Il cielo non era mai stato così sereno, le nuvole sparirono. Lanciai gli occhi verso le colline, sull'altopiano ancora innevato e sulle lastre sciolte di ghiaccio che formavano un corso d'acqua, che entrava dentro uno più grande e potevi vederci il riflesso delle nuvole, e potevi immaginare Dio che si compiaceva dello spettacolo.

Il clima era ancora freddo, seppur fuori stagione e ai pendii c'era qualcuno che scivolava giù dalle ripide coi bob. Non si ha paura della morte se ti affacci a 100 km/h cavalcando il pericolo delle frane, pensai.

La gente sembrava contagiata da una strana allegria, erano spensierati, euforici e al mattino correggevano il caffè con la sambuca e facevano riempire la fiaschetta di gin o anice, qualcuno preferiva il vin brulé, un Merlot Veneto dolciastro per i miei gusti che piaceva molto alle signore. C'erano dei posti dove potevi mangiare un piatto di pretzel con patate e burro e potevi bere birra scura. L'ospitalità sembrava aver intontito quelli del posto.

Catherine era la figlia del direttore, il signor Luigi, un italiano che aveva sposato una tedesca, nonché gestore del "Villaggio Bianco", una decina di kilometri prima di Vipiteno. La ragazza era sulla trentina, i suoi occhi azzurri sembravano aver preso ormai il colore del ghiaccio per l'abitudine degli anni trascorsi in Alto Adige, ai confini con l'Austria. Catherine aveva tette grosse, nonostante gli indumenti pesanti riuscivo a scorgerle i capezzoli nel maglione di lana, e le sue cosce scoperte formavano una grossa eccitazione negli occhi dei passanti. Era una donna abbondante nelle forme ma con un fisico slanciato; ricordava vagamente le infermiere tedesche di un tempo che curavano gli uomini di ritorno dalla guerra ed erano brave in quel che facevano, dispensando così un senso materno, che diventava erotico se cominciavi a pensare che di uomini dell'età di Cat se ne vedevano pochi lassù. L'erotismo stava nell'immaginare le sue voglie, le sue passioni, il suo sguardo indifferente. Era l'unica attrazione del villaggio (almeno per me) a cospetto della neve, degli sport estremi e dell'alcol, questo lo sapeva bene anche il signor Luigi che le faceva gestire il bar e potevi notare file di uomini ubriacarsi, facendosi abbindolare dalle tette e dalle cosce, dai bicchieri che scendevano giù nel fegato e dai postumi libidinosi dei loro pensieri.

Le donne di quegli uomini restavano coi figli nei piccoli recinti di neve allestiti a giochi o al caldo, in rimesse di legno scuro che ricordavano le querce. Erano sposate, seppur più giovani di qualche anno rispetto ai mariti, e sembravano patire la condizione di madri quando i prodigi erano al bar. Mi avvicinai al bancone, un uomo coi baffi e la faccia lunga  aveva lasciato lo sgabello, sembrava triste per aver rinunciato a Cat e andò via dalla moglie a farsi consolare. Quando falliscono pensai, gli uomini si accontentano di quel che hanno, forse le mogli sono buone per questo.

Presi a sedere, incrociai il suo sguardo e ordinai un whisky senza ghiaccio. Lo bevvi in un sorso e ne feci portare un'altro. La ragazza mi guardava curiosa, avevamo su per giù la stessa età e la stanchezza sembrava averle spento gli occhi. Quegli uomini la guardavano con ferocia, seppur ammirandone le bontà. Avevano occhi predatori, e lei si sentiva come un fiore delicato che nessuno sapeva cogliere.

Lo capii immediatamente. Aveva l'aria seccata della routine, dagli sguardi, dal mestiere ingombrante di versare alcolici nei bicchieri che finissero dritti nelle loro teste, di stappare bottiglie per loro e mettere soldi in cassa per il padre. Non le rivolsi parola, mi limitai a guardarle gli occhi di tanto in tanto e presi un altro bicchiere.

