Era l' imbrunire di una fredda e serena giornata di gennaio. Eva indugiava, seduta col cappotto nello sdraio in giardino,  lo sguardo smarrito nelle striature rossastre del cielo, che dipingevano di nero gli alberi in lontananza. Respirava lentamente, assaporando la bellezza e la poesia dei profumi e colori della sera. "Ombra dai usciamo,  ti porto nei campi" . Per lui non occorrevano pettorina o guinzaglio, più che un semplice gatto,  era un Famiglio, una creatura speciale, votata ad un unica sola persona, la sua protetta: Eva. L' avrebbe seguita ovunque, sempre, l' avrebbe difesa e protetta come un amante con il suo amore.  Così s' incamminarono insieme, oltre il cancello, lungo la strada che piano piano li guidava lontano dal vorticoso andirivieni del mondo. Ben presto l' asfalto lasciò il posto alla terra bruna e fredda del campo di fronte al cimitero.  Eva si sentiva frizzante, rinvigorita dal freddo pungente. I suoi occhi scintillavano nel buio come laghi infuocati,  sentiva forte un richiamo,  un eco lontano, che in lente spirali invisibili la attirava oltre i cespugli, nel punto più profondo nel campo. Ombra lo sapeva, sapeva che sarebbe accaduto e zampettando innanzi, la guidava. Ultimo quarto di Luna calante. Il cielo ormai era un manto morbido e scuro trapuntato di schegge di diamanti.  E avvenne.  Così all' improvviso, come varcare una soglia.  Una luminosità intensa e vibrante permeava qualsiasi cosa, ovunque posasse lo sguardo ...l'aria stessa era come luce ma non accecava.  L erba era di un verde mai visto sulla terra.. ed era, come dire, viva! Poteva percepire chiaramente tutto intorno a lei, ogni vibrazione, ogni più piccola forma di vita:  le creature che nuotavano sotto la superficie di un' acqua così brillante e  limpida come non aveva mai visto, quelle che libravano impercettibili, tra le mille altezze del cielo e giù, qualche metro sotto i suoi piedi, quelle nascoste tra l' erba o i rami di piante coloratissime e dalle forme più strane. Migliaia di voci la chiamavano avvolgendola in un abbraccio..."Eva ben tornata! Sei a casa Eva" sentiva il volto rigato di lacrime. Si era a casa, lo sentiva con ogni fibra del suo corpo. Il suo corpo? Mio Dio....le sue dita erano molto più lunghe e affusolate, era più alta e i suoi capelli arrivavano oltre i piedi...era sospesa nell' aria! ..."Resta qui Eva...la Terra non è fatta per noi, la tua essenza è diversa, vibri in modo diverso, non sarai mai pienamente felice lontano dal tuo Regno" La voce proveniva da dentro e fuori di lei, era l' abbraccio di una Madre, la Grande Madre. Eva era avvolta da un Amore indescrivibile e totale, avrebbe davvero voluto restare lì per sempre. Sentiva di nuovo le sue possenti ali sostenerla, come da umana aveva sognato tante tante volte.  Ma un altro Amore la tirava da oltre la cortina di luce, Jack...bastò quel pensiero "...non è come te, è un umano, è debole deve ancora imparare,  ti farà soffrire.  Resta figlia mia"  Allora capì perché se n' era andata, voleva sperimentare l' Amore Incondizionato,  quello che perdona lì dove la ragione si arrende, quello che trasforma chi lo riceve ed innalza entrambi, e aveva scelto lui,   entrambi si erano scelti, li dove gli universi si sfiorano e tutto è sospeso. Sarebbe tornata "a casa" un giorno,  ora lo sapeva, nel suo Regno. Incrociò lo sguardo di Ombra…sembrava diverso ora, ma non avrebbe saputo dire in che modo. C'era un accento d' urgenza in quella che pareva essere la sua voce. In effetti non proferiva parola, la sua bocca non si muoveva ma il suo richiamo era incontrovertibile, forte e chiaro “ devi tornare indietro Eva,  ritorna,  ora, o non potrai più farlo. Eva!!”
Un tocco leggero e si trovò di nuovo in giardino, sullo sdraio, con Ombra ai suoi piedi, sornione come sempre.  Lo guardò e non si sorprese scorgendo un bagliore dorato dietro ai suoi occhi verdi. Un attimo ed era sparito.

 " vieni dentro tesoro, ti ho preparato un tè caldo e il fuoco è acceso " era Jack. Il suo Jack. Un ultimo sguardo nel buio profondo della notte e un sorriso accennato, poi la porta si chiuse alle sue spalle, come un caldo abbraccio….anche quella era casa. Il tempo in fondo può aspettare.

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Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

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La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

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CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

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Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

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Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

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Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

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  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
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La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

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Mio nonno

13 December 2025

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  • Smoki:
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Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

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La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

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I due gemelli

11 December 2025

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La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

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