L'acqua calda che scorre sul mio corpo, la schiuma profumata che mi avvolge, l'accappatoio morbido, la crema spalmata sulla pelle chiara, lo spermicida in vagina, lo smalto rosso, il perizoma di pizzo, l'abito scollato e gli stivali, a mezza coscia, sulle gambe nude. Facevo la escort.

 

Rimasi senza lavoro a quarant'anni. Usai la mia bellezza per sopravvivere. I titoli di studio e la carriera da manager non mi preservarono. La crisi aveva visto chiudere migliaia di aziende, anche quelle di famiglia che amministravo. Ero nata ricca e credevo che la mia vita si ergesse su solide impalcature ma, in soli tre anni, tutto andò perduto.

 

Iniziai a prostituirmi senza scampo, come tutte. A Milano. Come accompagnatrice. Mi chiamavano per partecipare a cene, feste e manifestazioni. Dovevo essere affascinante, chiacchierare, sorridere e intrattenere gli invitati. Una sera un uomo mi offrì del denaro per accompagnarlo a casa. Accettai. Viveva a San Siro, un attico lussuoso, una piscina sul terrazzo e la luna calante nel cielo. Mi versò da bere e mi disse: "Vediamo quanto sei brava". Mi aiutò il whisky a fare la puttana. Non ero lì per amore e neppure per sesso. Gli risposi: "Mille euro per tutto". Questo valevo? Un corpo perfetto, gambe lunghe, seni sodi, fianchi generosi e labbra carnose incorniciavano un viso armonioso. Feci cadere i vestiti a terra per farmi guardare, mi sdraiai sul divano, mi bagnai le dita con la lingua, allargai le gambe e le feci scendere lentamente per dare inizio alla mia danza. Rimase ipnotizzato. Si masturbò e poi si avventò su di me per leccarmi, toccarmi e penetrarmi ovunque alla ricerca dell'appagamento. Lo facemmo tre volte finché, stanco e sazio, chiamò un taxi che mi riportò a casa. Mi comprò a prezzo pieno. Fu così che iniziai a risollevare le sorti economiche della mia vita. Nel modo peggiore.

Ci furono altre cene, altri uomini. Era sesso veloce, frugale, senza erotismo. Uno sfogo per quei maschi arrapati alla ricerca di evasione. Imparai a sedurli per farmi comprare. Scopavano per loro stessi, non per me. Ero il giocattolo di una o più sere. Molti tornavano evitandomi la pena di andare a caccia di un nuovo corpo che mi avrebbe montata. Dopo due anni di quella vita non mi ero ancora abituata, a nulla. Ero solo più esperta, richiesta e pagata.

 

Una sera mi si avvicinò una donna sulla cinquantina. Capelli brizzolati, occhi azzurri, fisico asciutto. Mi disse che era psicologa.

Mi trovavo a una cena di medici. Una di quelle serate che tutti vorrebbero evitare ma a cui bisogna presenziare per dovere. Una decina di noi erano state invitate per ravvivare l'atmosfera. Si chiamava Giulia. Mi raccontò di aver perso la sua amante in un incidente d'auto. Una morte improvvisa che aveva lasciato troppo amore in sospeso.

 

Non sapevo come potessero amarsi due donne ma quella storia mi commosse. Giulia mi commosse. Passammo la serata insieme. Cenammo e mi raccontò la sua vita come se volesse farsi conoscere. I miei clienti non lo facevano mai. Le loro vite erano da nascondere, non da raccontare. Di alcuni non sapevo neppure il nome. Iniziai a rilassarmi e non rimpiansi i mille euro che avrei potuto sfilare a quel primario che fissava i capezzoli scuri che si intravedevano dalla seta bianca della mia camicia. A fine serata Giulia mi pagò. Difficile non capire chi fossi, difficile non sentire la mia sete di denaro. Mi chiese di rivederci l'indomani. Iniziammo a frequentarci. Per lei ero Anna, l'amante scomparsa. Fui coinvolta in un gioco macabro. Mi sussurrava frasi d'amore e divenni la paziente bella e fragile. Mi insegnò come si amano due donne e mi piacque. Con il corpo ancora insudiciato dai clienti, ritrovai il piacere del sesso. Continuò a pagarmi, sempre di più. Quando mi innamorai di Giulia, desiderai che vedesse me, e non l'altra, nei miei occhi verdi. Smisi di prostituirmi e diventai la sua amante fissa.

 

Una sera, mentre l'aspettavo al parcheggio dell'ospedale, mi chiamò. Dovevo raggiungerla in un ristorante poco lontano. Mi attendeva in una piccola saletta con le luci soffuse e una bella tavola apparecchiata. Giulia indossava un completo maschile di raso nero e scarpe stringate di vernice. Era bellissima. Allungò il braccio, la mano era serrata, voltò il palmo e mi chiese di schiuderlo. Un meraviglioso solitario giaceva nella sua mano. Mi mise l'anello all'anulare sinistro. Fu così che mi chiese di sposarla, chiamandomi con il mio nome, Eva. Sentii le lacrime imperlare i miei occhi. Iniziò a baciarmi e a spogliarmi. Mi spinse contro il muro e facemmo l'amore, noi due sole, per la prima volta.

Tutti i racconti

2
5
22

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una prima parte davvero accattivante. Brava.

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

2
1
84

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
2
28

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Cogito ergo sum

  • VittorinaPerbo: La lotta tra bene e male di ascendenza romantica trova una sua pur difficile [...]

2
2
28

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

5
4
31

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
10
183

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Letto e riletto volentieri. Una favola degna di Gianni Rodari. Simpatica, dolce, [...]

  • Dax: Moolto carino.Like allo smeraldo 😊

8
6
42

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
7
183

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello Bello.Like

  • GianlucaEgo: Bello l inizio di questa fiaba con l aiutante che è una figura della [...]

7
6
49

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
26

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

9
13
73

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

  • Dax: carino. ci vuole un po' di fedeve magia.Like

3
6
37

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su