Ogni volta che percorro con la punta delle dita il perimetro di cartone ruvido di questa scatola mi ricordo di quando, per gioco, prendevo le tue mani così grandi rispetto alle mie di bambino. Partivo dal tuo palmo e con l’indice fingevo che la mia falangetta fosse la carrozza di un trenino che si accingeva a partire per il folle viaggio sulle montagne russe. Le tue unghie erano le vette dalle quali si lanciava a tutta velocità il convoglio di soffice carne rosa.

Tu mi dicevi che ero un bambino pieno di fantasia e che in questo ti somigliavo così tanto. Solo in questo. Io e te così diversi ma così complementari. I tuoi capelli di carbone, ruvidi e vaporosi creavano un contrasto davvero singolare se rovesciati accanto ai miei così sottili e chiari da sembrare bianchi. Nei tuoi grandi occhi pece si riversavano fiduciosi i miei laghetti azzurri, la tua pelle color oliva al profumo di rosa mi avvolgeva dentro quel corpo così morbido ed accogliente al quale attraccavo sicuro ogni volta che mi risvegliavo da un incubo, ogni volta che mi sbucciavo un ginocchio cadendo dalla bicicletta e ogni volta che tornavo un po’ malconcio, forse più nello spirito che non nel mio corpicino, da qualche zuffa coi bambini del cortile.

Dicevi che ero un gatto selvatico perché non permettevo a nessuno di avvicinarsi troppo a me e quando qualche coraggioso ci provava o lo graffiavo o scappavo. Ma da te mai.

Il tuo amore incondizionato faceva crollare ogni mia riserva e diffidenza verso il mondo, perché il mio mondo iniziava oltre la soglia di casa. Papà era un’ombra che saltuariamente entrava nei nostri spazi. Sembrava non c’entrasse nulla lui, come un lavandino in salotto. Che ci fa un lavandino in salotto? Nulla. Il suo spazio naturale è il bagno. Io e te invece no, io e te eravamo un divano con il suo copridivano e lui lo sapeva, per questo, quando stavamo tutti e tre insieme, di solito solo a cena, faceva saltellare nervosamente le sue natiche sulla sedia, consumava velocemente il suo pasto e si alzava quasi di scatto, congedandosi con un certo risentimento. Tu lo guardavi dall’alto in basso e lo lasciavi andare senza dire nulla, con una punta di rimprovero negli occhi. Ma quel rimprovero mi è sempre sembrato andare al di là del fastidio per un atteggiamento poco cordiale e socievole. Sembrava un rimprovero vecchio ma vivo, covato sotto la cenere.

Non potevo immaginare che quel rimprovero avesse la mia età, i miei colori e le mie sembianze, non potevo sapere che, involontariamente, ero io a tenere vive le braci sotto la cenere del tuo orgoglio ferito e del tuo cuore spezzato.

Non potevo sapere che io ero la fonte della tua più grande gioia e del tuo più grande dolore.

A volte lo percepivo, di rado lo ammetto, quando spaesato sentivo il tuo corpo respingermi, mi avvicinavo in cerca dei tuoi abbracci ma prima i tuoi occhi mi guardavano con dolore poi le tue braccia si chiudevano andando a stringere il tuo ventre vuoto.

Allora io piangevo, mi arrabbiavo, diventavo davvero furibondo e ogni tanto funzionava, scioglievi l’abbraccio al nulla che riempiva il tuo io e tornavi a stringere me. A volte, in queste occasioni, affondavi la testa nel mio collo sottile che si bagnava delle tue lacrime, mentre il tuo petto veniva preso da singhiozzi incontrollabili. Mi sentivo in colpa in quei momenti, pensavo che le mie bizze ti avessero provocato una tale sofferenza da spezzarti gli argini degli occhi. Ma le mie colpe le soffocavo dentro le attenzioni maggiorate che mi davi non appena i movimenti tellurici che ti scuotevano cessavano e i tuoi occhi gonfi tornavano asciutti.

A volte però tutto questo non accadeva, i miei pianti ed i miei strepiti sembravano non scalfirti, sembravi sorda e cieca davanti alle mie richieste di amore ed affetto. Ti limitavi a passare oltre con lo sguardo ed a soffermarti su di un punto che sembrava appeso nel vuoto. Nonostante la disperazione mi voltavo a cercare l’oggetto delle tue attenzioni pure io. Mi immaginavo che comunicassi con creature sconosciute ed invisibili.

