Certo, il ragazzo si accorse di lei, e come non avrebbe potuto farlo :  unica ragazza bionda in mezzo a una piazza di marocchini. Il biondo dei suoi capelli risaltava come una moneta d'oro su un panno nero.

Smisero di ballare. Si ritrovarono ad ordinare contemporaneamente un bicchiere di Mahia, si guardarono, si sorrisero. Non tornarono più a ballare. Come se fossero stati guidati dall'istinto, salirono in camera di Elena, si presero, si soddisfarono l'uno dell'altra, entrambi placarono gli istinti più animaleschi che due giovani potessero tenersi dentro. Il mattino dopo si svegliarono, bevvero il caffè insieme, poi lui disse: "Piacere, Marco! Tu?" "Elena" rispose lei con un certo rossore in viso, quasi si vergognasse di come aveva conosciuto Marco. "Non ti devi preoccupare! Capita di trovarsi con un'anima per caso! Questo è successo: le nostre anime si sono cercate e si sono trovate. Ora, possiamo conoscerci davvero oppure salutarci per sempre" terminò Marco. "Beh... magari prima di decidere di non vederci più... conosciamoci un po'... no?" rispose Elena con la voglia di urlare "Resta, ti prego!!" Marco annuì: "Io sono di Genova e ho 27 anni, sarei giornalista. Tu, di dove sei? Che fai per vivere?" "Io sono di Bologna e sarei una fotografa". Partirono da qui per conoscersi, parlarono delle loro esperienze, dell'università, della loro terra nativa, l'Italia, sempre nel cuore ma sempre distante. Si scoprirono innamorati delle stesse tradizioni italiane: il panettone a Natale, la colomba a Pasqua, a Ferragosto si deve essere in spiaggia, il guanciale sulla carbonara, finché Marco chiese: "Sei fidanzata in Italia?" Elena fece una pausa. In Italia c'era solo mamma e papà che l'aspettavano, ma in Portogallo c'era Marcus, in quella casa a Lisbona, lui era rimasto lì dopo l'ultimo viaggio insieme, lei avrebbe che sarebbe tornata, forse lui la stava  già aspettando. "No! Non sono fidanzata in Italia" rispose, aggiungendo "Tu? C'è qualcuno che ti aspetta?" Le si gelò il sangue quando sentì Marco rispondere: "Sì. C'è qualcuno che mi aspetta!" Dopo pochi secondi di pausa riprese dicendo "mamma e papà", vedendo l'espressione di sollievo nel viso di lei, si permise di sorridere dicendo "Non posso avere una ragazza fissa! Sono un giornalista libero professionista. Vado dove c'è la notizia. Non ho un posto dove stare, né un posto dove tornare. Vivo le giornate come mi vengono proposte dal destino." "Sei uno spirito libero" disse lei. "Sì", rispose Marco. "Che poi, che vuol dire spirito libero al giorno d'oggi?" disse Elena mascherando la sua ammirazione verso Marco che sentiva in qualche modo affine. "Libero da cosa? Dal non aver legami, dal non avere una casa. Libero da impegni lavorativi o impegni sentimentali. In realtà siamo comunque liberi di scegliere sempre da che parte stare, dove andare; perché in realtà ci interessa solo di noi stessi." Marco la osservò con stupore. "Fotografa filosofica, i miei complimenti! Se, poi ti fornissi anche una risposta, completeresti il quadro!" Poi continuò: "Liberi da qualsiasi cosa che ci possa legare a qualche persona o luogo che sia." Questa volta fu Elena ad ascoltare. "Non possiamo sapere di esser liberi se non abbiamo provato quello da cui ci stiamo o ci siamo liberati. Io mi sono liberato dai legami sentimentali, per il momento almeno ed inoltre mi sono liberato dall'avere dall'ansia di veder giudicato il mio lavoro per sapere se sarò ricompensato.

 Io scrivo articoli e li metto in vendita, poi qualche giornale li compra, ma sono io a decidere su cosa e come scrivere." 

Stavano scendendo in argomenti forse troppo complicati per due persone che si sono appena conosciute, ma non potevano fare a meno di discutere, confrontarsi anche su come vivevano le loro esistenze: si stavano conoscendo.

Scesero nel mercato della piazza, trovarono qualcosa da mangiare nei vari banchi, era bellissimo vederli insieme, ridevano, giocavano, si cercavano, erano complici, stavano bene uno con l'altra, e davano l'impressione che nulla potesse servire oltre a loro stessi per completare le loro anime, le loro esistenze. Elena con la sua Leica fotografava Marco in ogni posa: 

mentre scriveva appunti per un articolo seduto al tavolino di un bar  oppure mentre mangiava una mela presa al banco del mercato.

In quei giorni esisteva solo Marco per Elena!

Stava  contemplando  il tramonto, seduta sul davanzale della finestra, Marco era fuori per prendere qualcosa da mangiare, ed udì lo squillo di una notifica sul cellulare. 

Non riceveva mai messaggi, quindi si precipitò a leggere .

 Era Marcus che le chiedeva "Torni?". Ormai erano mesi che non si vedevano ed in quel momento, Elena non aveva nessuna voglia di rispondere a quella domanda. 

Rumore di passi sulle scale, Elena si voltò verso la porta sperando che fosse Marco di ritorno con del cibo; dopo il messaggio di Marcus, si è accorta di avere fame, aveva voglia di mangiare, aveva voglia di stare spensierata con Marco! 

Aveva voglia di stare con Marco!

 I suoi desideri furono esauditi!

  All'apparizione di Marco sulla soglia della porta, con un impeto di cui anche lei si stupì, saltò in braccio al ragazzo che per prenderla fece cadere le buste con il cibo, lo baciò con una passione quasi violenta. "Che accoglienza!" riuscì a dire Marco. "Non hai ancora visto nulla di quello che ho in mente" rispose Elena, trascinandolo sul letto. Marco sdraiato con Elena a cavalcioni su di lui, si guardarono un secondo negli occhi; Elena afferrò la cintura dei suoi pantaloni e li slacciò "ora ci penso io!" Sempre fissandolo negli occhi. Elena si svegliò ancora nuda nel letto, al suo fianco Marco. Dormiva. Lei sorrise pensando a quanto era accaduto. Non tanto  del perché fossero nudi piacevolmente nello stesso letto, ma per come si erano conosciuti, per come si erano trovati in sintonia su diversi argomenti, soprattutto per come vivessero con la stessa filosofia. Si alzò e preparò il caffè; lo fece pensando a come potesse volerlo Marco, e si sorprese di questa sua titubanza. Il caffè che piaceva a Marco non poteva essere diverso da quello che piaceva a lei. Non poté fare a meno di un pensiero sfuggente nei confronti di Marcus. Svegliò Marco con un bacio sul collo, dicendo dolcemente: "È pronto il caffè!" Marco si destò nel letto, e ancora prima di dire qualcosa la baciò sulle labbra: "Grazie" disse sorridendo. Prese la tazzina, la avvicinò alla bocca, prima di bere annusò, e dopo il primo sorso: "È perfettamente come lo voglio io! Come hai fatto ad indovinare?" Elena non rispose. Lo guardò. Arrossì. "Benvenuto a casa".

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