I bambini avevano ereditato una città, piena di cemento e di canne fumarie.

Avevano ereditato un agglomerato urbano, dove ogni abitante non si guardava mai in faccia con l'altro. Ogni mattina, quando ci si recava al lavoro, nessuno accennava un saluto, non un sorriso, soffocati da mille pensieri e preoccupazioni.

Una città, che era un avviluppo di casermoni, palazzi innalzati verso il cielo quasi a bucarne l'azzurro velo, non un albero ma pali della luce proiettati a catturare le nubi peregrine o gli uccelli in volo, ad imbrigliare il sole ed i suoi raggi intossicati dal fumo delle industrie in attività.

Che tristezza!

La luna non riusciva più ad illuminarsi e a spargere l'argento delle stelle, quelle stelle, che parevano un tempo i passi felpati del satellite mentre cercava di leggere i sogni e le speranze degli uomini.

Ma i bambini, si sa, hanno sempre qualcosa di magico perché riescono a vedere oltre la cataratta degli uomini maturi.

E non si diedero per vinti, dopo lo sconforto iniziale.

Non si diedero per vinti nonostante fossero abituati ad avere tutto senza un minimo sforzo: il telefonino, la play station, i giochi elettronici ultimo grido,il jeans firmato...

E cominciarono a pensare e a ripensare ad una città diversa, fatta a dimensione umana.

Presero a piantare degli alberi lungo le strade, a spostarsi in bicicletta, a chiamarsi senza telefono, a guardarsi negli occhi.

E quando si specchiarono negli occhi l'un l'altro, scoprirono la loro immagine riflessa, riconobbero il palpito del cuore, che fece sbocciare quel sentimento, che un tempo chiamavano amore sotto tutte le forme e piaceri, ormai dimenticato o ignorato.

Aprirono le finestre delle case, si affacciarono ai balconi, misero sui davanzali fiori colorati ed in alto volarono i loro sogni, arcobaleno di speranze e progetti d'amore.

La città prese di nuovo colore dopo il grigiore artificiale dei padri.

Ogni inquinamento fu eliminato.

La pace trionfò nei loro cuori e furono accolsero coloro che un tempo erano stati rifiutati, non si ebbe più paura dello straniero e si condivise il pane quotidiano.

La città grigia fu sostituita dalla città multicolore. E si visse meglio in armonia ed amore.

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