Forse lo facevi davvero mamma. Forse parlavi con quel bambino che se n’era andato prima di vedere la luce del mondo. Quel bambino doveva essere stato così bene nel tuo ventre da decidere di portare via con sé tutto ciò che lo circondava, lasciandoti il vuoto nella pancia e nello spirito. Devi aver sofferto davvero tanto, tanto da non voler avere a che fare neanche più con papà. Probabilmente dopo che il bambino aveva deciso di andarsene portandosi via un pezzo di te, papà non sapeva più cosa dirti, non sapeva più come riempire un vuoto così grande e vi eravate lasciati soli, vicini ma lontani.

Mamma, tu sei sempre stata tanto forte, lui no. Lui solo, ad affrontare tutto questo, proprio non ce la poteva fare. Forse è per questo che ha cercato il riscatto alla sua debolezza e alla sua inadeguatezza con quella ragazza così giovane e forse si è sentito anche un po’ sollevato nello scoprire che, pur non essendo riuscito a riempire il tuo di vuoto, era riuscito a riempire quello di qualcun’altra mettendo un progetto, che era vostro, nel suo ventre.

Ti immagino una volta scoperto tutto, avventarti su di lui come una furia costringendolo a farti conoscere “l’altra” ed imponendo ad ambedue di parlare.

Avranno tentato di giustificarsi in tutti i modi possibili, avranno dato la colpa anche a te e al tuo distacco, “giustificabile” ti avranno detto, “ma non si può pretendere che gli altri accettino tutto e per così tanto tempo poi, bisogna pur reagire” avranno aggiunto. E alla tua domanda sulle loro intenzioni future avranno risposto che non c’era un futuro per loro, che loro erano due anime sole che si erano consolate solo per un po’ ma che lei, figlia di una ricca famiglia “bene”, non poteva creare uno scandalo, i suoi ne sarebbero morti, e la gente poi? Che avrebbe pensato la gente? E papà avrà giurato di amarti ancora e sono convinto che fosse così. Ti avranno detto che si sarebbero liberati di me, di quella presenza così ingombrante che si era insinuata nel corpo elegante di quella bella ragazza bionda.

Ma tu non potevi accettarlo. Avevi già deciso e la tua forza ha travolto qualsiasi resistenza. Io sarei stato tuo figlio, alloggiato altrove per nove mesi ma tuo per il resto della vita.

Sfoglio le nostre foto dentro questa scatola scura, sono un po’ ingiallite ed hanno i bordi mangiati dal tempo ma l’odore di chiuso e di carta vecchia che si sprigiona ogni volta che sollevo il coperchio mi travolge in un’ondata di ricordi che spesso condisco con qualche lacrima da quando non ci sei più.

Un’ istantanea ci raffigura nel giorno della mia laurea. Tu mi tieni a braccetto e mi guardi fiera. Papà in secondo piano ha lo sguardo di chi ha fatto pace con i suoi fantasmi.

Siamo stati una famiglia felice, in fondo.

Tutti i racconti

4
4
11

Sorriso Di Luna

16 June 2025

Si schiarisce il cielo della notte dopo la tempesta d'estate che si arrende ai raggi di luna, abbandonati sul tuo attraente sorriso di luna crescente, somiglia alla nostra passione, prima come fresco torrente d'impeto, poi estasi del riflesso della pace che mostri con orgoglio scintillante, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

12
10
59

Obsession

16 June 2025

"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.” "Quando?” "Non mi ricordo. Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola. Fu allora che incrociai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: Credo che tecnicamente sia un caso di "erotomania"; il soggetto cioè [...]

  • An Old Luca: Bravo Paolo.
    Catturato dalla situazione e dallo sviluppo e sorpreso all'ultimo!
    Ricetta [...]

5
6
24

La luce e l'oscurità

15 June 2025

La luce e l'oscurità Ci sono mani che pregano e mani tese in avanti per non sbattere Ci sono occhi che ammirano una nascita e occhi chiusi per un addio Ci sono piedi che attraversano nuvole e piedi che scottano Ci sono pensieri che danno libertà ed altri che rinchiudono per sempre Ci sono vite [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La poesia arriva diretta...like

  • Oggetti Smarriti: Una poesia sentita, limpida e sincera, che riesce a comunicare un messaggio [...]

