Non ricordo esattamente quando decisi che Dem One avrebbe potuto essere mio amico. Ma ero certo che, prima o poi, lo sarebbe diventato.
Giravano varie voci su di lui, da tanto tempo. Sembrava un uomo come tanti altri, mi dicevano, visto da lontano. Ma quando Dem One passava vicino si intravedevano come delle piccole corna sulla testa e delle protuberanze sulla schiena, sotto la maglia. Mi dicevano che amava uscire di notte e che ad Halloween era sempre freneticamente in giro: veniva avvistato mentre svolazzava sopra le case, tutto nero, lanciando urla agghiaccianti. La sua coda teneva sempre stretto un tridente rosso che utilizzava per scagliare incantesimi e scatenare tempeste violente.
 A Natale, invece, scompariva. Questo mi dicevano.
 Era sempre antipatico con tutti. Fischiettando, si divertiva solo facendo dispetti e prendendo in giro la gente: faceva sgambetti alla signore, toglieva i palloncini alle bimbe e rubava i bastoni ai vecchi. Gli piaceva anche spaventare gli uccelli che si riunivano intorno ai nonnetti seduti sulle panchine e adorava fare un gran baccano nei parchi disturbando le mamme che portavano i figli a giocare.
Viaggiava molto. Così, incontrava sempre nuove persone da infastidire.
 E un giorno Dem One arrivò qui in Italia. Volevo vederlo. Anche qui tutti mi dicevano che era sempre rude e molesto e quelle volte in cui mi capitò di incontrarlo devo dire che fu odioso anche con me.
 Scoprii subito che tra le balorde abitudini di Dem One c'era quella di andare a tuffarsi in fiumi e laghi in cui era vietato fare il bagno, divertendosi a far smorfie ai cartelli.
Finì così con l'andare in un lago dalle acque molto melmose: in quel punto era difficilissimo stare a galla se non eri un nuotatore esperto. Ma Dem One non lo sapeva e aveva anzi, come al solito, ridacchiato del divieto. E si buttò in acqua.
Cominciò subito a star male e ad annaspare. Dem One stava affogando.
Per sua fortuna in quel momento io stavo lavorando come volontario per la pulizia di quel lago e lo vidi. Istintivamente lo ignorai anch'io, come faceva lui con tutti. Poi però provai pietà: mi tuffai e lo trassi in salvo. Gli feci sputare tutta l'acqua sporca che aveva bevuto e lo feci rinvenire. Lui mi ringraziò, sempre con la sua faccia antipatica e sgarbata. Ma mentre se ne andava si girò, mi fece un sorriso sincero, diventò bianco da nero che era, e scomparve.
Tre anni dopo quell'incontro io non ricordavo più niente di quello che era successo al lago inquinato e anche Dem One era stato dimenticato dal mondo.
Halloween era finito, iniziava l'inverno, arrivava il Natale.
Quel pomeriggio scesi dal mio ufficio e vidi un uomo sorridente che aiutava i vecchi ad attraversare la strada e dava lui stesso il mangime agli uccellini. Aveva delle protuberanze dietro la schiena, sotto il giaccone, e sembrava avere un aureola sopra la testa. Quando mi vide venne verso di me e mi disse di essere Ang Elo, in passato noto come Dem One, e mi disse ancora che io ero stato l'unico, il primo, che l'aveva voluto in questo mondo
E che da quel giorno lui aveva preso a guardarlo diversamente, questo mondo.
Diventammo amici, e lui non sprecava mai occasione per essere gentile con me e con gli altri. Era simpaticissimo con tutti e tutti erano simpatici con lui: faceva favori a chiunque glie li chiedesse, era divertente e in breve divenne un amico richiesto e ricercato.
Gli ho trovato un lavoro nel mio stesso ufficio ed è un ottimo collaboratore, dà buoni consigli e ci tiene sempre allegri. Gli sono molto affezionato, e lui a me. E le voci sono di nuovo d'accordo, in Italia e altrove: quel tipo con le protuberanze, a conoscerlo bene, era proprio un buon amico.

Tutti i racconti

1
1
12

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
11

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
1
22

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
24

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
31

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
32

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
4
42

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
11
55

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
7
38

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
31

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
8
65

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
9
58

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

Torna su