Marcus cresceva giorno dopo giorno, come quasi tutti gli esseri umani, e aveva due particolarità, se così si possono chiamare: prendere per vero tutto ciò che gli veniva detto, e una spropositata altezza. Ora, l’amore per la verità l’aveva ereditato dalla madre, donna di una sincerità patologica che a sua volta credeva ciecamente a tutto ciò che le veniva detto, da sempre. 

La seconda, cioè la sua spaventosa altezza, rimase un’incognita fino all’età di vent’anni, dopo quegli esami rivelatori, ma procediamo con ordine.

La madre, Linda, capì in età precoce il suo ‘problema’, e così decise di affidarsi a una persona di fiducia che le potesse dire sempre la verità, anche a costo di essere crudele, e questa persona era il loro medico di base. 

Quando qualcosa non tornava, nella sua vita, lo chiamava e chiedeva il suo aiuto. 

La salvò da truffe finanziarie, da medici cialtroni, da diabolici venditori di qualche prodotto nocivo, ma purtroppo non riusciva mai a salvarla da uomini che la ingannavano, una volta capita la sua ingenuità, per passarci una notte insieme e sparire il giorno dopo con qualche scusa blanda e insensata, che tuttavia la madre prendeva per vera. 

Il secondo problema di Marcus riguardava l’altezza.

Già da quando era piccolo, il medico aveva detto a Linda: diventerà alto. Poi durante l’adolescenza disse: sta diventando alto. E a vent’anni: è diventato troppo alto.

E, in effetti, Marcus era diventato, nel giro di qualche mese, alto come un grattacielo. 

A detta di alcuni, era il più alto grattacielo della città.

Talmente alto che fecero una legge apposta per lui che gli vietava di avvicinarsi all’aeroporto della città, per ovvi pericoli di collisione, soprattutto durante le fasi di decollo e di atterraggio, e cioè quasi sempre.

Dopo molti esami, il medico gli disse che questa altezza era genetica per via paterna, ma Marcus non capì, dato che il padre era una persona normale, anche bassina. 

-Marcus- disse il medico, -capisco l’affetto, ma Chong non è il tuo padre genetico.

-Come no?- urlò Marcus.

-Non vedi che… è diverso da te, ha degli occhi diversi, un corpo diverso, ed è pure orientale.

La madre infatti credeva che si potesse considerare padre solamente chi cresce un figlio, a prescindere dal DNA, e Chong, per lei, era il padre di Marcus, e quindi in teoria non aveva mai mentito al figlio.

Cadde in una profonda crisi il ragazzo, e si isolò tra le nuvole, senza mai abbassarsi. Bastava che stesse in piedi e nessuno avrebbe potuto comunicare con lui, e così infatti fece.

Smise di parlare con tutti, tranne che con il medico, uomo al quale fu sempre molto legato.

-Come faccio allora? 

-Potresti cercare il tuo vero padre, e la sua compagnia potrebbe allietarti, secondo me. Può essere benefico incontrare e stare con persone che hanno il tuo stesso problema, talvolta.

-Ma come faccio a riconoscerlo?

-Semplice- disse il medico, -è alto come te, se non più alto.

E così fece i bagagli e si mise alla ricerca del suo vero padre.

Attraversò paesi, incontrò viandanti come lui, scappati di casa, prostitute, disperati.

Mosso dall’eccitazione della sua frenetica ricerca, ricominciò a parlare con le persone, e si interessò alla storia di tutti. 

Tenne addirittura un diario in cui si appuntava i problemi delle persone, e promise di aiutarli una volta finito il suo viaggio.

Era una vera e propria Odissea urbana, e lui era il giovane Telemaco spinto alla ricerca paterna da Atena (che si camuffò nei panni del suo medico di base), mentre i proci seducevano la madre Linda, e temevano il ritorno del valoroso Ulisse.

Trascorsero anni dalla sua partenza, e capì una cosa, infine: anche se non avesse trovato il padre, quel viaggio l’aveva aiutato a vivere meglio, a capirsi e a capire gli altri.

Fin quando poi, come un miraggio, quando si alzò per stare un po' da solo, vide da lontano una persona altissima, la più alta che avesse mai visto. 

Si guardarono per un istante, ed entrambi fecero finta di niente, nonostante ci fossero solo loro in cielo, oltre a qualche aereo lontano.

Era anche più alto di lui, e la sua vista lo paralizzò per qualche istante. Prese coraggio e si avvicinò, dopo vari tentennamenti, emozionato come mai lo fu nella sua vita e gli parlò.

-Papà! Sono tuo figlio!

Il gigante prese il telefono, si guardò in giro e disse:

-Guardi, signore, mi sa che ha sbagliato persona, ora mi scusi ma sono di fretta.

Fece finta di rispondere a una chiamata e si allontanò con fare sbrigativo.

Marcus, ovviamente, per la sua inclinazione alla verità ereditata dalla madre gli credette. Si scusò per lo scambio di persona e continuò la sua ricerca, avendo appurato dalle parole del gigante che quello non era suo padre. 

Tutti i racconti

3
3
27

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Un racconto "comodo" come una serata sul divano davanti alla TV, [...]

  • Walter Fest: Bravo, originale, forse (per i miei gusti) per rimanere in tema, un po mollo. [...]

2
6
25

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lo Scrittore: Walter = il morto non è il personaggio principale, serve solo per mostrare [...]

  • Walter Fest: Lorenzo, capisco benissimo, apprezzo e mi piace un sacco il contesto e la tua [...]

3
2
29

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
37

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

4
7
40

Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
32

Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

2
4
39

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
34

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

4
4
33

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

4
6
36

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Ecco. Ora mi tocca coscrivere gli amici per giocare ad Arkham Horror o alle [...]

  • AliDiNotte: Grazie a tutti per i commenti. Smoki è proprio l'effetto che voglio [...]

3
4
39

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

  • Dax: bello, triste.Like

12
17
78

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su