“Il vento soffiava da Est

L’estate era in arrivo

Sollevavo la mano per ricomporre i neri capelli

E in quel breve istante, l’ampia fronte e le mie gote rosa erano scoperte

Anche se il mio yukata (abito tradizionale), mi impediva nei movimenti, non potevo esimermi dall’indossarlo

Il giardino mi circondava

I ciliegi e i fiori lo ricoprivano tutto

E piccoli ruscelli di acque limpide si incrociavano più volte per poi unirsi in un abbraccio

Ma ero triste

Era tutto bello intorno a me

Potevo avere quello che volevo

Le guardie di mio padre mi proteggevano

E le anziane provvedevano a vestirmi, cibarmi e correre a un mio cenno

Tutti mi dicevano quanto fossi bella

Ma mi mancavano dei compagni di gioco

Qualsiasi bambino non di sangue reale non era ammesso a palazzo

La notte che seguì feci sonni agitati

Svegliandomi più volte cosparsa di sudore

E rifiutai la mattina l’abbondante asa gohan (colazione)

Cercai rifugio nel giardino

Tra alberi in fiori e lo scrosciare dell’acqua

Il sole filtrava tra gli alberi facendomi abbassare gli occhi

E questo mio chinare il capo, mi fece notare un guizzo tra un cespuglio

Ebbi timore per un attimo, ma fui più presa dalla curiosità

Abbassandomi con le ginocchia piegate, strisciai verso quel mucchio di erba

E infilai la testolina per cercare di vedere meglio

Due occhioni grandi mi si pararono di fronte, facendomi sobbalzare all’indietro

Rovesciando il regale sedere per terra

Senza esitazione chiesi

-Chi sei?-

Nessuna risposta

-Ti prego, esci da lì-

-Konnichiwa (ciao)-

- Konnichiwa-, risposi

-Il mio nome è Nokiro-

-Io non ho nome, sono semplicemente un Yokai- (figura mitologica)

-Un Yokai? Non pensavo esistessero. Ne avevo sentito parlare da mio padre, ma per tranquillizzarmi mi aveva detto che era una favola-

-Piacere Nokiro di conoscerti. Spero tu possa non avere paura di me-

-E perché dovrei. Io so cosa sei. Una volta eri umano. Oggi, anche se più minuscolo e con quelle due bocche, non mi fai paura. Ma non posso non domandarti che cosa ci fai nel mio giardino-

-Semplice Nokiro. Ieri eri triste e la tua emozione ha cavalcato i mari d’Oriente, fino ad arrivare alla montagna dove tutti noi abitiamo, il Monte Norikura- (montagna vulcanica)

-La mia voce, la mia tristezza. Ma allora voi siete esseri magici?-

-Vedi Nokiro, noi siamo Yokai. Io lo sono. Una volta ero anche io una bambina come te. Ero ossessionata dal mio aspetto fisico. La mia ossessione per la bellezza e non per le cose semplici fu tale che fu causa della mia trasformazione. Ecco come sono adesso. Con due bocche e dei tentacoli al posto dei capelli-

-Quindi non hai un nome?-, disse Nokiro

-No. Ma puoi chiamarmi come vuoi. Io sono qui per te. Giocherò con te, riderò con te. È il mio compito-

-Mi piacerebbe chiamarti Sakura- (fiore di ciliegio)

- Arigatou (grazie) Nokiro, mi piace-

-Ma come faremo Sakura a incontrarci senza che nessuna ti veda?-

-Nessun problema Nokiro. Io posso essere visto solo dai bambini. Gli adulti non hanno questa capacità di vedere oltre il loro essere adulti-

Si susseguirono i giorni io e Sakura diventammo amiche

Giocavamo e correvamo. Saltando e gridando

Ero felice.

Le anziane scuotevano la testa vedendomi così, sicuramente pensavano avessi un amico immaginario.

Le nostre chiacchierate e le confidenze erano così intense e vere da spazzare via la mia la tristezza

Fu verso la fine dell’estate di alcuni anni dopo che raggiunsi la maggiore età.

Sakura mi chiamò a sè

-Nokiro, il tempo è arrivato. Devo andare-

-Sakura non puoi. Io come farò? Con chi giocherò? Con chi parlerò per ore?-

-Non devi avere paura. Io ti ho accompagnato in questa strada. Ma ora sono certa tu troverai un otokonoko (ragazzo) che possa amarti. E io farò parte di te. Sempre-

Ci guardammo negli occhi

Nessuna parola in più.

Sakura con un guizzo, saltando tra i ruscelli e scansando gli alberi, svanì alla mia vista.

Varcai la soglia della casa, con fierezza, orgoglio e libertà

Il resto fu come Sakura aveva predetto.

Trovai un otokonoko che mi rese felice.

Cancellando del tutto quella tristezza che avevo da bambina. Grazie alla magia di un  Yokai dal nome

“fiore di ciliegio”. La mia amica del cuore.

Tutti i racconti

1
6
27

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
3
12

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: grazie Paolo ma sai benissimo ch ci vuole molta ciccia in un romanzo e francamente [...]

  • Maria Merlo: Un finale aperto che meriterebbe davvero uno sviluppo. Bravo.

4
6
33

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
4
19

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

6
9
35

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
29

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

7
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

9
24
35

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Oh, nice! Un bel drama teso! Ho sperato che si soffocasse col formaggino, ma [...]

  • Maria Merlo: Grazie, Smoki, mi hai regalato un commento bellissimo.

3
3
28

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

3
11
66

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

3
3
31

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
40

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su