La barca prende il largo, il sole scalda il mio cuore diventato di ghiaccio, nella nostra ultima telefonata categoricamente mi ha detto che non mi vuole vedere...., ho sbagliato sono un cojone, mi ha chiamato anche pinocchio, leopardi, ha perso la stima in me non sono piu il suo principe che la porta sul dorso dell’elefante a Jaipur, sono diventato uno stronzo comune.
Ho sbagliato e non credo ci sia verso di recuperare piu, di scriverle, di mandarle messagi, di farle sentire la mia voce oramai non posso piu.

Quel che è fatto è fatto.

È che io non so se volgio proprio lei, cioè la voglio ma ho paura, paura della situazione piu grande di me.
Paura di un inquadramento che forse ormai io ho ma mi fa piacere pensare di non averlo.
Noi uomini siamo degli eterni bambini e io ho paura di diventare grande, accorgermi che sono grande  e che il mondo non gira intorno a me, che non ci sono solo io, paura di perdere gli affetti, paura di destabillizarmi.
E cosi solo mi lamento, ma non soffro, perché non soffro?
Perchè non perderò mai quello che non ho, ma piano piano sto perdendo me stesso, non mi basto più ho bisogno di carezze sul mio cuore perché io in fondo le so dare ma la mia mano fa fatica non mi fido.

Ma mentre penso a tutto ciò senza rendermene conto la mia mano compone il suo numero e la chiama…….dopo qualche squillo risponde con la sua calda voce.
Io l’amo, ma poi quando la sento le dico solo "ti voglio bene", ma cazzo l’amo o le voglio bene?

Mi mancano i suoi occhi verdi e la sua bocca che mi ricorda quella di mia nonna, carnosa rossa come una fragola.
Io l’amo ma l’ho perduta per sempre…………

 

 

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