Il whisky era un ottimo antiestetico per il freddo. Il sapore era brutto, e se lo mandavi giù velocemente ti scaldava, anestetizzando il corpo e la mente, che risultavano così annebbiata, di quel bianco candore che si vedeva sulle colline. Alzai lo sguardo verso la sala, la riunione degli uomini stava per finire, avevano tutti da tornare alle loro mogli, ai loro doveri di padri e mariti. Lo svago si concluse con una sigaretta, che accesero nel locale senza premura, creando una cappa che dalla finestra defluiva velocemente, facendo sembrare da fuori che bruciassero le pareti. Ne approfittai per prendere un altro bicchiere. Questa volta cognac, che Catherine aveva gentilmente offerto come medaglia al grado, come promozione al terzo giro e così il diritto al quarto. La invitai a berne uno con me, la ragazza acconsentí e prese a versare. Continuó parlandomi della stagione che stava per venire, assai importante per gli introiti dei turisti, per le gare di scii sui pendii e soprattutto per la ventata di ossigeno di nuova stagione che avrebbe portato via i mariti e le loro mogli, facendone spazio ad altri. Parlò dei villaggi vicini, della sua voglia di ritornare in Germania. Il cognac lo gradiva un sacco, lo aveva preparato con le sue mani, ed era rimasto in cantina ad invecchiare per un po', perciò prendeva più facilmente la testa.

Mi piacque un sacco quel calore, quell'intimità che suggeriva una nitida emozione di conforto al calar della sera con le luci soffuse e le candele che si spegnevano nel vento della sera che si alzava, mentre fioccava sulle case.

Alle ventuno Catherine chiuse baracca, rimanemmo dentro ancora un po' a contemplare quel silenzio e a bere Chianti rosso, che accompagnó bene la carne che mangiammo con gusto. Le slacciai la camicetta, la maglia di lana la tolse qualche ora prima e sembrò non accorgersi, ma al tempo stesso compiaciuta mi guardava e sospirava provando un' emozione delicata. Cat non era abituata a far l'amore con un uomo o una donna. Aveva represso gran parte di quelle emozioni che sognava, ma che al tempo stesso la tenevano in vita. Le sbottonai la cerniera della gonna e si lasció cadere sul tavolo dove bevemmo e i bicchieri caddero rovinosi, la bottiglia fu salva. Gliela porsi, mentre le toccavo le cosce e poi più su, nel suo intimo, nella sua tenera eccitazione di donna che bagnava, lasciando un odore di brina. Germogliammo, facendo l'amore, riscaldandoci nei corpi, nelle bocche, con le mani, le unghie e la schiena. Col vino e con la neve, con le luci, le candele spente e le bottiglie che riflettevano la stanza coi vetri appannati e noi due al centro, nel mezzo di tutte le cose.

C'era tensione sessuale nell'aria. La affascinava il mio modo di parlare. A me la sua grazia disfatta, il suo schiarire di rosa in mezzo alla neve. Ero diretto in Francia, a Montmartre. Non possedevo niente, se non la speranza di una vita migliore, di un tono arguto per quel che riguarda il mestiere di scrivere. Laggiù c'erano posti incantevoli e suggestivi, gli uomini non sembravano patire il tempo e il gusto delle responsabilità e di Cat avrei voluto farne la poesia migliore. Partimmo quella sera stessa insieme, disertammo dalle faccende ostili della vita, nutrendo passione l'uno per gli occhi dell'altro.

Tutti i racconti

1
1
7

L'attesa

22 May 2025

Era così freddo nel lungo corridoio deserto. Quando l’avevano chiamata, Lucia non aveva avuto il tempo di dirlo a nessuno e adesso preferiva aspettare la fine dell’operazione. Era inutile allarmare parenti e amici … Era stato così improvviso, così inaspettato. La giornata era iniziata come al solito: [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, tutta una vita in pochi minuti!

3
2
13

La zattera della Medusa

22 May 2025

Nel giugno del 1816, la fregata francese Méduse, già gioiello della marina napoleonica, partì insieme con altre tre navi alla volta del Senegal. Il comandante, Hugues Duroy de Chaumareys era stato nominato capitano della fregata nonostante la scarsissima esperienza di navigazione: in tempo di Restaurazione [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Zio Rubone (Ezio Bruno): Ecco un link al famoso quadro:
    https://www.analisidellopera.it/theodor-gericault-la-zattera-della-medusa/

  • Adribel: Una pagina di storia che conferma alcuni aspetti della natura umana: il desiderio [...]

