La dottoressa Sarah Midnight, chiusa nella sua stanza, accese il computer personale, entrò nel programma “Cerca Casa Sfera”, cliccò sul portale ‘area riservata’ e digitò la password che Franz Hubert le aveva lasciato: FrHub1976-55-55. Apparve la scritta ‘Casa Sfera Disponibile’. Sarah fece un giro panoramico virtuale. Le apparvero le immagini di una lussuosa casa arredata in maniera moderna ed elegante. Il bianco e il grigio erano i colori dominanti, qualche profilo antracite delineava un tocco di gusto maschile, un comodo divano ad anfiteatro guarnito da morbidi cuscini grigi e neri era posizionato davanti a un mobile con un televisore a maxi schermo, una libreria ben rifornita di volumi apparentemente nuovi; la zona giorno comprendeva un angolo cottura di dimensioni ridotte e il robot per il rifornimento del cibo era in acciaio luccicante; la camera da letto comprendeva una cabina armadio a scomparsa, un letto matrimoniale imbottito, una serie di mensole laterali e sovrastanti, un altro televisore. Le pareti sembravano, come aveva detto Franz, costituite da tante mattonelle bianche. Nella cabina armadio vide ancora i vestiti del dottor Hubert e le sue scarpe. Si ritrovò a pensare come sarebbe stato vivere con un uomo come lui, così attento e preciso, sempre in perfetta armonia con ciò che lo circondava, poi si accorse che, avendo sbloccato la casa sfera con la password, altri visitatori erano entrati nel sito e, scossa dal timore di perdere quella occasione digitò ‘occupo’. Inserì i suoi dati e la voce soave e dolce del computer disse: “Benvenuta nella tua nuova Casa Sfera Sarah Midnight”.

Durante la cena comunicò alla famiglia che si sarebbe trasferita altrove.

“Sei così giovane, tesoro, avresti dovuto attendere ancora un po’, non credi che andare a vivere da sola potrebbe essere troppo faticoso?” Disse la madre senza troppa enfasi.

“In fondo la nostra Sarah ha bruciato le tappe proprio per questo suo desiderio di indipendenza, non è così?” Intervenne il padre

“Potrò avere la tua camera? Magari potremmo togliere una parete e farne un vano unico!” Gridò con entusiasmo suo fratello.

“Non se ne parla nemmeno!” Esclamò la madre inorridita.

“Non è poi una cattiva idea.” Rispose il padre strizzando l’occhio a Noha.

Sarah sospirò: “Mi trasferisco fra due giorni, tempo di prendere le mie cose, per il resto, fate quello che vi pare.”

Si guardarono con stupore l’uno con l’altro poi, senza dire più nulla, tornarono alla loro cena come se continuasse tutto come prima. Possibile che non avessero più obbiezioni? Quale genitore si sarebbe arreso con quella facilità dopo che la propria figlia gli avesse comunicato l’intenzione di andare via da casa due giorni dopo? Che razza di famiglia era quella? Sarah era sempre stata cosciente di essere la primogenita di due persone apparentemente fredde e distaccate dalla prole, neppure fra loro esisteva complicità, un gesto affettuoso, sembrava tutto così meccanico. Parlando, in passato, con i suoi amici, aveva scoperto che non tutte le famiglie erano come la sua, alcuni avevano genitori affettuosi, iperprotettivi, entusiasti, spiritosi… a lei erano capitati questi e, come diceva spesso Adam: nessuno può scegliere la propria famiglia, capita e basta.

Due giorni dopo la camera di Sarah venne completamente svuotata e lei si trasferì nella nuova Casa Sfera di Franz Hubert. Era davvero come il tour virtuale l’aveva mostrata, solamente che i vestiti di Franz non c’erano più. Le dispiacque, avrebbe voluto sentire ancora il suo odore, si sarebbe sentita più a casa, invece dovette farsi bastare l’arredamento dove lui aveva vissuto. Sapeva che la presenza dell’uomo era dettata dal fatto che anche lui aveva camminato su quel pavimento, dormito in quel letto, seduto sul divano e cucinato su quei fornelli.

