Era una bella mattina del 26 Novembre dell’anno 1982, durante la notte aveva cominciato a farsi sentire il freddo, foriero dell’inverno ormai alle porte, ma di giorno era uscito un bel sole che si rifletteva sul mare liscio e azzurro. Dopo un lungo periodo di lavori di manutenzione, svolti presso l’Arsenale della Marina Militare, sull’isola della Maddalena, il rimorchiatore Miseno era finalmente pronto a ripartire per fare rientro alla base operativa di Napoli. 

Salpammo in tarda mattinata dal porto di Marinarsen e la navigazione fu abbastanza tranquilla, almeno fino a sera. Verso le 22,00 cominciò ad alzarsi il vento e la nave prese a dondolare come un gabbiano sulle onde del mare. Erano le 23,30 circa, quando decisi di ritirarmi per la notte nella mia cabina. Siccome il cielo aveva cominciato a turbarsi e il vento stava crescendo d’intensità, sistemai meglio la cassa di vino cannonau che un collega mi aveva regalato a La Maddalena, poi mi misi a letto ed ero così stanco che subito mi addormentai. Verso le 4,00 del mattino mi svegliai perché la nave sbattuta dalle onde mi faceva rotolare a destra e a manca del letto. Mi alzai e vidi che i marinai erano tutti svegli, perché era entrata dell’acqua nei loro alloggi. Mi recai nella cabina del comandante per svegliarlo, ma quando entrai mi accorsi che era già sveglio anche lui, e stava annodandosi la cravatta della divisa, mentre faceva fatica a tenersi in equilibrio stabile sui due piedi, a causa del moto ondoso.

“Comandante”, dissi con tono serio, “la situazione è preoccupante, le onde sono molto alte ed è entrata dell’acqua negli alloggi dei marinai.”

Uscì fuori dalla cabina e mentre si reggeva ad un corrimano, dopo che vide il Miseno piegato su un lato, mi chiese di tornare in sala macchina e diede ordine ai marinai di stare in allerta fino al rientro a Napoli.

Io ero, a quel tempo, il direttore di macchina del Miseno ed ero responsabile della sala macchine e dei quadri elettrici. Quando una nave comincia a imbarcare acqua, la prima cosa a saltare è proprio l’impianto elettrico.

Col vento che contrastava le manovre del Miseno, eravamo giunti senza troppi danni al largo di Ischia. A mezzogiorno però, la situazione peggiorò pericolosamente e il rimorchiatore Miseno, in balia delle onde forza 6 in aumento, cominciò ad allagarsi, si sentirono alcuni fili crepitare e puzzare di bruciato, poi all’improvviso ci fu il cortocircuito: si spensero le luci e tutti i quadri elettrici del Miseno. Per fortuna era giorno e anche se il cielo era scuro, riuscivamo a vedere anche senza luci, ma da quel momento il panico si era impadronito di tutto l’equipaggio. Anche se il disastro sembrava ormai inevitabile, facemmo il possibile per cercare di salvare la nave, ma quando vedemmo che il rimorchiatore si era eccessivamente piegato a destra di prua, allora il comandante, senza porre altro spazio in mezzo, radunò il personale a poppa e comandò l’abbandono nave. Prima che se ne andasse via la corrente elettrica, avevamo lanciato l’S.O.S., e qualche nave in lontananza già si vedeva arrivare, ma il mare era molto mosso e le operazioni di salvataggio non sarebbero state facili.

Non c’era più nulla da fare per il rimorchiatore Miseno, e quindi, a uno a uno, i marinai si tuffarono in quel mare color del piombo, sfidando la sorte.

Uno dei marinai, nel  vedere i compagni che saltavano su quelle gonfie onde, fu vinto dalla paura e non riusciva a risolversi ad abbandonare la nave. Il comandante per incoraggiarlo decise di tuffarsi con lui ed insieme si buttarono in quel mare che non aspettava altro che ingoiarci tutti.

