Il tavolino non è stabile, Sofia vi appoggia i gomiti, Luca lo ruota leggermente e lo ferma con un ginocchio. Si siede sempre così: un po’ per traverso con la caviglia sul ginocchio opposto. Di lui ha amato anche questo modo disinvolto di porsi. Sofia ha gli occhi bassi. Luca è serio, tace, le sfiora le mani con un dito, vorrebbe stringerle ma cerca un inizio di distacco. La cameriera appoggia il vassoio sul tavolo vuoto accanto al loro e sistema la porzione di lasagne davanti a Sofia, poi a Luca. Lui vuole versarle il vino, lei scuote leggermente la testa in segno di rifiuto. Vorrebbe urlargli lo sai che non bevo alcol, ma si trattiene e strizza gli occhi nel vuoto. Il separé di stoffe indiane, attraversato dai raggi del sole che penetrano dalla finestrella del locale, illumina il loro angolino più del paralume fioco che rende intimo il locale. Intimo non è più questo incontro. Luca non sorride, e Sofia, ancora col mento sul dorso della mano, solleva appena lo sguardo per ringraziare la cameriera e lascia che Luca le versi l’acqua sbagliando bicchiere. I  piatti bruciano, ma meno del silenzio.
-Dobbiamo parlare, Sofia-
Non avevano mai parlato molto: incontri rubati, da amanti, molte risate, poche certezze, molto coinvolgimento per lei, poco davvero per lui. Ma andava bene così: presto lui avrebbe divorziato e sarebbero stati per sempre insieme. E ora vuole parlarle.
- Mi ha stupito molto che mi invitassi a pranzo in una giornata festiva, cosa vuoi dirmi, Luca? Dov’è tua moglie a quest’ora? Se è finita, dimmelo subito prima che cominci le lasagne.-
-Non può finire una cosa che non è ancora cominciata.-
-Sapevo da sempre che sarebbe finita, ma certo non pensavo che per te non fosse neppure iniziata. Non eri tu quello prossimo al divorzio?-
-È solo rimandato date le circostanze.-
-Già, chiamale circostanze.-
-È stato bello così, e anche oggi tu sei bellissima, ma non possiamo continuare a vederci, almeno per un po’. Non volevo sparire o affidarmi a un messaggio, volevo dirtelo di persona.-
-Di’ pure non voglio vederti più.-
- Dico non posso per un po’.-
- È la paternità che ti sta creando tutti questi sensi di colpa?-
-Sofia, quando sono con te la mia famiglia non esiste, lo sai, ma sono con le spalle al muro: Anna sospetta, mi rende la vita impossibile con i suoi controlli e da quando è incinta mi perseguita. Assaggia le lasagne, sono squisite.-
-Secondo te io ora posso mangiare?-
-Certo, cosa siamo qui a fare?  Non rendere tutto più difficile, si tratta solo di qualche mese, tempo che nasca il bambino e Anna sia presa da tutte le incombenze della maternità.-
-E allenti il controllo in modo che tu sia più libero, vero?-
-Sì, solo questo, dai, cosa sono pochi mesi?-
-Sei proprio un ragazzino viziato, hai quarant’anni e per chiudere con me ti nascondi dietro alla gelosia di tua moglie.-
-Non sono un ragazzino viziato, semplicemente sono un uomo sposato. Se lo fossi anche tu, capiresti.-
-Se lo fossi anch’io, non sarei qui.-
-Non ti ho mai nascosto di avere una moglie.-
-Ma mi hai sempre detto che era finita tra voi, tanto finita che avrete un figlio!-
-Capita, ma non cambierà nulla tra noi, ti chiedo solo un po’ di tempo.-
Le lasagne di Sofia sono ancora intatte, la cameriera osserva da lontano questa coppia che più volte si è seduta dietro al separé e che le ha sempre dato l’idea che fosse clandestina, e ora che sente frammenti di conversazione ne è certa, e prova tenerezza per la bella signora che non ha ancora assaggiato un boccone di nulla.
Luca trangugia il vino e spera che gli scorra in gola rapido come le frasi che sta per pronunciare che si è preparato da tempo, e che ha già usato in altre occasioni, ma non riesce a parlare, si sente stupido, sa che basterebbe poco: un gesto, un sorriso, una promessa per rimediare, ma non lo vuol fare. Sa di non poterla illudere e non vuole credere neppure lui a ciò che sta accadendo. Sofia lotta con le lacrime ma non si farà uccidere l’orgoglio e non gli dirà una parola in più che non sia addio.
Ci vuole una sigaretta. Luca non vede l’ora di uscire in veranda a fumare, ma gli tremano le mani e giocherella con le posate per calmarsi. La cameriera indugia con le portate di arrosto, non osa avvicinarsi, ma sorride a Sofia che scuote leggermente la testa, ricambia un abbozzo di sorriso e le indica col mento il piatto pieno. Luca allunga una mano per sistemare una ciocca della frangetta di Sofia, ma lei si ritrae, si appoggia allo schienale, accavalla le gambe e sostiene il suo sguardo; lui lo abbassa e le dice:
-Non farmi sentire in colpa più di quanto non mi senta già.-
-Addio-
-Sofia, io…-
-Addio-
Spunta un ciuffo di capelli dal separé, la cresta di Luca si allontana e si vede già il filo di fumo nell’aria mentre la cameriera si avvicina alla signora rimasta al tavolo e le dice: -Non si dovrebbe mettere il mascara prima di un addio…-
Le porge un fazzoletto e si siede al posto di Luca. Sofia non è in vena di confidenze, ma ha un bisogno disperato di qualche parola a cui aggrapparsi per non naufragare, e ascolta i luoghi comuni: le parole del tempo, delle mezze stagioni che non ci sono più, degli uomini che sono tutti uguali, tutti egoisti, dei figli che prima o poi se ne vanno e non si fanno più sentire, del lavoro che manca, dei soldi che non bastano mai e della crisi. Le lacrime possono scendere ora senza timore di apparire debole e sconfitta. 
Fa male essere rimasta lì a quel tavolino sbilenco come la sua vita. Ma il male passa, e di uomini come Luca non si deve provare rimpianto. Col tempo e con tanta pazienza il dolore finirà. Tutto finisce prima o poi.

