Era rimasta tutto il giorno in piedi, saltando anche il pranzo, per mettere ordine in quella bolgia e risolvere i soliti inconvenienti. Era stanca, abbattuta e depressa. Aveva lottato come un’ossessa per ottenere quel posto di rilievo nell’ambito di una struttura a cinque stelle e in cuor suo non pensava mai di dover faticare tanto. Pensandoci, forse, lei lavorava più dei camerieri o dei facchini, almeno per loro la fine del turno di lavoro significava godere del tempo libero. Lei, invece, doveva occuparsi anche della parte logistica e burocratica; controlli, sistemazioni improvvise, dialogare con le forze dell’ordine, preparare i menù differenziati, parlare con i fornitori per cercare di ottenere materiale di prima scelta e soprattutto lunghe ed estenuanti trattative per strappare prezzi adeguati. Stava salendo quelle scale come se stesse andando al patibolo, un passo dopo l’altro, lentamente e con fatica. Dopo varie soste per riprendere fiato, arrivò alla porta della sua stanza.  Non fece in tempo a entrare e a togliersi le scarpe che già era distesa sul letto, senza nemmeno togliersi i vestiti. Restò in quella posizione a lungo fino a quando, per evitare di addormentarsi così, si scosse e iniziò a spogliarsi. Aveva bisogno urgente di un bagno caldo. Sentiva addosso ancor quel miscuglio di odori che, quella moltitudine di vecchie signore dai capelli bianchi e con quegli orrendi, improbabili, pantaloncini corti di vario colore, portava addosso. Una puzza che nascondeva al suo interno acqua di colonia a buon mercato, profumi costosi, borotalco e sudore. Adesso era nuda e andò in bagno ad aprire l’acqua della vasca. Voleva sentire su di sé il caldo abbraccio dell’acqua bollente. Nel passare davanti lo specchio, vide il suo corpo riflesso e si fermò a osservare. Lo sguardo cadde subito su quel piccolo rigonfiamento ai lati, sui fianchi. Nonostante lo stress di un lavoro snervante, stava mettendo su qualche chilo di troppo.  Il corpo dava segni di cedimenti, era ancora una donna attraente, ma qualche capello bianco apparso all’improvviso e quei rotolini ai fianchi raccontavano di un cambiamento in corso. Si stava avvicinando a una età particolare per una donna. La maturità coincideva spesso con la fine dei cicli e questa prospettiva l’atterriva. Inseguendo la chimera di una carriera esaltante aveva trascurato il lato sentimentale e non aveva mai speso molto del suo tempo per le faccende amorose. Mai sposata finora, nessun figlio. Sapeva di aver rinunciato di sua volontà alla gioia di essere madre e nei  momenti di sconforto come questa sera, risentiva della sua vita dispersa in una corsa al raggiungimento di futili traguardi. Non sapeva come avrebbe reagito il suo magnifico corpo che tante gioie e dolori le aveva procurato. A causa di quel suo corpo piacente, sensuale, la sua vita era stata costellata da molte esperienze, purtroppo, non tutte positive, anzi quasi tutte fallimentari e ogni volta il prezzo in termini di delusione e di dolore era stato pesante. S’immerse nell’acqua scivolando lentamente fino a coprirsi tutta. I sali profumati che aveva sciolto davano un colore leggermente rosato all’acqua e sprigionavano un delicato profumo di fresia, il suo fiore preferito. Il caldo abbraccio le procurò un brivido che la fece gemere di piacere. La sensazione di benessere che stava provando era sublime. Chiuse gli occhi e i pensieri cominciarono a fluire nella sua mente.  mommenti della sua vita che avrebbe preferito dimenticare.

 Stava infilandosi il completo di seta per la notte, quando sentì dei leggeri colpi alla porta. Intuì chi poteva essere a quell’ora e anche del perché bussava alla sua porta. Non era proprio la serata adatta, non era in vena di affrontare anche una serata del genere dopo la giornata massacrante. Si avvicinò alla porta e senza aprire chiese:

«Chi è?»

«Ciao Laura, sono io, volevo darti la buonanotte»

«Grazie, l’accetto volentieri, ma penso sia meglio che vai a dormire anche tu, questa sera sono stanca e non sarei una buona compagnia. Ci vediamo domani!»

