Thomas si era trovato nell'ennesima stanza di un alberghetto economico appena fuori dal centro di Amsterdam, ma non faceva molta differenza che fosse lì o nella prima periferia di qualche altra città del mondo dove il suo lavoro lo portava a trascorrere la sua vita in viaggio tra un aereo e l'altro.

Lo specchio rifletteva l'immagine consueta di un uomo stanco, le prime rughe a segnare il viso, i primi capelli bianchi a incorniciarlo. Quello che vedeva riflesso nello specchio e le poche cose che aveva in valigia erano l'unica cosa che in quella stanza anonima e tutt'altro che accogliente conosceva bene. Erano tutto quello che apparteneva alla sua zona di comfort, che gli ricordava chi era e cosa lo aveva portato fin lì. Erano gli unici legami rimasti con la sua vita vera.

Tirò fuori la bomboletta di schiuma da barba dal beauty case riempito di oggetti per l'igiene personale in confezione da viaggio. Doveva radersi, incontrare di lì a poco il manager del dipartimento esteri per i Paesi Bassi della sua azienda era una cosa seria. La maschera doveva essere impeccabile.

Si trovò a guardare la bomboletta con le sue linee geometriche pure e i suoi colori metallici giocati sulle diverse tonalità del verde, la aprì, fece l'usato gesto di mettersene una generosa voluta bianca nel palmo della mano e si accorse, dal sibilo sommesso e dallo scarso risultato in termini di schiuma, che era finita.

Mentre cercava di far bastare quello che era uscito dalla bomboletta per coprire tutta la parte che doveva radere, si trovò a pensare che quella bomboletta di schiuma fosse un pò come la vita, pronta a riservare sorprese, quasi mai piacevoli, proprio quando meno te lo aspetti. Un pò come la sua di vita, incastrata in rapporti con le persone usati e sfruttati anche generosamente finchè ce n'è, salvo poi trovarsi un giorno, quando forse ne avrebbe avuto più bisogno, con la bomboletta improvvisamente vuota, senza più niente da dare, e senza essere in grado di ricevere. Sarebbe stato più saggio usarla in modo moderato, accontentarsi del poco tutti i giorni, abbassare il livello e farsela durare più a lungo o era stato meglio così come era andata, puntando al massimo senza risparmiarsi e crescere ad ogni passo, tanto da lasciare poi tutti gli altri indietro e ritrovarsi solo?

Ma chi può dirlo che sia davvero sbagliato vivere davvero? E se fosse invece il modo giusto di usare la vita, quella di viversela davvero senza iposcrisie, senza compromessi, senza maschere, esattamente come  la bomboletta di schiuma da barba verde scuro con le sue scritte bianche e verde chiaro da usare copiosamente finchè ce n'è, correndo il rischio di finirla troppo in fretta e ritrovarsi senza? A questo, forse, non aveva mai pensato.

Vero che alla fine il gas inerte, senza schiuma rendeva inutile la bomboletta, ma, provando a cambiare prospettiva e a mettersi nei suoi panni, chi può dire con certezza che essa stessa non accettasse la sua fine inevitabile in cambio di poche è vero, ma abbondanti, schiumose, generose, volute di schiuma bianca emolliente e rinfrescante?

Meglio morire vivendo o vivere morendo? Singolare che questi pensieri arrivassero da una bomboletta di schiuma da barba esaurita sul più bello, ma così è la vita. E la sua era sempre andata così.

Con questa domanda che girava in testa, Thomas finì di radersi, indossò il suo abito da lavoro, un vecchio Gucci d'annata che faceva ancora la sua bella figura, e scese nella hall ad attendere il taxi che lo avrebbe portato al suo appuntamento in piazza Dam.

Al bar due uomini seduti sugli sgabelli alti di fronte al bancone parlavano davanti ad un analcolico rossiccio. Parlavano in Italiano, nel silenzio della solitudine di un albergo di periferia li sentiva bene e intravedeva muoversi le loro mascelle nei mezzi profili dei loro volti che si ergevano sopra le schiene che si offrivano al suo sguardo.