7
7
30

Stazione

15 June 2025

Cammini con passo incerto questa mia vita, in bilico su un binario morto. Passeggiare annoiato di un viaggiatore sbadigliante che attende in una stazione vuota, qualcosa che non sa. Mi hai giurato amore, perfetto come una circonferenza, incantevole illusione, consunta da brevi lacune di felicità. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
33

La finestra verde

14 June 2025

“Mamma, mamma, corri, c’è qualcuno che mi spia dalla finestra!” La giovane donna salì di corsa la lunga scalinata. Fu aggredita da un’improvvisa tachicardia che l’accompagnò per tutto il tragitto fino alla camera del figlio. È vero, i bambini sono molto creativi e fantasiosi, ma il suo grido d’aiuto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
9
30

Ascia Nera

Dax
14 June 2025

Trom posò il guanto corazzato sulla porta di legno della taverna. Le lanterne ardevano già, e il tramonto aveva lasciato dietro di sé un alone rosato su nuvole color latte. Quando i cardini gemettero, l’odore di fumo e maiale arrosto lo accolse come un vecchio amico. Varcò la soglia. Si fermò. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Scure nera è carino, magari di può modificare il titolo....

  • Lo Scrittore: ben scritto, descrizione perfetta e divagazione sul tema Nani - Gimli della [...]

5
3
20

Baobab

13 June 2025

Baobab Ballonzolando beatamente come un babbuino sopra un baobab nell'isola di Bora Bora, durante la festa della befana, mi balenò per la testa che a Bologna c'era la sagra del bombolone e del budino alla banana con bacche di betulla. Così invitai la badante bielorussa di mia nonna Brenda che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
12
22

Lei e Pasquale

13 June 2025

Aveva litigato con Serena. Donato lo ascoltava in silenzio, seduto allo stesso tavolo del dopolavoro. "… Dopo dieci anni di matrimonio Martina ancora si comporta come una bambina. Non mi rivolge la parola. Se faccio io il primo passo mi ignora, esce di casa senza dire dove va, salta il pasto e..." [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Scorrevole, divertente e ben scritto.

  • Lo Scrittore: prima del web gli appuntamenti al buio era di tutt'altro tipo. c'era [...]

8
16
65

Forme e colori a Boccadasse

Storie colorate

12 June 2025

L'Italia è un paese fantastico, un paese unico, un paese che se qualcuno avesse voluto inventarlo mai avrebbe potuto farlo così bello e perciò amici lettori eccoci di fronte a una visione spettacolare, vengo a parlarvi di una storia che ha come protagonista un sassofonista di Boccadasse, antico [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
72

INSONNIA

12 June 2025

Buonasera Notte, mi farai dormire? Buonasera a Te, che mi vieni a cercare, a me ora ti volgi chè ti porti alle stelle? Che miele, sei antica! ma dimmi: stanotte mi farai riposare? Sai bene chi è prima causa di sé, nemmeno rispondo… ti svelo però che dentro tu trovi chi rallentare la sua imprimitura, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Domenico Caricasulo: Mimmo ok, grazie a tutti per i like, per questa volta e l'altra... La realtà [...]

  • Riccardo: shakespeariano pensiero...piu in profondità
    amletico nelle numerevoli [...]

7
10
34

Lanterna...

Da leggere dopo il racconto "Seconda stella a destra"

11 June 2025

Ho freddo… Qui, fuori, è tutto buio. Sopra, lontano lontano, si intravedono minacciose nuvole nere che viaggiano spostate dal vento e innumerevoli puntini luminosi, che sembrano irraggiungibili. Siamo in dieci, tutte sorelle e tutte ancora trattenute al suolo da una cordicella. Alberto aveva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
12
31

La curva dell'imprevisto (3/3)

Un imprevisto non avvisa. Entra in scena, e riscrive tutto

11 June 2025

Tremava, ma sapeva esattamente perché era lì. James, intanto, stava parlando sottovoce con il suo manager. Poi si voltò verso la sala. I suoi occhi incrociarono quelli di Amanda. E si fermò, sgranando gli occhi. Amanda sentì un brivido lungo la schiena. Lui la stava guardando. E le stava sorridendo. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Intanto benvenuta. Ho letto tutti e tre le parti, si legge con piacere, forse [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette tutte le parti. Ok, il romance non è nelle mie corde (anche se [...]

Torna su