Arrivai puntuale al ritrovo. La visita turistica era fissata per le nove del mattino ed io spaccai il secondo.
Con un gruppo formato da una ventina di persone, guida compresa, avrei visitato il famoso castello dei Conti Faggi aperto al pubblico solo da pochi mesi.
Dopo un lento restauro per riportarlo all’antico splendore, i proprietari dovevano ripagarsi delle ingenti spese sostenute, così decisero di organizzare visite guidate, anche se limitate e per pochi selezionati. Appena varcato il grande cancello, rimasi stupita dall’imponente maniero, che sapeva regalare al suo ospite stupore e soggezione. La voce della guida mi riportò alla realtà: «Una volta entrati, vi prego di rimanere uniti.» Ero emozionata, non vedevo l’ora. Forse avrebbe dato una spiegazione a ciò che mi stava accadendo. La mente mi riportò indietro a qualche mese fa quando avevo organizzato una cena per festeggiare la mia promozione al lavoro. Il mio amico Michele, enologo per passione, si era presentato con una bottiglia di “Dama rossa”, presa dalla sua pregiata cantina. Mi fidavo di lui. Purtroppo non me ne intendevo, perché non bevevo quasi mai. Non che non mi piacesse, ma non reggevo più di un bicchiere. Un brindisi però, non si negava mai, soprattutto a se stessi. Così alzai la mano in alto.

All’unisono le nostre voci urlarono al “cin cin” e bevemmo tutto d’un sorso. Quel siero rosso rubino inondò con prepotenza la mia lingua e si soffermò nel mio palato regalandomi una strana sensazione. Mi sentivo più viva che mai, i battiti del cuore accelerarono come tamburi impazziti. Poi come un pugno allo stomaco, una forza sconosciuta mi scaraventò per terra. Dinanzi a me immagini di un film in bianco e nero senza sonoro. Donne che ballavano a piedi nudi e schiacciavano l’uva a tempo di musica, mentre gli uomini cantavano felici per la vendemmia. Non capivo. Non ero svenuta, ma ben sveglia e fissavo verso i miei amici senza vederli. Invece loro erano sconvolti per il mio stato di trance. Mi alzai in piedi e con disinvoltura sputai il vino : «Questo non è il mio. È buono, ma c’è qualcosa che non mi convince. Non è tannico al punto giusto. Chiamatemi Roberto, voglio saperne di più.» Michele si avvicinò. Mi strinse forte le braccia. «Betty! Cosa stai farneticando?» In stato d’ipnosi, risposi: «Chi siete voi, piuttosto? Io sono la Contessa Eleonora, proprietaria del castello Faggi, dove la mia famiglia vive da generazioni. Questo vino non è degno di portare il mio nome.» Mi guardai attorno e immagini incrociate prima di gente sconosciuta, poi volti amici, si unirono in un’unica scena. La testa cominciò a girarmi. Crollai svenuta. Al mio risveglio Michele era spaventato. Per tutta la sera cercammo una spiegazione, ma non riuscimmo a trovare una risposta razionale che ci aiutasse. Chi era mai questa Eleonora? Su internet trovai qualche notizia sulla sua vita. Di sangue nobile, nata alla fine del XVIII^ secolo, era cresciuta nei vigneti di famiglia.