Dalla sua poltroncina in velluto stropicciato Thomas sentì quello di destra dire all'altro:

"Sai, mi ricordo adesso una storia che mi è stata raccontata in un bar di provincia in una delle tante sere di trasferta della mia sterile vita in viaggio. Il ragazzo seduto accanto a me al bancone del bar narrava di come, mentre lavorava alla sua tesi all'interno del museo di storia naturale della sua città, diversi anni prima, avesse tirato fuori dalla teca un antico flauto giapponese del XV secolo. Avrebbe dovuto registrarne il suono, per creare un archivio multimediale degli strumenti antichi conservati nel museo. Nel momento in cui il legno secco di quel flauto secolare era tornato a vibrare e aveva suonato di nuovo si era spaccato, segnando la fine di quello strumento. Il ragazzo era mortificato per il danno inestimabile, ma pensava al tempo stesso che l'anima di quello strumento, ammesso e non concesso che esistesse, non poteva che essere immensamente felice di aver cessato di vivere suonando, piuttosto che continuare a giacere inerte e silenziosa all'interno di una teca inaccessibile di vetro..."

"Signor Milone", interruppe in un perfetto inglese il composto receptionist "il suo taxi è arrivato".

Thomas lo guardò e fece per alzarsi. L'ultima frase che colse della conversazione dei due sconosciuti al bancone fu la risposta di quello a sinistra:

"Per uno strumento il modo migliore di esistere è suonando... così come, forse, il modo migliore per un uomo di vivere è... vivere, cogliendo a piene mani le poche probabilmente, ma abbondanti, schiumose, generose, volute di emozioni che ogni attimo offre..."

Uscì nell'aria ancora pungente di fine aprile e si accomodò nel taxi che lo aspettava davanti alla porta rotante.

Appena la macchina partì, il suo unico pensiero fu quello che due sconosciuti seduti di spalle al bancone di un anonimo bar di un'anonima hall di un'anonimo albergo di Amterdam, avevano per caso dato la risposta alle sue domande. Che le domande sul senso della vita e della propria esistenza siano alla fine, ad un certo punto del percorso di ognuno, sempre le stesse? E possibile che le risposte arrivino, inaspettate, in momenti e modi impensabili, con il medesimo tempismo perfetto della bomboletta di schiuma da barba che esala il suo ultimo sbuffo di schiuma proprio un attimo prima di iniziare a farsi la barba?

Il sole calava in un tramonto fin troppo arancione. Thomas era pronto per la commedia, per l'ennesima recita a soggetto che lo aspettava nella sera. Altro giro altra corsa, era arrivato il momento di stappare una nuova bomboletta di schiuma da barba.

Tutti i racconti

3
2
16

MORTE GENEROSA

09 May 2025

Sto guidando l’auto che si dirige verso il cimitero. Sul sedile posteriore giace sdraiato esamine il mio corpo. Giunto al campo santo, mi cambio indossando gli abiti del mio io defunto. Piove forte quando esco dal cimitero, non ho l’ombrello e devo rovistare nella macchina per cercarne uno. Ed [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: I like .
    Buon viaggio!

  • Dax: surreale...ma è morto die volte?O è sempre la stessa anima che [...]

2
3
15

De Veris Celatis

09 May 2025

La scellerata e blasfema azione di bombardamento degli americani sull’Abbazia nel 1944 rase al suolo non solo un luogo di cultura millenaria, ma anche custode occulto di antichissimi volumi che documentavano religioni, credenze e pratiche mistiche antiche come l’umanità. Scavando per rimuovere [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • PRFF: I like.
    Bella storia, bello lo stile, bravo il narratore.
    Complimenti [...]

  • Dario Mazzolini: apprendo notizie non conoscevo e la cosa mi fa piacere. Bella la narrazione [...]

2
1
18

Circostanze

08 May 2025

Circostanze Ho constatato che c’era un coacervo di cervi sulla cima del Cervino, tutti pieni di cimici, che cercavano cibo tra i ciottoli, per cibarsi di ceci, cicerchie e corbezzoli cornuti. Così, già che c’ero, ho acceso un cero a San Cirillo e poi ho seguito il censimento di alcuni ceceni [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dario Mazzolini: onestamente ho preferito sottolineature. Non che questa non mi sia piaciuta [...]

