IL PENSIONATO

 

 

 

Una volta raggiunta la pensione ad un'età discretamente matura, l’uomo pensa di potersi rilassare in un ozio beato, di dedicarsi agli hobby colpevolmente trascurati o fare quel viaggio che ha rimandato troppe volte, invece, dopo aver trascorso buona parte dell’esistenza con la speranza, finalmente, di poter decidere in prima persona della sua vita, si ritrova punto e a capo.

Dall’infanzia è passato alla fase dello studio che porta via un terzo di vita, poi il lavoro che si divora un’altra bella fetta, poi il matrimonio, i figli con tutto quello che concerne con oneri e responsabilità. Tutti passaggi sacrosanti e obbligatori per un uomo, senza di loro sarebbe impensabile un vita degna di tale nome. Il pensionato spera solo di riuscire a realizzare qualcosa dei suoi sogni, dei progetti che ha tenuto in cantiere per tutto il tempo. Un traguardo a cui aspira con legittima pretesa, condizionato, forse, solo dalla salute, ma quella bene o male va avanti. Per soddisfare i propri desideri non chiede cose irrealizzabili, cerca solo piccole gratificazioni, innocenti manie, qualcosa di adatto alla sua età. Ha sistemato i figli, ognuno con la propria famiglia, felici con i loro bambini, un po’ di nipotini che ogni tanto vengono a trovare i nonni per farsi coccolare, insomma una visione del futuro molto rosea, ha pensato e pianificato la sua vecchiaia con accuratezza, cosa manca per il meritato riposo, nulla a prima vista, si appresta a godere una serenità che non ha mai potuto avere prima. A questo punto arrivano in scena i nipoti. Cominciano a modificare e rivoluzionare l’esistenza ancor prima di nascere. Fin dal loro concepimento coinvolgono tutti nell'attesa e successivamente nella fase post natale. Entrano in casa appena nati e non ne usciranno che in età da matrimonio. Oggi i genitori sono super impegnati e sono costretti a lavorare, chi guarderà i loro figli? Tutte le loro necessità saranno a carico suo, deve gestirli al posto dei genitori che guarda caso hanno tempo per tutto, meno che per i figli.

È vero, loro lavorano e i tempi sono quelli che sono, ma andare a cercarsi altri impegni, quando già sono troppi quelli esistenti, sembra eccessivo e fuori luogo, anche perché poi tocca ai nonni darsi da fare, dai pannolini al gioco, dalla scuola alla spesa e a tutte le altre incombenze legate al loro benessere, a conti fatti l’uomo pensionato invece di acquisire una agognata libertà la perde del tutto.

La sua necessità di riposo, di svago, anche se solo mentale, scompare come neve al sole, nonni e nipoti diventano a questo punto, un tutt’uno indivisibile, schiavi e succubi della televisione. Certo la compagnia dei nipoti per i nonni a volte è un motivo di felicità, gli anziani si ritrovano impegnati e si sentono vivi e utili, ma trascorrere ore interminabili davanti a quel riquadro luminoso che sputa stupidaggini e messaggi subliminali ventiquattro ore su ventiquattro, fra una pubblicità e un’altra non è proprio quello che sognava.

 

Durante la sua vita ha cercato di mantenere vivo un certo livello intellettivo, leggendo, studiando, applicandosi in qualche hobby, poi nel giro di pochi anni, proprio quando vorrebbe raccogliere i frutti del suo investimento culturale, gli fanno annebbiare il cervello davanti ad una scatola parlante.

E’ lì insieme con un ignaro bambino a farsi bombardare da immagini stereotipate e luccicanti, da voci suadenti che annebbiano la volontà, per non parlare dei cartoni animati, alla sua età diventa un vero esperto in materia, conosce tutti i personaggi dai nomi strani e dalle vicende ancora più surreali. Guerrieri galattici indistruttibili, bambine saccenti, insopportabili e lagnose o talmente sdolcinate da farsi venire il diabete. I bambini ormai non conoscono altro, loro sono i migliori amici che purtroppo non possono stare con loro, magari per tirare calci ad un pallone, o correre nei prati per giocare agli indiani. L’alternativa alla televisione è la palestra e tutte quelle attività motorie ritenute necessarie e obbligatorie dai genitori per i loro figli, è soprattutto una questione di prestigio. A tal proposito si vedono certe scene davvero grottesche, bambini palesemente obesi, divoratori assidui di micidiali merendine obbligati a praticare sport e attività ludiche, nettamente in contrasto con le loro capacità e il loro fisico, con risultati ovviamente disastrosi e mortificanti per gli stessi bambini, l’unico dato certo, è quello che, per gli sforzi effettuati, i bambini mangiano ancora di più rendendo vani i tentativi di migliorare la situazione.

Così come il nipote che non sa leggere, il vecchio non capisce il mondo che lo circonda. Alle domande che lui pone, la risposta è sempre la stessa, ”di che ti lamenti, tu sei vecchio, cosa vuoi di più, stai bene in salute, allora ringrazia Dio e stai zitto, ci sono anziani messi peggio di te.” A dire la verità, il poverino non gradisce affatto quest'affermazione, certo! Ci sono persone che possono star peggio, ma ci sono anche quelli che stanno meglio, allora gli viene da pensare che lui deve star bene in salute per forza, perché fa comodo a loro, deve stare zitto altrimenti da fastidio, diventa assillante e noioso, deve solo obbedire in quanto come vecchio non ha più voce in capitolo. Insomma deve sottostare alle leggi dei figli, quando per tutta la vita non ha fatto altro, in teoria, ora che in vecchiaia potrebbe fregarsene di tutto e di tutti, non può, perché figli e nipoti hanno deciso che non serve a se stesso ma serve a loro, non dicono mai: “ pensa a star bene, fai quello che ti pare,” dicono invece, “ pensa a star bene perché, altrimenti, noi come facciamo!

Lui è quello che deve essere comprensivo, deve adattarsi alle esigenze di tutti, i figli vanno aiutati, sempre, ci mancherebbe! Deve sottostare ad orari impossibili per farsi trovare sempre pronto, mai nessuno che fa la stessa cosa nei suoi confronti, è considerato solo in virtù di…quanto può essere ancora utile! Nel momento in cui accadrà che, effettivamente, non sarà in grado di far più niente, allora sarà scaricato come un vecchio soprammobile.

Ha assolto il suo compito! Ora non serve più…arrivederci a grazie!

 

 

 

 

 

 

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