Io mi tuffai per ultimo, perché anch’io ero terrorizzato all’idea di affrontare in quel mare così infuriato. Alla fine, però, trovai il coraggio, mi sedetti sulla base metallica di poppa e mi tuffai a candela in acqua. Cominciai a nuotare verso il comandante e il marinaio che stava con lui, ma le onde li avevano già separati e distanziati, l’uno dall’altro. Quando mi ero allontanato a misura di sicurezza dalla nave in affondamento, mentre vere montagne d’acqua ci portavano su e giù come birilli in balia delle onde, assistemmo increduli al lento, ma inesorabile affondamento del Miseno.

Fummo tutti tratti in salvo da alcune navi della Marina Militare che accorsero in nostro aiuto e ci accompagnarono fino alla base operativa di Napoli.

Fu istituita una commissione  d’inchiesta formale sulla vicenda dell’affondamento del Miseno, per capire se ci fossero eventuali responsabilità del comandante. Chiamarono anche me a testimoniare sull’accaduto, ma il 13 settembre del 1984, a firma del Ministro della Difesa Spadolini, fu decretato che a seguito del cedimento dello scafo avvenne l’allagamento del locale marinai e questo aveva provocato l’appruamento del rimorchiatore, e quindi l’affondamento dello stesso. Nessuna responsabilità fu imputata al comandante Faraone.

Sono trascorsi trent’anni da quella brutta storia, ma dal punto di vista emotivo mi sembra che i fatti raccontati siano accaduti ieri. Qualche anno dopo l’affondamento del Miseno mi giunse la triste notizia della morte del comandante e non vidi più nessuno dei membri dell’equipaggio.

Il relitto del Miseno adesso riposa al buio in fondo al Mediterraneo, a poche miglia da Punta Imperatore ad Ischia. Ho visto di recente un video girato da alcuni sommozzatori che lo hanno individuato e filmato nel fondo del mare. Mi ha fatto un certo effetto rivederlo intatto, ma ricoperto di ruggine e fango. Quando la telecamera di ripresa passò vicino alla mia cabina, provai una forte emozione e mi  venne in mente che dentro ci doveva essere ancora la mia cassa di vino cannonau, sicuramente ben invecchiato.

 

In memoria di mio suocero che visse in prima persona gli eventi e me li raccontò:

Capo di I° classe Umberto Cascella 

Ultimo Direttore di macchina del Miseno.

Aversa 29/11/1940

Aversa 14/09/2020

Tutti i racconti

3
3
20

Il mare d’autunno e il sorriso del futuro

22 September 2025

Guardava il mare dalla scogliera. Ogni tanto, uno sbuffo d’onda riusciva a lanciargli addosso qualche goccia d’acqua fredda e salata. Era novembre. Non c’è niente di più malinconicamente affascinante del mare in autunno. Pensava alla sua vita. A come fosse arrivato fin lì. Forse qualcosa si poteva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Molto tenero. like

  • Ondine: Stare bene insieme, sembra una piccola cosa rispetto ai melodrammatici amori [...]

2
5
19

Carla 2/2

22 September 2025

Il tassista è un tipo strano: quando sono già in autostrada lui comincia a parlare e le dice: — Che cos'è quella cosa che al mattino ha quattro gambe, a mezzogiorno due, alla sera tre? Che profondità, eh! — e ride. Lei rimane sbigottita, non sa cosa dire. La porta a destinazione e in cambio non [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: like

  • Ondine: Mi è piaciuto molto questo filo tra lo scrittore e la sua protagonista,vero [...]

