Capitolo I – Il cratere

 

Si rialzò da terra barcollando, la testa pesante, le gambe instabili. La tuta, sporca di polvere e detriti, aderiva al corpo sudato. La vista, ancora confusa, gli restituiva appena i contorni di un paesaggio desolato: pianure brulle, valli scavate dal tempo, rocce appuntite, montagne spoglie.

 

Poi lo vide.

 

Un cratere immenso lo circondava, un abisso che pareva inghiottire il cielo stesso. Mai, in tutta la sua vita, aveva visto qualcosa di simile. Ma come ci era arrivato? Perché era lì? E, soprattutto, come avrebbe fatto a uscirne?

 

Non c’era traccia di vita. Era solo. L’unica possibilità era tentare la scalata. Si tolse il casco, scrollò via la polvere, respirò a fondo e iniziò a risalire le pareti scoscese.

 

Ogni muscolo urlava nello sforzo di opporsi alla gravità. Quella voragine poteva diventare la sua tomba. Cercava di ricordare: lampi confusi, il volto di una donna bionda — sua moglie? una fidanzata? — poi una luce accecante, un boato e il buio.

 

Il sole, alto e implacabile, bruciava come un gigante di fuoco. A metà percorso comprese l’immensità del cratere: duecento metri di profondità, un chilometro di diametro. Un cratere da impatto, pensò. Forse un meteorite aveva cancellato una città intera.

 

Con un ultimo, disperato sforzo raggiunse la cima. Davanti a lui si aprì un orizzonte sconfinato: pianure desertiche e, in lontananza, montagne frastagliate. Si rimise in cammino.

 

Il sole lo avvertiva: non aveva tempo da perdere. Nessun riparo, nessun vivero, nessuna acqua. La sua unica speranza erano quei monti all’orizzonte.

 

Capitolo II – La bionda

 

Camminando sotto il sole cocente, altri lampi di memoria lo attraversarono. La donna bionda. Una conversazione tra la folla. Poi la quiete, la gioia, la passione. Chi era? Moglie, amante, fidanzata? Gli mancava, qualunque fosse la verità.

 

Il tramonto portò sollievo dal caldo, ma anche un nuovo pericolo: il gelo della notte. Affaticato, senza forze, non avrebbe resistito a lungo. Quando scorse una grotta dall’entrata ampia, decise di trascorrere lì la notte.

 

Si distese e cadde in un sonno profondo.

 

E allora la rivide.

 

La bionda. Curve mozzafiato, occhi magnetici, sorriso misterioso. Gli chiese una banale indicazione: la strada per la stazione. Lui la invitò a bere un caffè. Harley Davidson, risate, chiacchiere, un letto caldo. Ma qualcosa non quadrava: silenzi innaturali, sguardi sfuggenti.

 

Poi, all’improvviso, una luce accecante. Un uomo imponente, una pistola, un colpo alla testa. Buio.

 

Si svegliò di soprassalto. I primi raggi di sole filtravano nella grotta. Era stato un sogno? Non proprio. Portò istintivamente la mano al collo. Un morso. Il morso che ricordava. Reale.

 

La donna non era un miraggio. Esisteva. Ed era lei che lo aveva tradito, conducendolo nella trappola. Una ladra seducente, tanto bella quanto falsa, che lo aveva abbandonato a morire nel deserto dell’Arizona.

 

Capitolo III – Il lago

 

Passarono settimane. John — così si chiamava l’uomo — archiviò quell’esperienza nei meandri della mente, diventando più diffidente, più duro. La vita riprese il suo corso, tra alti e bassi.

 

Un giorno libero dal lavoro, si recò al Flagstaff Lake, luogo incantevole amato dai cittadini. Famiglie, bambini, turisti: l’atmosfera era serena.

 

Un urlo squarciò la quiete.

 

«Aiutatemi! Il mio bambino!»

 

Una donna disperata indicava l’acqua. John si tuffò senza esitare. Bracciata dopo bracciata raggiunse il piccolo, ormai sul punto di sparire tra le onde. Lo afferrò appena in tempo e lo riportò a riva. Il bambino, dopo attimi d’angoscia, tornò a respirare tra le braccia della madre in lacrime.

 

E fu allora che i loro sguardi si incrociarono.

 

Il cuore di John mancò un battito: era lei. La bionda.

 

Capitolo IV – Dorothy

 

La donna cercò di allontanarsi, ma John le afferrò un braccio. «Tu? Qui?»

 

«Lasciami, mi fai male!» gridò lei, correndo via con il figlio tra le braccia.

 

John la inseguì nel bosco. La raggiunse, la fermò. Ne nacque una colluttazione. «Vuoi ucciderci?» gridò la donna.

 

«Non sono un assassino. Ti consegnerò alla polizia.»

 

Ma la verità, in caserma, lo sconvolse. La donna si chiamava Dorothy. Aveva denunciato il suo complice, che era stato arrestato al confine col Messico. Era lui ad averlo colpito, credendolo morto.

 

John dovette scusarsi. Dorothy non era una ladra. Era una madre single, giunta in città per ricostruirsi una vita. Tra i due nacque un’amicizia. Poi, lentamente, qualcosa di più profondo.

 

Capitolo V – Amore e ossessioni

 

John si legò a Dorothy e a suo figlio. Tecnico informatico di giorno, buttafuori di notte per arrotondare, cercava di costruire una famiglia.

 

Con il tempo l’amore sbocciò. Dichiarazioni, baci, passione. Fino alla notizia inattesa: Dorothy era incinta.

