Marco e Valentina sono fratello e sorella. Lui ha compiuto tredici anni da pochi mesi, lei festeggerà il suo undicesimo compleanno fra venti giorni. Vivono all’ultimo piano di un grattacielo costruito ai bordi della collina, proprio in prossimità della campagna. Da lassù il panorama è fantastico, anche se quel gigante di cemento stona tra il verde dei prati. Marco e Valentina però non se ne accorgono neppure, né del panorama, né della stonatura, presi, come sono, dai loro molteplici impegni, dopo la scuola trascorrono i loro pomeriggi tra giochi elettronici, cellulari e televisione.

Un giorno la mamma comunicò a entrambi l’imminente arrivo di una prozia.

Zia Felicita viveva lontana, in una piccola casa sulle rive di un lago e non era più tanto giovane, quindi il suo arrivo lasciò i due ragazzini pressoché indifferenti. 

Quando la zia giunse, con loro sorpresa, posò sul letto della stanza assegnatale, una piccola borsa con gli effetti personali e una grande e pesante valigia colma di libri.

- Di chi sono tutti questi libri? - Chiese Marco curioso.

- Miei. - Rispose zia Felicita.

- E li hai letti tutti? - Si informò Valentina.

- Certo, più di una volta. Sono i miei preferiti e non me ne stacco mai. - Poi proseguì - Voi non leggete? -

- Puah! - Sentenziò Marco.

- Leggere? E’ uno spreco di tempo. - Fece Valentina.

- Come trascorrete il vostro tempo libero? - Si informò la zia.

Entrambi illustrarono le loro giornate.

Iniziò Marco: - Al mattino andiamo a scuola, poi arriviamo a casa, pranziamo e iniziano i cartoni alla TV. Qualche compito, il calcio, il PC, la PS, il CELL con gli SMS e gli MMS…-

Proseguì Valentina: - Io vado a danza, gioco al GAME BOY, vedo la TV, messaggio col CELL, ho la XBOX, ogni tanto faccio qualche compito  ascoltando CD e vedo DVD. -

Zia Felicita era stordita da tutte quelle sigle elettroniche: ma cosa significavano? PC, PS, CELL, SMS, MMS, CD, DVD, XBOX? L’unica con cui aveva una vaga familiarità era la TV.

Sconcertata, propose ai ragazzi una gita nel pomeriggio successivo. Non che Marco e Vale fossero proprio entusiasti nel seguire l’anziana zia, ma un poco dispiaceva a entrambi deluderla.

Il pomeriggio successivo salirono tutti e tre sul treno che li avrebbe portati nel posto misterioso. Mentre il veloce mezzo scivolava sui lisci binari, il panorama si offriva alla loro vista, mutando rapidamente in una successione di vivaci colori caldi e tenui. Marco e Valentina neppure se ne accorsero: lui iniziò a messaggiare col cell, lei si estraniò con il Game Boy. Le piccole dita delle loro mani si muovevano agilmente sui tasti di quegli aggeggi infernali, ma il clic clic dei tasti, per fortuna, si confondeva con lo sferragliare del treno.

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