Nei primi giorni di maggio, mia mamma ritiene  di aderire al gruppo di preghiera in una parrocchia vicina. Maggio è il mese Mariano per eccellenza e si sprecano novene, rosari e messe propiziatorie. Una sera, di punto in bianco mi avverte <<Domenica andiamo in pellegrinaggio al Santuario di Re>> Se ne parla in ogni dove da almeno tre mesi. Fingo di non sapere.

<< E che si è inventato questa bella cosa?>>

<<Il gruppo di preghiera della Cappuccina.>>

<<Di grazia, che c'entro io con questa scampagnata?>>

<<Non è una scampagnata, è un sacro pellegrinaggio per pregare la Madonna  del Sangue ( così si chiama la Madonna di Re)>>

<<Non si può pregare a casa, tanto se c'è sente lo stesso.>>

<<Blasfema, anima nera, finirai all'inferno. Domenica mattina alle quattro c'è il raduno davanti alla chiesa e si parte in processione.>>

Alle quattro! non alle otto o alle nove, alle quattro!...mannaggia a loro.

<<Non mi dirai che andate a piedi? Fino a Re saranno perlomeno trenta chilometri ed è tutta salita. Siete diventati matti.>>

<<Intanto non 'andate' ma andiamo perchè tu verrai con me. Hai bisogno di pregare per la tua animaccia nera>>

<<Ti comunico che la mia animaccia, se c'è, sta bene così. Secondo, se si tratta di treno o pullman si può ragionare, ma a piedi nemmeno morta!>>

<<Ci sono due gruppi, uno in treno e uno in pullman, però mi piacerebbe che venissi con me a piedi.>>

<<Scordatelo. So già la strada che farete e non sarà la carrozzabile. Taglierete per i boschi e la salita è pericolosa. Com'è che non hai paura delle vipere?>>

<<La Madonna mi proteggerà>>

Dopo un lungo mercanteggiare, ottengo di viaggiare col trenino della Vigezzia che arriva fino a Locarno, sul versante svizzero del lago Maggiore.

Un viaggio su quel trenino lo consiglio a tutti quelli che vogliono provare il brivido delle montagne russe in mezzo agli alberi e su ponti sospesi a otto/novecento metri di altitudine. Ricorda un po' le vertiginose ferrovie

boliviane, sospese tra cielo e nulla. Guardo dal finestrino il fiume che scorre a mille metri più in basso, sembra di volare. Che spettacolo.

Alle otto del mattino siamo davanti al santuario, a fare nulla nel deserto. Un contadino passa e ci guarda sorridendo ironico, sa lui perchè. I pedoni oranti non arriveranno che verso mezzogiorno, se tutto è andato bene. Che fare? Giretto turistico dentro la chiesa costruita negli anni cinquanta/sessanta, non è bellissima, tranne che per le vetrate coloratissime,notevoli, il resto non è altro che il solito apparato acchiappacitrulli, bancarelle di souvenir comprese. Dopo un po ne ho abbastanza e non posso nemmeno uscire per fare un giro nei boschi magnifici lì intorno, perchè la pia donna (mamma) mi ha affidata ad una suora vecchia che mi sorveglia come un mastino. Sono decisa ad eludere la sorveglianza e trovare un posticino tranquillo per schiacciare un pisolino. Mi viene in aiuto una consorella <<Suor Immacolata, se vuoi venire in cappella stiamo recitando il SAnto Rosario.>> Figurati se si perde un'occasione così bella no ci pensa un momento << Vado a pregare con le consorelle, aspettami, e prega anche tu.>>

<<Si. Come nò. Lo sto già facendo.>>Vicino a me vedo un confessionale. Idea. Entro, mi siedo comoda, tiro tutte le tendine e mi addormento.

Non passa molto tempo che una voce mi sveglia bruscamente <<Mi perdoni padre perchè ho peccato!>>

Ci vuole un momento prima di capire, ha visto le mie scarpe da ginnastica nere ed ha creduto che fosse il prete. E adesso che le dico? Prima ancora di pensarci le rispondo <<Dimmi figliola.>>

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