 

La gioia li travolse. Ma anche la paura delle spese future. John iniziò ad accettare lavori sempre più rischiosi. Due uomini lo coinvolsero in un affare sporco: rubare dati da un’azienda farmaceutica. Non era nel suo carattere, ma accettò, ossessionato dal denaro.

 

Poi arrivò la tragedia. Un aneurisma colpì Dorothy. I medici la salvarono, ma il bambino non sopravvisse. John, devastato, confessò la frode informatica. Fu condannato a due anni di prigione.

 

Capitolo VI – Il tradimento

 

Dorothy lo visitava in carcere, mostrandosi affettuosa. Ma in segreto aveva una relazione con una guardia. John, al suo rilascio, capì che qualcosa non andava. La seguì.

 

La vide entrare in un appartamento. Dal corridoio udì voci, risate, gemiti. Accecato dalla rabbia, sfondò la porta.

 

E si ritrovò in una stanza surreale: monitor, telecamere, strumenti. Luci accecanti lo investirono.

 

«Benvenuto al Social Experiments Studio, John Style!» gridò una voce tra gli applausi.

 

Capitolo VII – L’esperimento

 

E allora i ricordi riaffiorarono. L’iniezione. La caduta. La bionda. Il carcere. Tutto era parte di un gigantesco esperimento psicoanalitico condotto da un’agenzia federale.

 

Lo scopo: studiare l’adattamento umano dopo traumi estremi, con applicazioni militari.

 

John non era un uomo qualunque. Era un sottufficiale scelto come cavia.

 

E Dorothy?

 

Dorothy era reale. Era l’ufficiale superiore del progetto. Ma non solo: era anche, e soprattutto, la sua vera moglie.

Tutti i racconti

3
6
116

Boris

31 December 2025

La solitudine in quella buia cantina, abbellita per così dire dalla sporcizia tipica di un luogo trascurato, sarebbe stata insopportabile se non fosse stato per la presenza di quei simpatici amici. Essi erano: tre topi, a cui diedi il nome di Hubert, Marjory e Jeremy, un carismatico scarafaggio [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
5
39

La maga Malvina

Una maga strampalata che cura i malanni dei bambini insieme ai suoi fedeli amici Giulia la gatta e Carletto il folletto.

31 December 2025

In un luogo assai lontano c'era una volta, moltissimo tempo fa, un villaggio su una collina un po' bislacca, ma assai carina con un imponente castello, decisamente strano e un po' mattarello. Il maniero, infatti, era solito cambiare colore a seconda del proprio umore... Ieri rosso, oggi verde [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

8
11
48

Il gatto e il topo 2/2

30 December 2025

In un altro sogno ero nel giardino della villa e Luca era lì, ancora una volta. Il suo sguardo mi diceva di stare attenta. Vedevo poi Marco comportarsi come se stesse pianificando qualcosa di terribile. Luca lo bloccava per proteggermi, era più reale di qualsiasi cosa intorno a me. Al risveglio [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta! Onestamente anch'io alla fine della prima parte non avevo capito [...]

  • La Gigia: @Lawrence credo fosse proprio intenzione dell'autore non essere troppo [...]

6
4
39

Il lampo di Natale

30 December 2025

Erano giorni che fervevano i preparativi. Tutti o quasi, sembrava fossero alle prese con acquisti spasmodici come se non ci fosse un domani. Strade affollate, bancarelle prese d'assalto per non perdersi l'occasione migliore, buste stracolme di alimenti e chissà quanti di questi sarebbero finiti [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: Non c'entra se non in parte, ma mi è venuto in mente un film in [...]

  • Dax: Scritto bene... purtroppo gli "invisibili" esistono e il protagonista [...]

6
4
54

Il gatto e il topo 1/2

29 December 2025

“Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo.” Da “Il gatto e il topo”, Elias Canetti, 1973 Non avrei mai immaginato che la mia vita potesse cambiare così in fretta. Fino a pochi mesi fa vivevo in un piccolo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
65

Manuale di Zoologia Urbana

Sopravvivere tra Broensis e Ironicus

Miu
29 December 2025

PROLOGO Prima di leggere questo estratto del mio Manuale di Zoologia Urbana serve una piccola prefazione. I nomi latineggianti non sono lì per darmi un tono, ma per catalogare due tipi umani molto reali che mi capita spesso di osservare. L’Homo Broensis, per esempio, è il giovane moderno che vive [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
60
177

Il paese dei piccoli 2/2

28 December 2025

Il cambiamento avvenne in modo quasi impercettibile, come tutte le rivoluzioni profonde. Arrivò il compleanno di Orlan. Secondo la Legge della Statura, il giovane avrebbe dovuto iniziare a rimpicciolire a partire da quella data: un millimetro alla volta, quasi impercettibile, ma abbastanza per [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: WF l'unico istinto bellicoso che mi suscita la TV è quando vedo [...]

  • zeroassoluto: Ragazzi... quanto scrivete!
    Starvi dietro, diventa veramente impegnativo!
    È [...]

4
10
57

Nuovi Orizzonti - La consegna

Dax
28 December 2025

Max era affondato sulla poltroncina della cabina di pilotaggio, lo sguardo perso nel vuoto interstellare. La sigaretta elettronica sbuffava vapore viola che gli velava il volto. Doveva trovare un modo per salvare la creatura nella cassa… e sé stesso dalla Space Force. Non era affar suo, eppure [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo ai complimenti e ai fan di "nuovi Orizzonti"... We want [...]

  • Dax: @MarcoFanta.Grazie, errori di battitura sfuggiti. "trasalì" [...]

4
6
53

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

  • zeroassoluto: Non sono un bambino, ma, come tutti, lo sono stato in un tempo lontano...
    Come [...]

4
2
227

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
41

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
36

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

Torna su