Era l’anno 1999, Jovanotti esordì con la fantastica canzone “Per te” e tua madre te la canticchiava sempre, mentre tu eri ancora dentro al suo pancione. La invidiavo, ma ammirandola. La sua serenità e la sua dolcezza mi faceva desiderare ancora di più quel giorno che saresti venuta al mondo. Sapevo che saresti stata la cosa più bella capitatami in quel momento, ma mai quanto questo avrebbe cambiato realmente la mia vita.

Mentre tua madre preparava ogni cosa al tuo arrivo, io mi preparavo a riceverti, ad immaginarti… e attraverso di lei potevo vedere come saresti potuta essere. I disegni della Walt Disney che fece alle pareti della tua cameretta, con i colori pastello, ne sembrava preannunciare la premessa. Anche se poi invece sei venuta fuori come un amorevole maschiaccio.

Quanta euforia in quel giorno, proclamata la tua nascita non stavo più nella pelle e non vedevo l’ora di vederti comparire da dietro quella porta. Era il 14 settembre, una splendida mattina assolata, che all’improvviso si illuminò ancora di più e d’immenso. Attraverso quei tuoi occhi tondi e oscuri come quelli di un cerbiatto, quei capelli lucidi, folti e morbidi color corvino e la tua delicata pelle da bellezza mediterranea, ho visto il più bello spettacolo della creazione divina. Uno scricciolo di tenerezza infinita che avevo voglia di prendere fra le mie braccia, insieme alla paura di poterti fare inconsapevolmente male.

Dicono che i bambini appena nati non vedono, ma i tuoi sembravano già guardare tutto e sapevi trasmettere grandi emozioni. Come chi sa già che quel luogo le appartiene e tutte le persone attorno sono lì per lei da sempre.

Mi hai fatto sentire madre, mi hai fatto gioire e piangere come succede a ogni donna con i suoi figli, e mi hai fatto meravigliare a ogni tuo progresso, a quel sorriso sempre presente, che per me erano carezze al cuore. Così come ho provato un grande dolore a lasciarti, perché era giunto il momento… tragico e indimenticabile per me, perché tu hai pianto e io lo stesso, mi sono sentita come una che ti stava facendo un torto. In realtà, in quel momento io ti stavo facendo la mia più grande delle mie promesse. Che non ti avrei mai lasciata, ma seguita anche a distanza e sarei venuta da te tutte le volte che ne avresti avuto bisogno.

Col tempo ti ho vista crescere, non ho mai dimenticato i tuoi compleanni, anche se qualcuno me lo sono persa. Ti ho vista e ascoltata cantare, ho partecipato al tuo esordio teatrale del musical americano, guardavo le foto sui social dei tuoi incontri a pallavolo, sino al momento in cui hai lasciato il tuo nido, ormai grande, per andare a studiare a Milano.

Non c’è momento che non ricordi di te, e quando ti sogno mi appari sempre bambina, quella bambina di tre anni che lasciai spezzandole il cuore…

C’era un legame indissolubile tra noi ed è la cosa che mi manca di più di te. Con questa quarantena, dovuta alla comparsa del Covid-19, mi si è riaperta quella parte materna che da tempo non sentivo più e ho iniziato ad avere paura per te, insieme alla voglia infrenabile di poterti rivedere, sentire. Ma per fortuna, sapere che sei a casa dai tuoi, mi tranquillizza. Averti sentita attraverso i messaggi vocali mi ha fatto venire voglia di poterti riabbracciare ancora di più. Aspetto sofferente quel giorno che potremo finalmente farlo, così come ho atteso tanto il giorno della tua nascita, e dentro il mio cuore spero di poter recuperare tutto quello che di te mi sono persa. Che il tuo affetto per me non sia mutato, che il nostro legame sia rimasto sempre lo stesso. D’altronde sei tu che mi ha fatto sentire madre, è grazie a te se ti amo come figlia.

Per me sarà sempre così, anche se un giorno tu di me ti scorderai… io ci sarò, e sarai sempre la mia adorabile bambina.

Tutti i racconti

0
0
7

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
8

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
0
21

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
22

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
30

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
32

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
4
42

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
11
54

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
7
37

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
31

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
8
65

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
9
58

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

Torna su