La nonna per il suo compleanno aveva preparato le rosette alla marmellata e le mandorle tostate. Aveva pregato lo zio Fé di tornare a casa con qualche bottiglia di gassosa, una cedrata che a lei piaceva tanto e della spuma nera che piaceva a tutti.

Ma lo zio Fé, che poi di nome faceva Ferdinando, come poteva limitarsi alle pacate disposizioni di sua madre? Le promise anche la russa appena preparata e il patè di fegato di vitello che non piaceva a nessuno ma che faceva chic: quel 13 Aprile del '61 sarebbe stato un giorno di festa da ricordare per un bel po'.

Infilato il grembiule bianco da lavoro appena lavato e stirato lo zio inforcò la bicicletta per raggiungere la salumeria di Remigio dove lavorava come garzone.

Quando varcò la soglia del negozio, Remigio lo fulminò con due occhi spalancati simili a quelli di un rospo infuriato. Alzò quindi la testa verso l'orologio a parete aspettando le solite minchiate che lo zio gli avrebbe propinato per giustificare l'ennesimo ritardo.

Ma lo zio Fé tirò dritto verso l'affettatrice con un sorriso stampato sulle labbra manco fosse Peppino di Capri annunciato sul palco di Sanremo. Ignorò il principale e strizzò l'occhiolino alla vedova Picozzi, impegnata nella scelta delle olive. Sporse la testa verso la donna, di debole udito, e con voce forte e chiara la salutò.

"Buongiorno Brigida. Cambiato occhiali? Uhhh...  Come le donano... Tale e quale alla Hepburn in quel film appena uscito..."

La signora Cecilia che alle spalle di Brigida Picozzi brontolava per quanto fosse lento Remigio a servire, si illuminò e alzò la mano come una scolaretta di quinta elementare.

"Colazione del Tuffany... Da Tiffany..."

E lo zio, imitando Mike Bongiorno: "Eh signora Cecilia... Mi dispiace! Purtroppo la prima risposta è quella che conta. Ma ho per lei un premio di consolazione!"

Estrasse dalla tasca una golia che porse alla concorrente improvvisata. Cecilia scartò la caramella che infilò nella bocca aspettando pazientemente il suo turno, muta come la mummia di Tutankhamon.

Remigio ingoiava veleno. Non solo zio Fé si presentava bel bello, con un ora di ritardo, manco fosse il principe di Biancaneve, ma come ormai era sua abitudine scambiava la pedana di legno posta dietro al bancone con il palco di un teatrino.

Gli avrebbe tagliato la lingua con la mannaia a quel garzone tanto spudorato che...

"Remigio, le olive!"

Il titolare del negozio raccolse con un cucchiaio di ceramica la manciata di pugliesi verdi che depositò nervoso in un foglio di carta oleata. Poi si sfilò dalle orecchie la matita a sagoma ovale, rossa. Aprì un quaderno a quadretti ormai unto come i carciofini sott'olio della vetrina e registrò la spesa di Brigida: 1hg fontina £150,  3hg olive Cerignola £215. 

La donna, facendo ciao ciao con la mano allo zio Fé, si congedò senza degnare di uno sguardo il proprietario, già di pessimo umore a quell'ora del mattino. Malumore che però non permise a quel genio della salumeria di dimenticare l'estro con cui creava manicaretti di ogni genere e tipo.

"Fé, passami un chilo di patate, sei etti di piselli, quattro uova..."

E mio zio quella volta, stranamente concentrato e silenzioso, ubbidiva con uno zelo che stupì Remigio.

"Vedi che quando ci metti un po' di cuore e attivi quella zucca di legno che ti ritrovi sul collo viaggi come come un direttissimo? Dai! Tre carote, sale e due dita di extra vergine. Poi... la russa è servita!"

Come facesse Remigio a creare un'opera d'arte così sarebbe rimasto per sempre un mistero.

Durante la pausa pranzo da quelle mani prodigiose uscì pure un patè di fegato di vitello degno di un spazio al Louvre e altre meraviglie destinate alla cena di qualche buongustaio del quartiere.