Sistemò le sue cose e si sdraiò sul letto accarezzando con la mano la morbidezza delle lenzuola. Odoravano di pulito e le sembrò, per un istante, di percepire il profumo di Franz, fu allora che scoppiò in lacrime e poi si addormentò. Fu svegliata da un languore allo stomaco e ricordò che quella mattina, nella gran fretta di traslocare, non aveva neppure fatto colazione. Andò in cucina e ordinò la spesa dal robot, un istante dopo arrivarono uova fresche, pancetta, bacon, formaggio fuso; frutta fresca, una crema al cioccolato e due bottiglie di acqua naturale. Rovistò nelle ante e trovò una padella antiaderente, vi ruppe le uova le condì con olio e sale, aggiunse il bacon, la pancetta e il formaggio fuso, attese qualche minuto affinché le uova si rapprendessero poi le dispose nel piatto, sedette sullo sgabello e accese il maxischermo gustando il suo primo piatto cucinato in solitudine. Lavò i piatti poi, dalla valigetta degli attrezzi riposta nella piccola dispensa, prese alcuni cacciavite, un paio di chiavi inglesi e andò in bagno. Svitò il tubo del lavabo che si collegava allo scarico dell’acqua, tastò con la mano la parte superiore e trovò, agganciata la torcia laser. Si accertò che funzionasse ancora e si precipitò in camera da letto. Posizionò la torcia in basso a destra della porta e trovò i quattro puntini, premette le mattonelle e lo sportello si aprì. Prima di esaminare il contenuto ritornò in bagno e sistemò la torcia e lo scarico, ripose gli attrezzi e tornò in camera da letto. Dispose sul pavimento tutti i documenti che trovò, insieme ad una busta chiusa su cui era scritto “Sarah”. L’aprì.

Tutti i racconti

0
0
4

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
4

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
2
25

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    dark man il famigerato uomo nero dei tempi in cui il politically [...]

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

1
4
44

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Viola5: Il racconto potrebbe essere trasposto in un’inquadratura che Tinto Brass, [...]

  • Riccardo: Le pratiche tantriche, incluso il Maithuna, sono discipline spirituali che [...]

2
2
28

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
7
33

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Teo Bo: Mi intrometto sommessamente nella interessante discussione per fare i complimenti [...]

  • Lawrence Dryvalley: Letto le due parti e ho apprezzato molto il racconto. Come commenta Paolo... [...]

12
3
37

Jean Vallette parte (1/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

28 November 2025

2 ottobre 1865 È ancora notte a Rieux-Minervois. Un vento gelido soffia, promettendo un cielo terso e una bella giornata d’autunno. «Lo gal canta, Joan-Baptista. Lo sénher Jòrdi t’espèra» [1]. «Óc, maman»[2], dice il ragazzo prendendo la sua valigia di cartone e scendendo per la rampa ripida [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
35

Tutte le mattine

28 November 2025

Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
28

Una giornata a Chiari 2/2

27 November 2025

Quando si voltò verso di me, Luca aveva addosso un’aria strana. Gli occhi gli brillavano di una luce nuova, come se quell’incontro improvviso avesse risvegliato qualcosa. “Questa è Micol, ci siamo conosciuti ai tempi dell’università”, annunciò. “Piacere”, dissi. Le parlai dei miei racconti e le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • GustavLebo: grazie dei commenti

  • Dax: Carino, carico di nostagia... però Micol è vstata scortese alla [...]

27
28
200

Todos Hotel

Come il vetro

27 November 2025

Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
7
35

Intervista con il Destino

26 November 2025

- Buonasera e grazie per aver accettato questo incontro. Innanzi tutto mi lasci dire che sono piacevolmente sorpreso di trovarmi di fronte a una donna. - Non capisco la sorpresa, è ancora vivo. Se il Destino fosse maschile l'umanità sarebbe scomparsa molto tempo fa. - Non fa una grinza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Certamente Domani: grazie scrittore. Sul fatto che vivere sia volontà di tutti si potrebbe [...]

  • Rubrus: A proposito di incidenti, giusto oggi ho ritirato il verbale dell'incidente [...]

3
11
31

Una giornata a Chiari 1/2

26 November 2025

“Allora vieni?”, mi chiese Luca qualche giorno prima. “Mah, non lo so… vedrò come sono messo sabato”, gli avevo risposto quando mi aveva telefonato. Il giorno prima mi aveva chiesto di andare con lui al Festival della Microeditoria di Chiari, in provincia di Brescia. Non sapevo se sarei andato, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su