4
8
27

Il regalo

Dax
21 May 2025

Henry batté le palpebre e ammirò il revolver calibro 45 , una Colt Peacemaker. La canna cromata contrastava con la tovaglia a quadrettoni rossi e il tavolo da cucina in legno. Si passò più volte le mani sui jeans neri, i polpastrelli ruvidi grattavano la stoffa dei pantaloni. Il sudore lasciò una [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
8
29

Bellezza

Vas
21 May 2025

Resistere per cinque giorni in maniera impeccabile e poi al primo incontro con la realtà cedere inevitabilmente. Eppure i pensieri e le sensazioni non erano diverse dal solito, il livello di difficoltà mi pare fosse lo stesso. Resistere poi è quello che mi sono sentito di fare , poi da cosa e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
5
21

Da le Metamorfosi di Ovidio vi racconto La Storia di Piramo e Tisbe.

Storia d'Amore copiata da Shakespeare per il suo Romeo e Giulietta

20 May 2025

Nel cuore delle antiche leggende, tra i versi poetici di Ovidio, si snoda la commovente storia di Piramo e Tisbe, una favola che ha ispirato nei secoli anche il grande Shakespeare per il suo capolavoro "Romeo e Giulietta". Ma chi sono questi due amanti destinati a un tragico destino? E perché la [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Teo Bo: Grazie Gennarino. Una bella lezione che ho davvero gradito.

  • Adribel: Non conoscevo questa storia, grazie Gennarino.

5
7
21

Russa e patè

20 May 2025

La nonna per il suo compleanno aveva preparato le rosette alla marmellata e le mandorle tostate. Aveva pregato lo zio Fé di tornare a casa con qualche bottiglia di gassosa, una cedrata che a lei piaceva tanto e della spuma nera che piaceva a tutti. Ma lo zio Fé, che poi di nome faceva Ferdinando, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ecate: Un pezzo da teatro :-) mi ha messo pure appetito!

  • Adribel: Piacevole lettura, scorrevole e con in bel ritmo

4
4
27

Nina & Francesco

La genesi

19 May 2025

Il locale che Daniele ha riservato alla serata “degustazione Champagne” è stato allestito con molta cura e buon gusto. E’ una piccola saletta intima della sua enoteca. Sopra ai tavoli apparecchiati ci sono i calici, un vasetto di fiori freschi e colorati. In fondo alla sala un tavolo rettangolare, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Queste connessioni possono accadere, ma bisogna essere aperti a recepirle, [...]

  • Vally: Grazie a tutti per i Vostri illuminanti (come sempre, del resto) commenti!
    Buona [...]

4
5
27

Le lacrime

Meglio piangere in due, che piangere da soli.

19 May 2025

Le lacrime mi rigavano il volto. Sgorgavano dagli occhi come un ruscello, scivolavano lungo il viso, dal naso fino al mento, bagnandomi le labbra. Ogni tanto le assaggiavo con la lingua: erano salate e lasciavano una sensazione piacevole in bocca. I miei occhi si facevano sempre più rossi e gonfi. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
8
39

IL SILENZIO DELL'INSONNIA

Il Polpo Merit - nascondiglio

18 May 2025

Ero seduta alla scrivania, intenta a premere frettolosamente i tasti della tastiera per finire il prima possibile il testo a cui stavo lavorando: come accade di sovente da anni, questa è l’ennesima nottata che trascorro in bianco. L’insonnia mi ha sempre accompagnato dall’adolescenza fino ad ora, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

10
13
41

Cosa ci faccio qui?

18 May 2025

Sinceramente non so cosa ci faccio qui. Davvero, io in questa chiesa, cosa cavolo ci faccio? Se qualcuno lo sa me lo dica per favore; fra l'altro è la stessa chiesa dove mi sono sposato con la mia prima moglie 35 anni fa e da allora non ci sono più entrato, nemmeno per il funerale dei miei genitori. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dario Mazzolini: ringrazio ancora gli ultimi commentatori. Grazie siete stati gentilissimi.

  • Mister Nose: Hai descritto un tipo di funerale ormai molto raro. Ultimamente tolto il parroco [...]

6
7
25

Sistemare le cose 2/2

Parte 2 di 2

17 May 2025

(…Igor non era affatto soddisfatto dei soldi presi al vicino di Elena e Danilo…) Erano davvero pochi e aveva deciso che era necessario agire. Quando vide l’ultima luce della casa di Samuele spegnersi aspettò una decina di minuti prima di scassinare la porta di ingresso ed entrare. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
3
21

Aspettando l'alba

17 May 2025

Aspettando l'alba .... e resto in attesa a rodermi le unghie in questa notte di vetrine spente e di una luna a metà come me e l'alba avanza frantumata dai silenzi a illuminare i dedali dei miei pensieri mentre brucia lentamente …la brace della prima sigaretta...

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su