All'ora di chiusura Remigio si sfilò il camice e posò le chiappe sullo sgabello di legno a tre gambe posto dietro al bancone.

"Fé, chiudi la saracinesca che per oggi ne ho abbastanza."

Nella vetrina refrigerata giaceva la russa avanzata, decorata con fiori arancioni di carota, fiori gialli di tuorlo d'uovo e fiori verdi di zucchina. Monet l'avrebbe forse immortalata in un quadro mai dipinto e magari intitolato 'Russa in salumeria da Remigio'. Appena più in là era esposta in bella mostra una generosa porzione di patè di fegato di vitello con la gelatina che imitava perfettamente le onde del mare, leggermente ambrata.

Lo zio a quel punto la sparò confidando nella sua inventiva.

"Remigio... Se mi fa metà prezzo porto a casa russa e patè."

L'altro, sornione, sembrava il gatto che gioca con il topo.

"Domani la vendiamo prima delle 10."

Lo zio non demorse.

"Mmm... Domani? Già adesso ha una faccia diversa... Remigio! Abbiamo un nome da difendere."

Il principale alzò le sopracciglia stizzito.

"Abbiamo? Da quand'è, che siamo soci, Ferdinando?"

Lo zio rise bonariamente.

"Siamo una squadra... no?"

Remigio lo mandò a cagare e mio zio, duro a morire, incalzò.

"Va bene, va bene, pago russa e patè a prezzo pieno."

"E i soldi?"

"Me li trattenga dalla paga." 

Remigio si grattò la testa.

"Come la spuma di ieri, il prosciutto dell'altro ieri e le ascolane di Lunedì? A conti fatti sei tu che mi dovrai pagare..."

Lo zio, in difficoltà, abbasso gli occhi come un cane bastonato ma Remigio riprese la parola con l'accento toscano che non aveva mai abbandonato.

"Se tu sei lungo quanto tu se’ bischero, puoi bere dalle grondaie. Porta tutto a casa e fai gli auguri alla tu' mamma. Questo, dille, è il mio regalo di compleanno. E la prossima volta, se ti chiedo un chilo di patate non me ne dare un chilo e mezzo. Uguale per carote e piselli, che fare i conti a mente mi viene solo il mal di testa."

Tutti i racconti

3
4
14

Da le Metamorfosi di Ovidio vi racconto La Storia di Piramo e Tisbe.

Storia d'Amore copiata da Shakespeare per il suo Romeo e Giulietta

20 May 2025

Nel cuore delle antiche leggende, tra i versi poetici di Ovidio, si snoda la commovente storia di Piramo e Tisbe, una favola che ha ispirato nei secoli anche il grande Shakespeare per il suo capolavoro "Romeo e Giulietta". Ma chi sono questi due amanti destinati a un tragico destino? E perché la [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Ricordo di aver tradotto il pezzo di Ovidio, tanti anni fa - non ai tempi di [...]

  • Teo Bo: Grazie Gennarino. Una bella lezione che ho davvero gradito.

4
6
13

Russa e patè

20 May 2025

La nonna per il suo compleanno aveva preparato le rosette alla marmellata e le mandorle tostate. Aveva pregato lo zio Fé di tornare a casa con qualche bottiglia di gassosa, una cedrata che a lei piaceva tanto e della spuma nera che piaceva a tutti. Ma lo zio Fé, che poi di nome faceva Ferdinando, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Teo Bo: Grazie per i commenti, è un piacere condividere con voi questa bellissima [...]

  • Ecate: Un pezzo da teatro :-) mi ha messo pure appetito!

4
4
22

Nina & Francesco

La genesi

19 May 2025

Il locale che Daniele ha riservato alla serata “degustazione Champagne” è stato allestito con molta cura e buon gusto. E’ una piccola saletta intima della sua enoteca. Sopra ai tavoli apparecchiati ci sono i calici, un vasetto di fiori freschi e colorati. In fondo alla sala un tavolo rettangolare, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Queste connessioni possono accadere, ma bisogna essere aperti a recepirle, [...]

