Pian piano le voci in lontananza della galleria d’arte si facevano strada tra le mura del loft. 

La calma apparente di quel momento si ruppe ben presto. 

"L’ho rovinato, vero?" Leonardo parlò all’improvviso, la voce bassa e incerta, come se stesse cercando di trovare le parole giuste. Dafne alzò lo sguardo verso di lui, notando il modo in cui i suoi occhi scuri evitavano i suoi. 

"Che cosa vuoi dire?" chiese lei, sentendo una fitta di preoccupazione.

Leonardo si passò una mano tra i capelli lunghi e li riaggiustò in un codino, era agitato, poi si voltò verso di lei con uno sguardo che la trapassava.

"C’è qualcosa che devo dirti Dafne e non è facile."

Il suo cuore accelerò.

 "Ho una compagna," confessò infine, le parole uscirono dalla sua bocca come una pugnalata silenziosa.

"Cosa?" Il cuore le si strinse, la mente rimase ad elaborare quelle parole. 

"Stiamo insieme da anni, ma non funziona più, Dafne. È come se fossimo due estranei che condividono lo stesso spazio. È complicato... per via delle bambine. Non so nemmeno più come definirlo, ma ufficialmente stiamo ancora insieme." La sua voce era spezzata, piena di una frustrazione che tradiva quanto quella situazione lo mettesse a disagio.

Dafne rimase in silenzio per qualche istante, tutto quello che era accaduto tra di loro era reale, ma adesso c’era una macchia.

"Stai cercando di mettere le mani avanti?" chiese infine, la voce spezzata da una nota di delusione.

Leonardo abbassò lo sguardo, colpevole. "Non volevo rovinare tutto. È da così tanto che non mi sentivo vivo come mi sono sentito con te… ma sapevo che prima o poi avrei dovuto dirtelo." Alzò lo sguardo verso di lei, cercando di incontrare i suoi occhi. 

"Ho bisogno di sapere una cosa, Dafne."

Lei lo fissò, senza capire. "Che cosa?"

"Svelami il peggio di te," disse, la voce bassa ma ferma.

"Dimmi qualcosa di te che sia negativo. Una sola cosa che possa giustificare il fatto che io mi sto innamorando di te così velocemente. Deve esserci qualcosa di sbagliato in te. Perché non posso accettare di volerti così, senza ragione."

Dafne lo fissò, incredula, cercando di capire se stesse scherzando, ma lo sguardo intenso di Leonardo le fece capire che stava parlando sul serio. 

"Tu pensi davvero che trovare un difetto in me ti aiuterà a capire questo casino?" chiese, ancora incredula.

Lui annuì lentamente. "Voglio solo sapere se esiste qualcosa che mi fermi, che mi faccia dire che non dovrei essere qui con te, che non dovrei desiderarti così tanto."

Dafne sospirò, cercando di raccogliere i suoi pensieri. 

"Va bene," disse, quasi divertita dalla stranezza della richiesta. 

Leonardo rimase immobile, gli occhi fissi su di lei, pronto ad ascoltare.

"Sono impulsiva e pigra" iniziò Dafne, guardandolo con un sorriso amaro. 

Leonardo sembrava assorbire ogni parola con attenzione, ma il suo sguardo non vacillava.

"E testarda," continuò Dafne, il tono più serio ora, "Non voglio passare attraverso un altro fallimento.Ho tre bambini da proteggere e loro sono tutto ciò che conta per me. Tu hai detto di avere una compagna, beh, anche io non ti ho detto tutto. Con il padre dei miei figli c’è un continuo tira e molla, è una storia complicata anche la mia”.

E così, come un elenco della spesa, dai difetti caratteriali passò all’elenco dei suoi traumi. I problemi con i genitori, il casino della sua vita, le violenze subite da piccola.

Leonardo la fissava, immobile, come se stesse cercando qualcosa in quegli occhi chiari e profondi. "Niente di tutto questo mi fa volere meno te," disse infine, la sua voce calma, quasi solenne.

"Anzi, più ti ascolto, più capisco quanto siamo simili."

Dafne lo guardò con curiosità. "E tu? Quali sono le tue cose peggiori?"

Leonardo sorrise, come se quella domanda lo mettesse a nudo più di quanto fosse pronto a essere.

