Non leggo nei treni, nei treni scrivo, nei treni vivo. Il dolore di quelli che vivono nelle stazioni mi è più sacro della fede, i cuori spezzati di quelli che si separano provano lo stesso strazio del mio. Separarmi da te è una cosa che non ho mai saputo fare, abituarmi alla tua presenza nel cuore della notte è un mistero che mi stupisce ogni volta. Tu lo sai, mi piacciono le stazioni di notte. Raccontano sempre qualcosa che di giorno sarebbe impossibile dire, mi ricordano sempre che vivere e morire sono concetti che si somigliano molto, che per ogni persona che arriva, per ogni persona che sorride, c'è n'è un'altra che ti dice addio, c'è n'è un'altra che cerca di farla finita. Tu sei sempre stata l'ancora che mi ha impedito di morire, sei sempre stata la tempra che ha cosparso la mia materia di consapevolezza, tu sei sempre stato il mio pasto caldo, la mia rivincita, il mio sogno. Ho sognato di morire oggi, lo sogno spesso. Ho sognato di chiamarti senza che tu mi sentissi, di rincorrerti senza che tu ti voltassi. Morire deve essere così: cercare di avvicinarti un'ultima volta a chi ami. Ma tu non ceri. Non vedevo più i tuoi occhi, non riuscivo a toccarti le scapole, non potevo più respirare. Morire è un po così. Ho sognato che tu non ceri e avrei voluto non svegliarmi più, avrei voluto morire davvero. Io sono una donna guasta, infelice, rotta. Mi hanno spezzato il cuore mettendomi al mondo, mi hanno fatto a pezzi tutti quelli che ho incontrato, distruggendomi e calpestandomi. Ho avuto pochi attimi di felicità. Ho avuto te. Te con me al mare, tra la neve, nudi sul pavimento, uniti e separati a letto. Ho avuto te con me sempre. Persino nei miei sogni di morte, persino nella mia lapide, persino nei miei scritti che non rileggo mai. In Inverno e in Estate ho sempre saputo che avrei guardato i tuoi occhi mentre cambiavano colore. Adesso, prima di morire, sono dello stesso colore del mare. Ti tengo la mano per l'ultima volta, perdonami per tutto il male che ti farò; tu non immagini quanto ne abbia fatto a me stessa. Io non ti perdo, non ti dimentico. Anche se questa è l'ultima volta. Quando mi cercherai, sali su uno di quei treni vecchi, quelli in cui la puzza e il profumo del mondo si confondono. Quando mi cercherai, guarda fuori dalla finestra. Vedrai boschi verdi e fiumi scintillanti e un sole che splende anche in piena notte, un sole che illumina anche gli incubi più oscuri. Io non ti perdo, anche se si tratta dell'ultima volta.

 

 

Tutti i racconti

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