L’amica Marta che mi ha invitata a colazione mi chiede a bruciapelo prima del caffè: “Dimmi Savina, e non rispondermi se preferisci, ma dato che il vostro maestro è scomparso, chi vi dà ora le bacchettate zen?” Inizio a riflettere. Certo il modo di farlo di un maestro è ineguagliabile: con amore ci volta e rivolta, ci tiene sospesi con la testa in giù, ci strizza per benino e ci scuote persino con le risate per fare attecchire un guizzo di consapevolezza nel nostro terreno incolto.

 

E intanto mi chiedo: ma non è forse l’esistenza una grande maestra di vita? Che dà e ha sempre dato delle lezioni a tutti indistintamente, con o senza maestro? La vita lo fa molto più discretamente, diverso è il suo modo di svegliarci e più attenzione è necessaria per coglierne i sussurri. In genere un piccolo suggerimentomi basta: sono fatta così, mi piace arrivare a capire le cose da sola. 

 

A volte però i suoi messaggi non mancano certo di spietata chiarezza: 

 

  • il giro inaspettato che prendono eventi a cui tengo, 
  • le reazioni degli esseri che mi circondano e che arrivano ogni tanto come frecciate assassine, 
  • le situazioni difficili che chiedono una rimessa in discussione di dati che speravo consolidati! 
     

Lo shock è forte all’inizio e mi trova spesso impreparata e disorientata, ma è questione, così come lo vivo io, di tirar fuori – con pazienza – la mia creatività per cercare nuovi approcci in vista di nuove soluzioni.

Eppure questo è il processo che amo dell’esistenza, quello che riesce a far vibrare la mia grande passione per la vita, in qualsiasi condizione, sotto qualsiasi cielo. E non mi fa certo paura il mondo, il grande palcoscenico sul quale tutto si svolge e prende forma. Non mi fa paura perché scopro che il mondo, con le sue assurdità, è anche dentro di me: le follie improvvise, le marce indietro, i cambi inspiegabili di orientamento, lo sguardo rivolto al passato, la violenza dei giudizi che fanno capolino e prendono piede. 

Su questi ultimi ho battuto la testa così forte da perdere quasi discernimento. Mi fossi solo giudicata, ma colmo dell’ironia, mi ero anche persino condannata! E proprio nel momento in cui mi sono sentita con le spalle al muro e senza via d’uscita è accaduto qualcosa di inaspettato. 

 

Un miracoloso segnale d’allarme mi ha fatto accorgere del male che mi stavo facendo anche a livello fisico e non so come, da un angolo remoto, uno spiraglio di luce mi ha suggerito – quasi una rivelazione – di trasformare i pesanti giudizi su di me in accettazione delle mie zone oscure. Mi sono ‘vista’ e mi sono detta: “Ok, questa è la mia negatività, ebbene parto da qui e andiamo avanti insieme mano nella mano, la mia luce e le mie zone d’ombra” e senza sapere ancora di essermi liberata dei pesanti giudizi su di me, con questa nuova consapevolezza che non mi ha più lasciato, mi sono trovata catapultata e partecipe del misterioso gioco della vita.

La gioia, la leggerezza e la trasformazione non si sono fatte attendere: eccole immediate. Una volta toccato il fondo non si può che tornare a galla leggeri come una piuma!

 

E ho compreso che se tutto può essere trasformato e che dipende da me, allora vivere diventa curiosamente interessante. Una spontaneità fresca e giocosa che ancora mi sorprende si è imposta nei miei rapporti con me stessa, gli altri e il mondo esterno, nel senso che ogni cosa – e ogni attimo – è importante in sé, ma mai definitivo e, da curiosona che sono, osservo meravigliata come tutto cambia e si trasforma sia in me che al di fuori di me. Devo dire che mi aiuta anche un saggio umorismo da quando la mia vena birichina di sottofondo è venuta alla luce sotto forma di clown, portando ancor più leggerezza e belle risate. 

E come faccio a non aver voglia di ridere e di giocare con tutto e con tutti, anche solo per ricambiare il dono di esistere?

 

 

 

Tutti i racconti

1
1
8

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
11

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
1
22

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
22

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
30

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
32

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
4
42

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
11
54

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
7
38

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
31

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
8
65

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
9
58

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

Torna su