Era quasi per noi due che la vivevamo stanchi e affamati per tutto quel merdaio cattivo e duro e bastardo figlio della peggior troia malefica offuscatore di una minima razionalità umana e chissà se leggerissimamente divina la migliore delle peggiori tra tutte le effettive desolazioni barocche di odori e rumori di vario genere botanico a e zoologico e antropomorfo e meccanico in piena vallata e in piena brughiera accanto ai fabbriconi decadenti orafo e metallurgici e terziari e alle cittadelle arroccate e spaccate e trasandate nel miscuglio atemporale con attorno le esalazioni chimiche e i vapori pesanti dettati dalla calura di quella mattina pre-estiva di pieno maggio datata intorno a mezzogiorno sull’onda del picco africano e dell’anticlone fulminante nonché un insieme eterogeneo di multicolori foglie così croccanti e così mancate e così delicate e così scattanti che si distribuivano spaiate e senza alcun senso estetico secche alla luce alta e implacabile della Dominatrice di tutti gli esseri viventi e di tutte le inesistenti nuvole o cirri o cumulonembi o zaffate di vento spento lasciate sulle vette dei colli ocra e bordeaux attorno installatesi come in attesa che le perturbazioni cambiassero a favore della popolazione limitrofa non preparata a questa ossessiva possenza limbica e maliziosa dell’afa col sudore che si scioglie su di noi morboso e rompicojoni ad ogni goccia di disagio che ci bolliva in noi poveri esserini in grazia estrema per quel trojaio infido e diostramaledetto e infingardo e fraudolento accaduto nelle ultime ventiquattr’ore in noi tanto che in noi il sangue stava ribollendo matto esitante a fuggirci dalla bocca ed eruttare come vulcani non più quiescienti se non dopo la spaccatura del forno ovvero dei nostri cojoni stinti dal malessere generale che a parlarne ci veniva da rompere ogni foglia attorno con potentissimi colpi di zampa e pedate forti e calci infiniti solo per poi urlare al Cielo quel basta finale solo per tornare zitti e rimettersi apposto una volta e fine dato che ora è il ritorno della solitudine e del fatto che di noi ci è rimasto davvero poco da fare perché ci sentiamo sempre diversi e distinti e dissociati al resto della nostra gente e dei nostri simili coetanei e conterranei mentre attorno a noi le facili risate e i sentimenti buonisti la fanno da padrona in ogni momento sociale e famigliare e amicale con tutti i sorrisini benevoli e gli ammicchi come quelli che anche tra noi due ci facevamo nei primi tempi e che ora si limita a guardare ognuno per proprio conto il proprio malessere in formato foglia calpestata dall’ira come per eliminare i ricordi accaduti nelle ultime ventiquattr’ore tra l’incomprensione generata a causa della tua amichina di merda che nun potea nun esporsi e far vede la sua ipocrisia da giacobina della causa femminista sulla classica condizione delle donne nell’ambito del fidanzamento messe in secondo piano e condannate al volere dell’uomo medio che io nun so perché preferisco vederte come ora libera in quella brughiera a digiuno per l’ansia durante sta cerimonia d’addio piuttosto che rivede il segno dello schiaffo che te diei pe’ via della tua confessione erotica davanti ai mei amici spettatori onanisti e luciferini delle disgrazie reali nelle successive tre ore in piena sbornia triste sghignazzando che io u’ero artro all’in fori de’na scopata donde nulla di me ne usciva senonché un veloce colpo di palmo sulla tua guancia morbida e la mia ira eguale ad ora e la tua frustrazione che segue il ritmo di ogni foglia toc e tic come i miei denti a sbattersi nella notte pensando alla tua frase finale ovvero al dovenne parla perché quarcosa si è seccato ma io non volevo e ti voleo e ti vojo ora come ora perché nun te vojo lascia e non vojo fini come le città attorno in decadenza mentre la Dominatrice domina tutti e tutto e tutte le vite di tutta la gente mia e tua e nostra e nun ho artro che te e così te sarto addosso e te spremo chiedendoti perdono pe tutto e pe noi stessi e allora decidi di concedermi un bacio e una carezza dicendo che quarcosa nun c’è e quarcosa un va e ti chiedo perché ma le tue parole saltano via per la campana della chiesa che ti offusca e ti opprime come la natura attorno e io maledico tutti e ti grido il cosa ma tu non ti ripeti e mi senti sbraitare e bestemmiare alla chiesa e ti impunti nell’andartene così e mi lasci allora intravedere quello che tra di noi ci sarà.

