Prima della fine del turno al laboratorio Sarah ricevette, dalle mani di Foster, il computer decriptato, immacolato come un candido giglio appena sbocciato. Lo inserì nella valigetta personale e tornò a casa. I suoi genitori e Noha avevano già cenato e stavano ridendo come pazzi guardando uno di quei demenziali film comici che trasmettevano su internet. Sarah si defilò in camera sua, tolse la tuta ermetica e si gettò sotto la doccia bollente dando sfogo a tutta la sua tristezza. Era tutto il giorno che cercava di sorridere, facendo finta che nulla fosse accaduto, ma il groppo in gola le doleva a tal punto che era digiuna dalla mattina. Ora il suo stomaco protestava con lancinanti crampi. Andò in cucina e digitò il codice sul robot: latte caldo e cornflakes, non sarebbe riuscita ad ingurgitare altro. “Qualcosa non va?” Chiese suo padre impensierito dallo strano silenzio della figlia.

“E’ morto il dottor Hubert.” Rispose con un filo di voce.

“Cosa?!” Esclamò la madre.

“Una pancreatite acuta. Almeno così dice Foster. Non mi ha mai rivelato di soffrirne. È stata una giornataccia, vado a dormire.”

“Tesoro, se possiamo fare qualcosa per te…”

“Non c’è niente da fare mamma, è così che va.”

Finì di bere il latte e si chiuse in camera. I suoi genitori non erano mai stati molto affettuosi né con lei né con Noha, lavoravano incollati ai monitor tutto il santo giorno. Suo padre era architetto e progettava, assieme ad un nutrito team, la città di Biblos in piena espansione; sua madre era un agente immobiliare che si occupava esclusivamente dell’assegnazione degli alloggi alla popolazione che andava crescendo di giorno in giorno. Il tempo trascorso con i figli erano le ore di pranzo e cena. I loro dialoghi vertevano principalmente sul lavoro, sulla scuola di Noha, sul film che avevano appena guardato. Raramente chiedevano informazioni di vita privata, quasi mai se andasse tutto bene. Quella sera era stata una vera eccezione. Spesso Sarah si sentiva sola, confinata nella sua stanza, con i miliardi di pensieri che le affollavano la mente e tutte quelle nozioni di cui non sapeva che farsene. Non aveva mai rivelato in famiglia ciò che le accadeva e loro neppure si erano posti il problema che qualcosa non andasse. Certo, si preoccupavano dei frequenti mal di testa ma chiamavano il dottor Foster che li tranquillizzava e tutto tornava come prima. Aprì la borsa ed estrasse il computer fornito da Foster, lo accese e si registrò. Iniziò ad installare i programmi necessari al suo lavoro e la linea chat. Apparve l’elenco dei suoi contatti: ADAM. Compose il numero ed attese. Era trascorso così tanto tempo dall’ultima volta che si erano parlati… 

Il viso di Adam Kasinsky apparve sul monitor:

“Ehilà! Dolce e bella fanciulla, qual buon vento ti porta dalle mie parti?”

Stentò a riconoscerlo. Il mostro di cui parlava suo fratello non esisteva più. Il viso si era affinato, la macchinetta per i denti era sparita lasciando un candido sorriso accattivante, la pelle era rosea senza più i brufoli adolescenziali che la tormentavano, spalle larghe, capelli corti leggermente ondulati, diversa montatura di occhiali che gli dava un fascino irresistibile. Per un attimo pensò di aver formulato la chat errata.

“Adam! Sei proprio tu? Sembri un’altra persona!”

“Allora micetta, che problema devi risolvere?” Sorrise, compiaciuto dal proprio aspetto. Sarah scoppiò in lacrime:

“Ho bisogno di te Adam, come sempre.”

“Che succede tesoro? Mardok ti perseguita ancora?” Scherzò cercando di alleggerire l’atmosfera.

“Scusami, scusami tanto” rispose Sarah abbozzando un sorriso stentato “Ho necessità di incontrarti e parlare di cose importanti. Entrambi possiamo circolare liberamente con i nostri permessi speciali, vediamoci nelle Sfere Serra domani pomeriggio verso le 16. Ci sarai?”

“Te lo prometto.” Concluse inviandole un bacio con il dito.

Sarah si stese sul letto e sperò che il sonno giungesse in fretta.

Il giorno successivo studiò a casa fino alle 15,45 poi indossò la tuta ermetica e uscì. Era diventata molto esperta a circolare per Biblos, raggiunse la Sfera Serra in cinque minuti. Adam era in anticipo, come lei. Si abbracciarono e i loro caschi si toccarono tintinnando cristallo su cristallo.

“Allora, micetta, che succede?”

Sarah raccontò tutto dal principio, senza omettere nulla, raccontò della sua terapia, del laboratorio, di Franz Hubert, del dottor Foster, del Comitato, del suo cervello, delle informazioni che conteneva e della sua, forse, imminente morte. Adam Kasinsky ascoltò con attenzione sempre più cupo in volto poi, prendendole la mano le disse:

“Ti aiuterò, lo prometto. Dovesse costarmi la vita.”

“Non voglio che nessun’altro paghi a causa mia.”

“Staremo attenti.”

“Per prima cosa devi decifrare la mail che è arrivata da Hubert un quarto d’ora dopo la sua morte, credo sia la chiave di tutto.”

“Ci proverò. Inviala alla mia casella postale personale e vediamoci domani alla stessa ora ma non qui, dobbiamo cambiare posto.”

“Sfera Osservatorio?”

Adam annuì.

Prima di rientrare a casa Sarah si recò alla clinica dove Franz, apparentemente, era stato ricoverato, entrò e si registrò.

“Come posso esserle utile Sarah Midnight?” Chiese la voce del robot.

“Franz Hubert è stato ricoverato presso questa clinica per una pancreatite acuta e deceduto due giorni fa. Cosa mi sai dire?”

“Non possiamo rilasciare informazioni a sconosciuti.” Rispose il robot.

“Non sono una sconosciuta, sono l’allieva del dottor Hubert e devo raccogliere informazioni riguardo al suo decesso per conto del dottor Foster e… del Comitato.” Aggiunse.

“Nessun Franz Hubert è stato ricoverato presso la nostra clinica. Negli ultimi dieci giorni non si è verificato alcun caso di morte a causa di pancreatite acuta.”

Sarah indietreggiò spaventata. Che fine aveva fatto Franz? Perché Foster le aveva mentito? Cosa stava succedendo? 

Tutti i racconti

2
4
14

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

2
3
16

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
28

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

  • Dax: bello, triste.Like

11
17
60

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
13
33

Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: A scanso di eqiuvoci: in questo testo, la IA non ci ha messo becco.

  • Aaron: Molto interessante Rubrus... Che ne dici di ricavarne un articolo per il nostro [...]

5
9
31

Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • An Old Luca: Veramente uno dei lavori più benfatti che ho letto qui su LDM per i [...]

  • Smoki: AMO. TUTTO. SMODATAMENTE.
    Amo le storie di nonni e nipoti.
    Amo la differenza [...]

4
4
27

Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: azz.....Like

  • Rubrus: Temo sempre che le mie scene di azione non siano sufficientemente dinamiche. [...]

5
10
26

Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • CarloAnti: Grazie Rubrus annoto il tuo suggerimento:) Purtroppo Dax al momento non ho [...]

  • Lawrence Dryvalley: il finale, secondo me, è illusoriamente positivo. le premesse portano [...]

4
3
23

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
7
23

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
23

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
32

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su