Il fatidico giorno era arrivato.

Monna Betty era rimasta nascosta nella cantina della Bettola per qualche settimana. Ovviamente Ungaretti e Sir Fest si erano prima accertati che nessuna delle pregiate bottiglie di alcolici sparisse da quella cantina e, niente, tutte intere, quella matta non ne aveva neppure assaggiato un sorso! Per la miseria che caratterino di ferro. Lei non disse niente a nessuno: la sua non era volontà ferrea, la sua era vera e propria repulsione per l’alcol, solo il gusto del limoncello le faceva contorcere la faccia in una di quelle espressioni buffe che neppure i vecchietti dei Muppet’s avrebbero saputo fare meglio. 

Tutti volevano sapere, la festa era imminente. Sir Fest aveva promesso di farla in mutande e con le tette al vento ma Monna Betty non si era trovata d’accordo: vada per le mutande ascellari ma le tette proprio no! Avrebbe dovuto chiedere al muratore di fare degli infissi, delle impalcature degne di una scrittrice del suo calibro. James l’aveva supportata poi, spinto dalla banda degli scrittori, intimoriti da un vice ispettore e dalle sue indagini, si era dileguato, rientrando nelle righe che la sua mamma gli aveva messo a disposizione. 

Quella mattina Scilipot era arrivato presto, con un carretto siciliano tutto colorato, carico di fiori. Aveva fermato il ciuchino che lo trainava davanti alla bettola e balzando dal carro con salto felino, aveva detto a gran voce:

“Qualcuno mi può aiutare?” 

Ungaretti e Sir Fest si erano guardati fra loro e, contemporaneamente, avevano scosso la testa in senso di diniego; Lord Patapump si era offerto non tanto per la voglia di scaricare fiori ma per dare una mano a Scilipot che era il cavaliere della tavola rotonda di Camelot più romantico e gentile che avesse mai conosciuto.

Tutta eccitata, con le mutande leopardate arrivò di corsa Madamigella Sabrine de Guascogne: “Che cosa accade in codesta locanda?”

Sir Fest commentò: “Non è una locanda è una bettola!”

Sabrine de Guascogne si scusò per il grossolano errore che aveva commesso e giurò che mai più lo avrebbe rifatto.

Intanto Madame Adribel D’Orleans iniziò a disporre i fiori sopra ai tavoli e ben presto la bettola si trasformò in locanda con grande orgoglio di Madamigella Sabrine de Guascogne che non perse occasione di rivolgersi a Sir Fest con la frase: “Che avevo detto io? Locanda! E’ una locanda!” accompagnando con il dito indice e non quello medio che faceva brutto per una damigella. Sir Fest alzò gli occhi al cielo e pensò che quella festa non s’aveva da fare, come il matrimonio dei Promessi Sposi; pensò pure che quel compleanno sarebbe venuto una volta soltanto ed era curioso come una scimmia turca (Non chiedete se in Turchia ci sono scimmie e se sono curiose perché non lo so), di sapere quanti anni avrebbe compiuto Monna Betty. 

La festeggiata entrò nella sala: non aveva le mutande ascellari, indossava invece una specie di tuta mimetica per cercare di non farsi riconoscere. In realtà… “tutti videro al primo sguardo che non si trattava di un missionario…” No, no, resetta…questo è De André, non puoi fare citazioni di altri. Ah, scusa.

Insomma, Monna Betty entrò in pompa magna, anche perché aveva una gran fame e Sir Fest le aveva detto: “Vedrai quanto se magna.”

Tutti fecero la riverenza, la giravolta, la ciccherivolta e batterono le mani cantando: “Tanti auguri a teeee!” Monna Betty sorrise, che dico, rise, che altro dico: si scompisciò dalle risate e disse:

“Gentili dame, Sir, Lord e Cavalieri, grazie per essere qui a festeggiare il mio 60esimo compleanno. Anche se qualcuno ha osato darmi della vecchia in realtà non sa che chi viaggia a bordo della fantasia mai vecchio diverrà. Potrà divenire ciò che vorrà. Orsù dunque, dame, sir, lord e cavalieri, alzate i calici e brindate non ai 60anni miei ma a Sora Fantasia, che con l’ali ci porta via e che tutti ci accomuna in questa locan… ehm, bettola speciale!”

Tutti i racconti

0
0
2

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
4

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
24

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
23

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

1
1
26

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
27

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
34

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
35

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
4
45

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
11
57

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

6
7
39

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
34

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

Torna su