  • Vally: Grazie a tutti per i Vostri illuminanti (come sempre, del resto) commenti!
    Buona [...]

4
5
25

Le lacrime

Meglio piangere in due, che piangere da soli.

19 May 2025

Le lacrime mi rigavano il volto. Sgorgavano dagli occhi come un ruscello, scivolavano lungo il viso, dal naso fino al mento, bagnandomi le labbra. Ogni tanto le assaggiavo con la lingua: erano salate e lasciavano una sensazione piacevole in bocca. I miei occhi si facevano sempre più rossi e gonfi. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
8
34

IL SILENZIO DELL'INSONNIA

Il Polpo Merit - nascondiglio

18 May 2025

Ero seduta alla scrivania, intenta a premere frettolosamente i tasti della tastiera per finire il prima possibile il testo a cui stavo lavorando: come accade di sovente da anni, questa è l’ennesima nottata che trascorro in bianco. L’insonnia mi ha sempre accompagnato dall’adolescenza fino ad ora, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

9
13
39

Cosa ci faccio qui?

18 May 2025

Sinceramente non so cosa ci faccio qui. Davvero, io in questa chiesa, cosa cavolo ci faccio? Se qualcuno lo sa me lo dica per favore; fra l'altro è la stessa chiesa dove mi sono sposato con la mia prima moglie 35 anni fa e da allora non ci sono più entrato, nemmeno per il funerale dei miei genitori. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dario Mazzolini: ringrazio ancora gli ultimi commentatori. Grazie siete stati gentilissimi.

  • Mister Nose: Hai descritto un tipo di funerale ormai molto raro. Ultimamente tolto il parroco [...]

6
7
25

Sistemare le cose 2/2

Parte 2 di 2

17 May 2025

(…Igor non era affatto soddisfatto dei soldi presi al vicino di Elena e Danilo…) Erano davvero pochi e aveva deciso che era necessario agire. Quando vide l’ultima luce della casa di Samuele spegnersi aspettò una decina di minuti prima di scassinare la porta di ingresso ed entrare. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
3
20

Aspettando l'alba

17 May 2025

Aspettando l'alba .... e resto in attesa a rodermi le unghie in questa notte di vetrine spente e di una luna a metà come me e l'alba avanza frantumata dai silenzi a illuminare i dedali dei miei pensieri mentre brucia lentamente …la brace della prima sigaretta...

Tempo di lettura: 30 secondi

3
2
25

Sistemare le cose 1/2

Parte 1 di 2

16 May 2025

Samuele sistemava le cose. Da sempre Samuele vedeva i fili del mondo e con amore ed impegno ne sistemava i difetti. Instancabile si guardava intorno, nel suo mondo colorato. I fili variopinti che solo a lui si svelavano rappresentavano con chiarezza assoluta la situazione del momento, gli stati [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
2
17

Vedovi "favolosi"

16 May 2025

Le favole classiche sono un’ecatombe di mamme; la cosa potrebbe anche avere una spiegazione logica: visto che il divorzio non era ancora stato inventato, le donne preferivano passare a miglior vita piuttosto che continuare a vivere con dei mariti scemi; come si potrebbero altrimenti definire uomini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
7
35

Double J. I fratelli del West. 3/3

15 May 2025

Erano quelli della Banda degli Impiccati, famosi e violenti piantagrane. Mentre il più grosso degli aggressori, quello con la faccia da maiale e che puzzava piu' di tutti, stava per assestare l'ultimo calcio sulla faccia ridotta a una maschera di sangue dei Double J, entrò il prete urlando come [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Il racconto ha un buon ritmo, è spigliato e prevale il tono grottesco, [...]

  • Yoda: Racconto appassionante, finale magistrale

1
4
29

Lia

15 May 2025

L’acqua scivolava sui vetri in quella piovosa mattina primaverile. Lia era alla finestra. Nonostante l’incertezza dell’alba, tutto era più netto, nitido, deciso. E anche alla finestra sulla sua vita, Lia vide un’immagine più netta, nitida. Decisa. Erano le 6,30. Dopo la doccia si guardò allo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su