Dall’altra parte della porta si sentì uno sbuffo che esprimeva la delusione di chi stava parlando, ma dopo un lungo sospiro riprese a parlare con voce più aspra e risentita:

«D’accordo come vuoi tu, ma non dimenticare che sono troppe volte che questa porta non si apre e questo sta cominciando a spazientirmi. Lo sai, non dico sempre, ma ogni tanto devi concedermi ascolto. Non vorrei doverti ricordare come e perché sei qui. Alla prossima, mia cara e, prima di dormire, pensa bene alle conseguenze dei tuoi rifiuti.»

 

Laura era troppo stanca per infuriarsi, rimase lì addossata alla porta in silenzio. Ancora una volta gli uomini stavano dimostrando la loro vigliaccheria e la sfrontatezza del potere. La donna per loro significava poterne disporre in tutto e per tutto. Quando era stata assunta la prima volta come direttore d'albergo aveva faticato non poco a tenere a bada le smanie del proprietario. Solo una volta non aveva potuto opporsi ed era bastata solo quella volta per diventare quasi una proprietà privata del titolare.  Da quel momento in poi sembrava si fossero passata la voce. Ogni volta che cambiava lavoro immancabile arrivava la richiesta. Tornavano alla carica ogni volta con minacce più o meno velate, quasi fosse un obbligo per lei dover sottostare alle voglie se voleva conservare il posto. Questa storia continuava da anni e stava prendendo dei risvolti assurdi. Era stanca di dover combattere, stava pensando seriamente di andarsene. Non era la prima volta che le capitava e, purtroppo, sapeva che andando via ogni volta, le sue credenziali di ottima manager e di perfetta figura di comando non sarebbero più bastate per trovare un impiego. Andò col pensiero fino alla prima volta quando lei sedicenne si ritrovò fra le braccia di un uomo adulto che la iniziò a quella che doveva essere la sua vita di donna. La scuola stava volgendo al termine e nelle frequentazioni extra scolastiche si presentò l’occasione di conoscere una persona che colpì la sua immaginazione. Lei ancora acerba, si vide trattata come una vera donna matura, fatta oggetto di affetto e di quelle particolari attenzioni che fa piacere ricevere. Era pronta per il grande balzo, incurante della differenza di età decise che se doveva essere perché non con quella persona che era così gentile e premurosa. Successe una sera in macchina e non fu un’esperienza come lei immaginava dolce e romantica, anzi, fu di una cruda volgarità che, alla fine, la disgustò. Scappò via, fu la prima delusione della sua vita. Altre ne sarebbero arrivate e l’avrebbero seguita nel corso degli anni, ma al momento lei non lo sapeva ancora. Finalmente i ricordi si affievolirono e lei poté chiudere gli occhi. Aveva bisogno di dormire, domani un’altra giornata, sempre caotica, snervante, faticosa, l’attendeva fin dal mattino. 

 

 

Tutti i racconti

4
6
24

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
4
13

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

5
9
30

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
11
26

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Riccardo: benvenuta e ai tuoi prox scritti..
    questo okkkk 👌👌🤗

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

7
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
22
30

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • An Old Luca: A me è piaciuto molto. Scritto bene e il finale sospeso è un'ottima [...]

  • Maria Merlo: Grazie, An Old Luca. Sono contenta che il racconto e il finale ti siano piaciuti.

3
3
28

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

3
11
65

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

3
3
30

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
38

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

14
5
43

Jean Vallette parte (1/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

28 November 2025

2 ottobre 1865 È ancora notte a Rieux-Minervois. Un vento gelido soffia, promettendo un cielo terso e una bella giornata d’autunno. «Lo gal canta, Joan-Baptista. Lo sénher Jòrdi t’espèra» [1]. «Óc, maman»[2], dice il ragazzo prendendo la sua valigia di cartone e scendendo per la rampa ripida [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • La Gigia: In questo intrigante racconto c'è uno studio approfondito non solo [...]

  • Dax: Piaciuto. Attendo continuo.Like

7
9
41

Tutte le mattine

28 November 2025

Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su