1
3
15

Biasimo al sole

08 May 2025

Intro: Aprile porta con sè i primi raggi infuocati. Ecco dei versi dedicati all' avversario dei prossimi mesi: il Sole. Sofferenza di luce Il sole, non più stella di grazia, ma occhio accecante e crudele. Luce che brucia, non calore, un tormento senza fine. Raggi che svelano crepe e ruggine, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
6
31

L'ospite nell'armadio

Contiamo insieme. Uno... Due... Tre... Sto arrivando.

07 May 2025

Parte I – Il gioco nel giardino Era una limpida giornata di primavera quando Marta decise di dedicarsi alle grandi pulizie. Le finestre aperte lasciavano entrare l’aria fresca e il profumo dell’erba tagliata. In sottofondo, la sua playlist preferita scorreva tranquilla. Dal giardino arrivava la [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VjKov: Vi ringrazio

  • Rubrus: Un classicone (il babau nell'armadio) ben trttato e ridotto all'essenziale. [...]

5
5
33

L'erede del Principe della risata

06 May 2025

In un periodo stagnante di cinema comico, si venne a sapere che alla gente mancava molto una figura come quella di Totò, come se fosse una cosa strana. Così qualche esponente delle teste d'uovo nazionali pensò bene di inventarsi un fantomatico figlio segreto del famoso principe della risata e di [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • L. Carver: La vena di malinconia in effetti non è casuale. Del resto, che comicità [...]

  • Rubrus: Tra originale e copia si preferisce quasi sempre l'originale. Nondimeno, [...]

9
9
29

Il plurale

05 May 2025

Mai stata così sola come quando usavo il plurale. Oggi il mio amore vola perchè ho imparato ad usare il singolare. Era ora di cambiare forma grammaticale!

Tempo di lettura: 30 secondi

4
4
23

L'Errore

05 May 2025

E fu il rovente furore di un istante, il risveglio dal tepore della routine un eco offuscato e sordo del passato permanente nelle antiche stanze convalescenti dei giorni fioriti di brume e arie terse a gremire palcoscenici di vissuti sfiorendo al calar della sera nel sapore del suo olezzo. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: interessante poesia, anche se ho fatto fatica a leggerla tutta.Like a prescindere [...]

  • L’esilioDiRumba: per me è stato un piacere leggere questa poesia. si distingue anche, [...]

4
3
14

Vi racconto un pò di Giambattista Basile

Un grande favolista.

04 May 2025

Giambattista Basile è senza dubbio uno dei giganti della letteratura italiana, un maestro delle favole che ha saputo incantare generazioni con la sua straordinaria capacità di narrare. Nato nel 1583 a Giugliano di Napoli, Basile ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo delle fiabe e dei racconti, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
9
34

La compagnia

04 May 2025

Mi piace uscire a cena solo con la Zanna (mia moglie): quando mangia e beve diventa ancora più simpatica e poi a bocca piena non mi brontola; non disdegno neppure le uscite in comitiva, che comportano però problematiche dal momento in cui ti siedi fino al conto finale; ecco come ho imparato a gestirle. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

8
10
48

Mucchietti di sabbia

03 May 2025

La fine della scuola ci dava la sensazione di una ritrovata libertà, con la spiaggia di giugno non ancora affollata, le corse nell’acqua, la pelle bruciata dal sole e le lunghe giornate di luce. Claudia fu la prima a parlare di ragazzi. «Lo so che vi piace Sergio. Piace a tutte!» «A me no! È antipatico [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
5
39

IL VOLTO

03 May 2025

I colpi si ripetevano ritmicamente riempiendo con il loro rumore il piccolo locale. Fuori, qualche lieve fiocco di neve cominciava ad imbiancare i tetti delle case vicine. Lui non era più giovane, avrà avuto forse settant’anni. Le mani erano piccole ma la pelle era spessa e le unghie affondavano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Piaciuto, sia per come scritto, sia per la costruzione a disvelamento progressivo, [...]

  • Lawrence Dryvalley: Molto bello, i commenti precedenti sono tutti ben centrati sulle qualità [...]

Torna su