2
4
23

Carla 1/2

21 September 2025

A tre giorni dal suo sessantacinquesimo compleanno Carla Togliettini sosta in cima alla scala. Guarda in alto il cielo: l’azzurro, blu profondo, è così pieno che si direbbe quasi “troneggiante”. Già, è un bellissimo aggettivo “troneggiante”, e un sorriso le si allarga sulle labbra. È felice Carla, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
10
32

Piovuta dal cielo

21 September 2025

«Magari è la moneta della fortuna» disse Alfonso, rigirando tra le mani le cento lire ammaccate che, da quella mattina, ogni tanto tirava fuori dalla tasca. Giacomo sospirò. Erano più grandi di quanto ricordasse e più sottili (buffo come la memoria ci tradisca), ma... «Sono solo cento lire» osservò. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Zio Rubone (Ezio Bruno): Una volta lessi che le 100 lire di una volta avessero le due facce non perfettamente [...]

  • Rubrus: DAX - grazie.
    ZR le due facce erano diverse ed è probabile che avessero [...]

5
8
48

Karma 4/4

20 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo IV Il verdetto Dodici ore di camera di consiglio. Finalmente la porta, dietro alla scritta "La legge è uguale per tutti", si aprì e uscì una lesta processione di togati e uomini in abiti civili. Il giudice si schiarì la voce [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

10
12
60

LA RAPINA

Versione Integrale Estesa

20 September 2025

I tre rapinatori uscirono dal banco dei pegni correndo, armi in pugno. La soffiata ricevuta qualche giorno prima da un noto informatore dell’ambiente, un contatto di Q, si era rivelata attendibile. Avevano deciso all’unanimità di correre il rischio, consapevoli comunque della possibilità di finire [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

8
11
53

Almost Blue

19 September 2025

"Perché non ci sposiamo?” Non era nello stile di Alice fare una domanda del genere a un uomo appena conosciuto. "Stai scherzando?” disse lui. Era stato un incontro casuale, avevano preso qualche caffè insieme, si erano inviati cinque messaggi e ora, erano lì, con le loro solitudini incallite. "Non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Ondine, su Chet Baker, anche se non sono un suo fan sfegato mi piace un sacco, [...]

  • Ondine: Aspettando Keith... :)

5
4
26

Karma 3/4

19 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo III La Notte prima della sentenza Il cancello si aprì lentamente, come un vecchio sipario stanco. Nella villa illuminata a festa, il tempo sospeso sembrava galleggiare in una dimensione parallela: tutte le luci irradiavano un [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Dario, a parte la bravura narrativa che conosco; Sono stupita dalle sfaccettature [...]

  • Lawrence Dryvalley: A domani per la chiusa e commento generale... Ciao

8
7
30

Karma 2/4

18 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo II Monica Rossi Monica Rossi aveva ventotto anni, una penna affilata e pungente ed un istinto che le aveva già fruttato due denunce e una promozione. Era una bella donna, scura di capelli e di carnagione. Si era fatta strada [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
6
26

Madre

18 September 2025

Nel sogno dolce ancor ti veggio viva, col volto chiaro e con lo sguardo rovente, che luce dona e l’alma mia ravviva. Smarrito io sono in questa notte spente, ma tu sei fiamma che non teme oscura, guida nascosta, ma presente sempre. Se morte parve chiuderti la cura, più forte io sento il tuo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
11
44

Karma 1/4

17 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo I Giovanni Arturo Agostino Edoardo duca di Quintavalle Una delle ville di famiglia sorgeva lontano dalla città in un luogo inaccessibile, tra querce secolari e siepi arruffate e disordinate che nemmeno il giardiniere osava sistemare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
10
45

Il pedone romano

17 September 2025

Il pedone romano c'ha 'na vita ricca de avventure, ma pure de sacrifici. Avventure perché ogni volta che deve attraversà la strada deve cercà de rimanè vivo il minimo indispensabile almeno pe arrivà al lavoro. Sacrifici perché pe trovà una striscia su cui attraversà o aspettando il momento giusto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Letizia: Grazie mille a tutti!! Ho letto tutti i commenti, mi avete commossa e divertita. [...]

  • Dax: ironico e presumo anche vero...like

Torna su