"Eccomi, Ida. Ho cercato di fare tutto per bene, come mi hai sempre insegnato quando ero piccolo, fragile e così ‘mancante’. Quando i tuoi anni si potevano ancora contare ed erano immersi nella caparbia speranza, dentro il vigore della tua difficile vita: complicata ma orgogliosa. Ti scrivo, mamma, gettando queste mie parole su un foglio e poi idealmente nel vento, sperando che tu possa raccoglierle in qualche modo che io non ho il diritto né possiedo strumenti per immaginare, ma vorrei così tanto che potessero raggiungerti ovunque sia il luogo, la possibile dimora della tua essenza. Da qualche giorno ho assistito alla tua ultima mostra terrena. Il Cimitero Maggiore ha dismetto il tuo 'campo'. Il comune di Milano me ne aveva data preventiva comunicazione scritta. Mi spiace enormemente che ciò che rappresenti in qualche modo la solennità della morte diventi mera burocrazia, business del trapasso, in cui tutto diviene faccia di moneta, cifra da onorare per poter custodire ciò che qui è rimasto di te. Non c’è stato nulla di intimo, partecipato nell'esplicare le formalità richieste con così fredda intenzione. Mi sono sentito, come sempre più spesso accade in verità, soltanto uno strumento pagatore, una facile quota d’incasso, pure eccessiva. Sai mamma, ho atteso questo momento con un po’ d’ansia per ciò che di te avrei potuto incontrare dopo quindici anni di sepoltura. Ricordo ancora con qualche brivido interiore quel lontanissimo, triste momento in cui assistemmo alla stessa, ultima mostra di papà. C’eravamo tutti e tre: tu, Daniela ed io. Sono stato favorito, questa volta, dal tempo che mi si è caricato sulle spalle e dal retaggio di tutta la mia vita onorata sin qui. Anche se resta un atto decisamente macabro, che non ha nulla di comprensibile, giustificabile, se non per il rispetto verso quel mucchietto di ossa scomposto, annerito dall'inesorabilità del tempo della tua vita estinta, credo sia parte di quelle incombenze alle quali non sia possibile sottrarsi, né delegare ad altri l’ineluttabilità di certi passaggi ammutolenti. Ci si lascia accompagnare dal mesto trascorrere di quel rito in silenzio, ricordando, voltando lo sguardo distratto verso altre vite umane intente nello stesso, triste dovere. Tra qualche giorno sarò avvertito per andare a ritirare l’urna con dentro le tue ceneri che saranno tumulate insieme a quelle di Daniela. Si chiuderà un altro ciclo, pur se già serrato a doppia mandata. Sarà una piccola concessione, uno spiraglio, un ultimo movimento intorno al mistero della morte, così dei ricordi confusi che affioreranno tutti insieme, si accalcheranno, reclamando ancora la presenza di uno spazio. Quel medesimo spazio indefinito ed enormemente capiente, come un ‘Cloud’ illimitato nell'anima. Solo la memoria, semmai labilmente mi farà difetto, potrà liberarne alcune sue parti, ma ragionevolmente direi che questo aspetto sia una condizione così remota da farmi accettare il fatto che sarai, ‘sarete’ sempre nei miei pensieri. Resterete saldamente quella parte di morbido dolore, come lo possono essere solamente i moti perpetui dell'anima ferita per sempre dai precetti ineluttabili dell'esistenza.

 

Tuo figlio"

 

© Roberto Anzaldi

Tutti i racconti

2
1
11

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
12

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
47

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

6
4
29

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Riccardo: ma che bello, che intensità
    la cultura rende liberi, e le parole [...]

  • Maria Merlo: 🦋Bello e pieno di verità. Complimenti.

4
1
29

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
4
24

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
3
22

L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

4
9
26

Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
4
22

L'allieva 1/2

13 November 2025

La slitta già preparata sovraccarica di doni, attendeva sulla pista di lancio circondata dalla neve. I folletti le giravano intorno per verificare la tenuta del carico, una corda ben stretta da una parte, un'altra sulla parte più alta dove era possibile un crollo dei regali… Babbo si era raccomandato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bella....attendo. Like

  • Teo Bo: La signora Natale? Non mi dire... chi l'avrebbe mai detto! Aspetto il 2, [...]

3
5
51

CENTRALE PARANOICA 7

INIZIA CON UNA SETE DI SANGUE

13 November 2025

Hi, qui è Centrale Paranoica 7, shhhhh… shhhhh… silenzio, chiedetevi perché manco da tanto tempo… Beh non mi hanno scoperto ancora, ma mi hanno fiutato. Per la verità pensano più a qualche presenza esoterica, il dottor Stella ha persino chiamato in causa il buon vecchio Dick immaginando un mondo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
2
27

Speranze di vita

12 November 2025

Di speranze ce ne vogliono almeno due: una per continuare a credere nella vita e l'altra per giustificare la sopravvivenza. Sì perché le delusioni continuate rischiano di farci male, a volte radicalizzano e ci trasformano in elaboratori d'ansia, in soggetti da psicologo nel migliore dei casi o [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    tenero di intenso.
    Accorato sguardo a un passato che non può [...]

  • Dax: La speranza, quando possibile,non devevrimanere fine a sé stessa: devevessere [...]

4
3
37

Nessuno è uguale a nessuno

12 November 2025

La catena di montaggio non conosce pause è un nastro che scorre veloce, moltiplicando gesti e abitudini. Smog e street food impregnano l'aria; vetrine mutano faccia, ma non voce; porte automatiche che salutano tutte allo stesso modo. I clacson e i suoni delle rotaie scandiscono un tempo incessante, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Azz....Like

  • Ecate: Nel treno che non conosce fermate, una donna che legge un racconto e gli piace, [...]

Torna su