Tutti i racconti

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Jean Vallette parte (1/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

28 November 2025

2 ottobre 1865 È ancora notte a Rieux-Minervois. Un vento gelido soffia, promettendo un cielo terso e una bella giornata d’autunno. «Lo gal canta, Joan-Baptista. Lo sénher Jòrdi t’espèra» [1]. «Óc, maman»[2], dice il ragazzo prendendo la sua valigia di cartone e scendendo per la rampa ripida [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

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Tutte le mattine

28 November 2025

Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

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Una giornata a Chiari 2/2

27 November 2025

Quando si voltò verso di me, Luca aveva addosso un’aria strana. Gli occhi gli brillavano di una luce nuova, come se quell’incontro improvviso avesse risvegliato qualcosa. “Questa è Micol, ci siamo conosciuti ai tempi dell’università”, annunciò. “Piacere”, dissi. Le parlai dei miei racconti e le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • GustavLebo: grazie dei commenti

  • Dax: Carino, carico di nostagia... però Micol è vstata scortese alla [...]

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Todos Hotel

Come il vetro

27 November 2025

Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

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Intervista con il Destino

26 November 2025

- Buonasera e grazie per aver accettato questo incontro. Innanzi tutto mi lasci dire che sono piacevolmente sorpreso di trovarmi di fronte a una donna. - Non capisco la sorpresa, è ancora vivo. Se il Destino fosse maschile l'umanità sarebbe scomparsa molto tempo fa. - Non fa una grinza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Certamente Domani: grazie scrittore. Sul fatto che vivere sia volontà di tutti si potrebbe [...]

  • Rubrus: A proposito di incidenti, giusto oggi ho ritirato il verbale dell'incidente [...]

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Una giornata a Chiari 1/2

26 November 2025

“Allora vieni?”, mi chiese Luca qualche giorno prima. “Mah, non lo so… vedrò come sono messo sabato”, gli avevo risposto quando mi aveva telefonato. Il giorno prima mi aveva chiesto di andare con lui al Festival della Microeditoria di Chiari, in provincia di Brescia. Non sapevo se sarei andato, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

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Gino vs. l’Intelligenza Artificiale

La guerra lampo che durò 6 ore 53 minuti

Miu
25 November 2025

Oggi in TV hanno mostrato l’AI che parla. Interagisce, comunica, respira quasi. Il conduttore sorrideva come chi ha appena adottato un cucciolo robot. – È come avere un amico sempre presente. Per dimostrarlo, collegamento in diretta con un essere umano. Purtroppo l’essere umano era il signor Gino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Dax:Ahah Dax, ormai è ufficiale: Skynet non verrà a distruggerci, [...]

  • Miu: La spettatrice: Ciao! Eh sì, in questa partita Gino ha vinto facile: [...]

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La vita di Daniel

25 November 2025

La vita di Daniel. È così che fa. La mattina presto, esce dalla tenda e va in centro. Lì, trova un uomo che potrebbe comprargli del cibo. È educato, dice il suo nome, lo saluta con il saluto del post-covid e gli chiede con un sorriso, se possa comprargli del cibo nella mensa lì vicino. Dice, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Testimonianza di dolore.
    Così definirei il tuo non scorrevole racconto.
    Apprezzo [...]

  • Dax: Commosso....l'uomo è cattivo di bade, ma a volte è peggio [...]

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CENTRALE PARANOICA 8

ANNIE HORROR

24 November 2025

NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Prosegue la carrellata di picchiatelli al Transcend Village, state aspettando le scene di sesso? Arrivano arrivano… Hi, qui è la centrale paranoica. Il Transcend Village è davvero un manicomio… eh beh, se non sei un picchiatello non finisci qui, ma anche la gestione [...]

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Racconto in breve il popolo napoletano

Un inno all'amore e alla tradizione

24 November 2025

Napoli, città che non è solo una semplice meta turistica, ma un autentico museo a cielo aperto, è il palcoscenico di una cultura vibrante e di un popolo singolare. Qui, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, si dispiega l'essenza del popolo napoletano, un'anima che pulsa con generosità, tradizione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bello. like

  • Smoki:
    La prima volta che sono stata a Napoli, sono rimasta frastornata [...]

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Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Virginia Lupo: buongiorno signor Dario. Sono suor Virginia, ogni tanto bazzico qui per leggere [...]

  • Red roses: molto bello

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Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Gennarino: Complimenti. Scitto molto bene. Un racconto che fa sognare ed entusiasma. Bravo!

  • Rubrus: Qualche tempo fa avevo chiesto quando avresti riportato la nuova avventura [...]

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