"Sono egoista," ammise. "Voglio le cose quando le voglio, e a volte non mi fermo a pensare alle conseguenze. Come adesso con te."

Fece una pausa, poi continuò: "E odio non avere il controllo. Quando qualcosa nella mia vita sfugge dalle mie mani, mi sento perso."

Dafne annuì, sorpresa da quanto fossero onesti in quel momento. Si guardavano come se vedessero l’uno nell’altra una versione riflessa di se stessi, con tutte le loro insicurezze, i dubbi, e i desideri più nascosti.

"Non siamo perfetti," disse lei, sorridendo leggermente.

"No, non lo siamo," rispose Leonardo, accarezzandole il viso con dolcezza. "Ma forse è proprio questo che ci spinge l’uno verso l’altro".

Avevano aperto i loro cuori, messo a nudo le loro fragilità, eppure non c’era stata nessuna esitazione, nessun rifiuto. Solo accettazione.

Erano simili, tanto simili.

Leonardo abbassò lo sguardo, la mano che scivolava lentamente lungo il braccio di Dafne, come se cercasse conforto nel suo tocco. 

"Ho detto che con la mia compagna le cose non vanno… Siamo rimasti insieme per le bambine, per la paura di cosa significherebbe separarsi, ma soprattutto perché una di loro... Sofia, ha dei bisogni particolari."

Dafne sentì una fitta nel cuore. "Cosa intendi?"

Leonardo sospirò, passando una mano tra i capelli di Dafne, che caddero disordinati sulle spalle. "Sofia ha una forma di autismo. È una bambina meravigliosa, con un'anima dolcissima, ma richiede attenzioni e cure che a volte ci sovrastano. Io e la mia compagna non riusciamo più a essere uniti nemmeno per questo."

Dafne restò in silenzio, cercando le parole. 

"Anche io ho un figlio speciale," disse Dafne, le parole che sembravano sciogliersi lentamente dalle sue labbra. "Il mio più piccolo, Filippo. Ha lo stesso problema di Sofia. Quando l'ho scoperto, mi sono sentita persa. E anche se oggi non cambierei nulla di lui, all'inizio è stata dura."

Leonardo fece una pausa, come se stesse cercando di assorbire ciò che lei gli stava rivelando. 

"È un percorso solitario, in cui devi costantemente lottare per loro, ma allo stesso tempo sacrificare una parte di te."

Dafne annuì, sentendo quel peso che lui descriveva così bene. 

"Esatto. A volte sento come se la mia vita non mi appartenesse più."

Leonardo fece un sorriso incredulo “ti hanno mandato dal cielo per darmi sollievo?”. Dafne non rispose ma pensò la medesima cosa di Leonardo.

Il silenzio che seguì fu carico di comprensione. Non c’era bisogno di molte parole, perché avevano già condiviso più di quanto avessero mai fatto con chiunque altro. 

Dafne lo guardò negli occhi, vedendo la sua vulnerabilità mescolata con una nuova consapevolezza. 

"Un motivo c’è se ci siamo trovati adesso.", poi sorrise e sdrammatizzando aggiunse “uno dei motivi è sicuramente che quando tu facevi il liceo io ero in fasce!”. Risero entrambi. “Forse hai ragione. Non so dove ci porterà tutto questo, ma credo molto ai segni del destino."

Mentre si guardavano, con la consapevolezza delle loro difficoltà e dei loro limiti, si lasciarono cullare da quell’intimo, attimo, infinito.

Tutti i racconti

3
2
25

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
32

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

4
7
40

Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
30

Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

2
4
39

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
32

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

4
4
31

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

4
6
36

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Ecco. Ora mi tocca coscrivere gli amici per giocare ad Arkham Horror o alle [...]

  • AliDiNotte: Grazie a tutti per i commenti. Smoki è proprio l'effetto che voglio [...]

3
4
38

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

  • Dax: bello, triste.Like

12
17
77

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
13
35

Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: A scanso di eqiuvoci: in questo testo, la IA non ci ha messo becco.

  • Aaron: Molto interessante Rubrus... Che ne dici di ricavarne un articolo per il nostro [...]

6
9
34

Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • An Old Luca: Veramente uno dei lavori più benfatti che ho letto qui su LDM per i [...]

  • Smoki: AMO. TUTTO. SMODATAMENTE.
    Amo le storie di nonni e nipoti.
    Amo la differenza [...]

Torna su