di vetro verde del giullare assunsero la lucidità del pianto, anche se nulla trapelava dall’espressione del viso, allorquando lesse il suo nome su quel pezzo di stoffa. Quell’uomo aveva preso mia madre con la forza, non sotto l’effetto di chissà quale demone, ma solo per dimostrare che poteva essere cattivo e feroce. Incurante del vociare degli astanti, si gettò ai miei piedi, chiedendo il mio perdono. Gli toccai la nuca e con voce che non riconobbi come mia, pronunciai: “Signore, non dovete richiedere il mio di perdono. Sono la persona sbagliata. Nessuna violenza, nessun dolore mi avete arrecato, fu mia madre a subire l’onta della vergogna. Voi subirete le ferite dell’indifferenza di vostro figlio a causa della vostra incapacità ad essere padre”

Tutti i racconti

0
0
5

Una memorabile serata da Beppaccio

26 October 2025

Va detto che non era la prima volta che uscivano tutti assieme per andare a cena fuori. Tuttavia non si erano mai azzardati a recarsi in un ristorante stellato, o quantomeno in qualcosa che gli potesse assomigliare. Fu per questo che ripiegarono su un locale dal nome di grido, un qualcosa che andasse [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

EULASYA LA RAGAZZA EXTRATERRESTRE 1/2

26 October 2025

Era una tranquilla serata estiva, il cielo era trapuntato da milioni di stelle e un’incantevole luna gigante, alta verso ovest, gettava la sua pallida luce dorata sul campo di grano di mio padre, illuminando le spighe che emergevano dal buio sui loro steli ondulanti al vento. Ero nella mia stanza, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
8

La Letteratura Fantastica - Postfazione

Un'analisi del macro-genere scritta dall'utente di LdM Rubrus

25 October 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Il nostro utente Rubrus esamina le ragioni e le peculiarità della Letteratura del Fantastico nelle sue tre principali espressioni: l'Horror, la Fantascienza e il Fantasy. In questo quinto e ultimo capitolo leggeremo le conclusioni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
43

In via Teano

25 October 2025

In via Teano i nostri corpi nudi distesi su un materasso adagiato sul pavimento. Bagnati di luce soffusa. Nel monolocale soltanto i nostri sospiri. E tutto il resto fuori.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Viola5: “La puttana di Centocelle”, un testo dove l’autore che nella [...]

4
9
23

Ti dico ciao

25 October 2025

“La casa è vostra”. Quanto ho atteso questa frase in questi ultimi tre anni di frenetica ricerca e di sporadico sconforto! Finalmente la casa dei sogni è mia ma in questo periodo, fatto di sogni a occhi aperti, ho trascurato la vecchia casa di famiglia. Ho trascurato cosa avrei lasciato e mi sento [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Taty: Grazie Dario 😊

  • Teo Bo: Scritto con grande sensibilità e con un filo di nostalgia (quanto basta). [...]

3
2
24

Hark I Love Kurt

24 October 2025

Hark I Love Kurt “Henry, dove si va?” “Non è il paradiso, no.” “Certo che no, stiamo viaggiando nel buio, nero davanti, sopra, sotto… non abbiamo nemmeno l’asfalto sotto la macchina!” “Senti Henry...” “Sììì?” “E’ tutto buio!” “Già.” “Ma ci stiamo muovendo?” “Sì.” “Ah...” “Eh già...” “E cosa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
22

Rosa Gotica

Rosa Gotica

24 October 2025

Era un bocciolo tra mille altri fiori, timido e discreto, ma la sua aura emanava mistero e curiosità. Quando sbocciò, il profumo inebriante pervase l'aria, penetrando senza preavviso nell'anima. Il suo color rosso rubino, catturava lo sguardo: impossibile non restarne ammaliati. Quel rosso attraeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
3
20

Corona Di Volontà

23 October 2025

Corona Nel giaciglio d’ombre delle lacrime, la mia pena vegliava insonne, e il corpo emaciato sbucava, tremula candela bianca, sul punto di spegnersi al fato. Ma dal caldo fuoco del cuore, più duro d’una rocca antica, s’innalzò favilla di brama in speme, che vinse la tenebra al [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
5
25

Mamma

23 October 2025

Mamma La sera scende, e il cuore si fa stanco, nel vetro il giorno spegne il suo colore, la casa tace, e il vuoto è così franco che pare voce muta del dolore. È spenta ormai la luce in cucina, là dove il tuo sorriso mi attendeva; l’ombra si posa, umile e bambina, sul tavolo che il tempo non solleva. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La mamma è sempre in punto di riferimento.Anche in ricordo.Like

  • Taty: Commovente, le mamme restano sempre anche quando vanno via, sono aolo altrove [...]

3
7
38

La Scrittrice Professionista (Autocertificata)

Il miei raccontini prendono spunto da ciò che mi circonda. I miei personaggi sono tutti reali...debitamente camuffati.

Miu
22 October 2025

Letto su Facebook, oggi: Sto cercando una casa editrice interessata a pubblicare un racconto breve che, volendo, potrebbe anche diventare un podcast. Per me è fondamentale che l'editore pubblicizzi e distribuisca bene ciò che sto scrivendo, perché quella a cui sto facendo riferimento, sarebbe la [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Davide Cibic: Mi piace l’idea di andare oltre l’oltre: chissà cosa c’è. [...]

  • Dax: Che dire...chi mi tifiuta oggi mi rimpiangerà domani.🤣Like

2
0
13

La Letteratura Fantastica - il Fantasy

Un'analisi del macro-genere scritta dall'utente di LdM Rubrus

22 October 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Il nostro utente Rubrus esamina le ragioni e le peculiarità della Letteratura del Fantastico nelle sue tre principali espressioni: l'Horror, la Fantascienza e il Fantasy. In questo quarto capitolo ci parla del Fantasy. Invitiamo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
7
26

The Dancing Ghost (2/2)

22 October 2025

«Dici che la sua donna l’ha mollato?» domandò il vecchietto che era andato al bagno. Il barista finì di pulire il bicchiere. «Moglie – precisò – si vede il segno della fede sul dito. Roba fresca. È l’unica parte della mano non abbronzata». «E poi beve, ma non è abituato – aggiunse l’ex gestore [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: To All. Scusate il ritardo e grazie a tutti (piede malconcio e pure il pc per [...]

  • Ondine: Sempre trame interessanti, scrittura impeccabile, e con alcuni passaggi davvero [...]

Torna su