Tutti i racconti

0
0
5

Fatalità

04 July 2025

Tra le vigne senza grappoli maturano nembi di tempesta, e gli sguardi del sudore, delusi, sul cuscino della notte senza nome temono i tradimenti dei cieli senza tetto dove quietarsi, Grandine nel vento senza ragione, e acque senza clemenza piegano antiche e vinte ginocchia sul suolo umiliato [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
1
5

Non guardare quella finestra (1/2)

04 July 2025

Quattro anni fa, quando mi sono trasferito in questo palazzone putrido e spelacchiato, non cercavo niente di speciale, solo un buco abbastanza economico dove le pareti non mi ricordassero mia moglie. Ero fresco di separazione, fresco di licenziamento, fresco anche di una depressione che mi scavava [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Teo Bo: I like. Aspetto con curiosità il seguito. Benvenuto.
    .

12
13
49

Il figlio

03 July 2025

Sono terrorizzata. Ho freddo. Lo sento. Non riesco a muovermi, non posso muovermi. Sono paralizzata. Vorrei urlare, voglio urlare. Non riesco. -------- Non sono pentita. Ho deciso. Non lo voglio, non ti voglio. Ti rifiuto perché sei un rifiuto. Solo a pensarti mi viene il voltastomaco. E questi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ornella: Testo molto duro. Ho fatto fatica a terminarlo. Da' voce a tutte le donne [...]

  • Dario Mazzolini: grazie a Lorenzo e Ornella. Ho voluto raccontare senza giudizi. Mi spiace [...]

9
12
135

Rothmans Demi

03 July 2025

Ci piaceva scambiarci gli odori, i sapori e i respiri. Ci piaceva mischiarci l'anima fino alle ossa come a consumarci, a disarmarci, ogni volta. Ci piaceva fonderci in un unico focolare al centro della stanza, con le finestre chiuse e le luci spente. Eravamo noi a dare colore alle pareti. Ci spalmavamo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta e mi accodo ai complimenti e considerazioni già espressi. [...]

  • Walter Fest: Benvenuta, mi raccomando non mi prendere per un bastian contrario, non mi hai [...]

8
13
46

Sono uno scrittore povero

(Un povero scrittore?)

02 July 2025

Sono uno scrittore, ma non voglio spaventare nessuno, a parte i bambini sotto il metro e mezzo. Sono uno scrittore inclusivo, ma non esagero perché non è mai bello, soprattutto in pubblico. A proposito, sono uno scrittore in cerca di personaggi pubblici possibilmente ricchi che sanno cosa significa [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Io credo che anche gli scrittori che scrivono per sei mesi nei boschi prima [...]

  • Giovanni: Vi ringrazio per l'attenzione. In ogni commento c'è qualcosa [...]

7
8
35

Parto Lunedì

se non c’è sciopero dei treni.

02 July 2025

Ho sempre detto che sarei partita un lunedì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi. Ti avrei fatto una sorpresa al tuo bar preferito, dove scribacchi, mangiucchi, prendi il caffè e ti guardi intorno. Ma non sai quando e neppure io sapevo quando. Ora lo so. Perché oggi ho [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: caspita ondine che bel racconto. spero a breve di leggere il seguito. Brava. [...]

  • Miu: Questo racconto è un treno che parte piano, poi accelera e ti lascia [...]

13
19
73

Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

9
9
35

Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e... pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • zeroassoluto: Senza parole... ma:
    👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏...

  • Dax: onore a Nico. like

10
9
43

Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lord Silvius: Mai titolo fu più ben azzeccato per un racconto. Cerrto che correre [...]

  • Adribel: Racconto carino, riesce ad incuriosire e a trascinare fino alla fine.

3
8
29

Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie ragazzi!
    Chiarisco:
    Se mi avesso preso in testa, probabilmente [...]

  • zeroassoluto: P.S.
    Avevo dimenticato di aver già scritto la storia dell'incidente, [...]

3
2
20

Techetechetè

29 June 2025

Il ticchettio triangolare tetragono ad ogni tentativo tortuoso, traccia, tragicamente, un tragitto tormentato tipicamente tratto da una terminologia trappista tutta terra terra, totalmente tendente ad una trasfigurazione teatrale tutta tarallucci e trippa! E questo è veramente troppo! Ma, se tanto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
24

Il caricatore di elio liquido

29 June 2025

Il furgoncino bianco con le scritte blu procedeva lento nel traffico, diretto verso l'ospedale. Enrico guardò l'orologio sul cruscotto. Lo stavano già aspettando. Era infatti un'emergenza e non un rabbocco programmato. "Si vede che ci sono stati dei problemi” pensò, qualche perdita magari. La [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Prendersela con un fratello che ti ha LIBERATO della moglie, invece di abbracciarlo, [...]

  • Teo Bo: Ciao CD. Secondo il mio più che opinabile parere, l'espediente narrativo [...]

Torna su