C’era una volta un giovane contadino che prese in sposa una ragazza di nome Elsa. Tutti la chiamavano “la saggia Elsa”, perché oltre ad essere bella e brava era anche molto intelligente.
Un giorno i due giovani sposi stavano lavorando nei campi, quando Elsa scoppiò a piangere.
“Perché piangi, Elsa?” le chiese il marito.
“Ahi marito, piango perché vedo questi campi e penso che un giorno potrebbe arrivare la siccità. E allora moriremo di fame! Dovremmo migliorare il sistema d’irrigazione.”
“Oh, com’è saggia la mia Elsa!” disse il marito e scavò un pozzo.
Un po’ di tempo dopo i due sposi erano nella loro casa ed Elsa scoppiò di nuovo a piangere.
“Perché piangi, Elsa?” le chiese il marito.
“Ahi marito, piango perché vedo una trave storta sul nostro soffitto e penso che potrebbe crollare e sotto potrebbero esserci i figlioli che in futuro potremmo avere e che quel giorno potrebbero essere in casa perché potrebbe piovere e potrebbero non essere usciti a giocare.”
“Oh, com’è saggia la mia Elsa!” disse il marito e l’affogò nel pozzo.
Poco dopo il contadino si risposò con un’altra ragazza del suo villaggio, bella, brava e senza un soprannome.
Ebbero tanti figlioli e venne la siccità. Sopravvissero tutti grazie al buon sistema d’irrigazione dei campi. La trave storta del soffitto non cadde mai e vissero per sempre felici e contenti.
Questa favola ha due morali.
La prima, è che bisogna distinguere tra previdenza e paranoia.
La seconda, è che gli uomini difficilmente apprezzano le donne più intelligenti di loro.