Fin da piccola amava raccogliere l’uva e osservare il padre durante il processo della vinificazione. Aveva prodotto un vino tutto suo, la “Dama rossa”, un rosso unico nel suo genere. Quel colore rubino che ricordava la sua pietra preferita e la passione per i frutti di bosco, che donavano un tocco magico al palato. Quel sapore avvolgente che sapeva coinvolgere tutti i sensi. Un vino che raccontava il suo amore per Roberto, figlio di contadini che lavorano al castello. Cresciuti insieme, con il tempo era diventato un suo stretto collaboratore. La vicinanza e la dedizione al lavoro li aveva fatti innamorare. Dopo anni di successi, seguirono annate difficili che causarono gravi problemi economici. Tali che Eleonora fu costretta ad accettare un matrimonio di interesse per salvare la propria famiglia e chi viveva grazie a loro. Triste destino per i due amanti che dovettero dirsi addio. Si amarono per l'ultima volta in quelle cantine dove era nato l’amore. Una leggenda racconta che le lacrime versate non si sarebbero mai asciugate, ma rimaste per sempre impresse nei muri. Il vino avrebbe risentito dell'amarezza della loro separazione fin quando non si sarebbero ritrovati. Continuai le ricerche e seppi del restauro e della riapertura del castello. E ora ero qui, in attesa di conoscere la verità. La guida ci introdusse nell’entrata principale. Una scalinata dominava sul grande salone. Una fitta al cuore. Un déjà-vu. La mente mi trasportò indietro nel tempo a quando le feste erano un gran richiamo per la nobiltà. Immagini di uomini che bevevano e chiacchieravano, mentre le dame passavano davanti sospirando un invito al ballo. Per tutto il tempo della visita restai in silenzio. Mi mancava il fiato. Arrivammo nella cantina, dove le botti di legno si disperdevano a vista d’occhio. Un banco apparecchiato con i calici da vino rosso erano disposti in fila per la degustazione. «Cominceremo con una bottiglia del vino che ha dato lustro ai conti: la “Dama Rossa”. Assaporerete la storia di duecento anni fa». Il sommelier ci riempì i bicchieri. L'emozione mi assalì prima che potessi assaggiarne uno. L'olfatto colpì i miei sensi e mi ritrovai seduta sul pavimento, di nuovo, come la prima volta. Inutile ingannare la mia mente. Io ero Eleonora ed ero ritornata a casa. Mi avvicinai al banco e una voce, la mia, si sfogò dopo quasi due secoli: «La storia ci narra di colei che creò questo vino, parlandoci dell'amore per un uomo e per la famiglia. Quando lo berrete, ricordatevi delle vostre origini, di chi siete.» Sospirai. «Chiudete gli occhi e assaporate i ricordi che avete dimenticato. Fate carico delle emozioni per carpire la persistenza che rimane così a lungo nel palato. L’olfatto e il gusto sono importanti per degustare il vino, ma l’esperienza aiuta a capirlo.» Uno dei presenti cominciò a battere le mani. I proprietari del castello si unirono all’applauso, e sebbene fossero colpiti da ciò che avevano assistito, non si dimostrarono sorpresi della mia presenza. «La leggenda non si sbagliava. Il vino finalmente smetterà di soffrire per quelle lacrime versate. E il vostro amore sarà libero per sempre.» «Vostro?». Chiesi incredula. Un'ombra avanzò con passo deciso. Michele. Ma non era Michele. Riconobbi nella luce dei suoi occhi il mio più grande amore, Roberto. La sua voce mi sussurrò: «La prima volta che ho bevuto il nostro vino, ho avuto le tue stesse sensazioni. Poi ho capito chi ero, mentre tu lottavi ancora tra passato e presente. Ho organizzato il tour sapendo che ti avrebbe aiutato a ricordare.» Ora eravamo liberi di amarci. Mi voltai verso i presenti e li allontanai dalle cantine. Una lacrima mi rigò la guancia, ma questa volta per la felicità ritrovata. Roberto mi baciò. «Non si piange più.» Mi rivolsi ai miei discendenti. Attendevano un mio ordine che non tardò ad arrivare. «La “Dama Rossa” deve rinascere per come era un tempo. Questo è amore, questo è sangue del nostro sangue. Questo è vino». Qualcuno iniziò un nuovo canto, mentre le porte si chiusero e il lavoro ebbe inizio.

Tutti i racconti

0
0
3

Colpi di fortuna 2/2

08 October 2025

«Merda ispettore! Non hai capito un cazzo! Io questi te li restituisco uno per volta fuori della porta pronti per la bara. Me ne frego delle tue scuse paracule. Hai ancora venti minuti. Poi avrai il primo morto sulla coscienza!» e riattaccò. Non passarono cinque secondi che il telefono tornò [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
2

Quella roba 2/2

08 October 2025

Mario Perego sapeva che suo figlio era sveglio. Ne era certo. Era una questione di istinto. Non si poteva fare un lavoro come il suo se non si aveva l'istinto giusto. Non il lavoro normale, beninteso. Quello straordinario. Si avvicinò con cautela alla porta della camera di Davide. Nessun rumore. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
6
21

Quella roba 1/2

07 October 2025

Come fai a leggere quella roba? Davide Perego alzò lo sguardo verso la porta della camera. Suo padre non c'era. Non si era avvicinato col suo passo silenzioso – non c'entravano i tappeti: suo padre era davvero capace di camminare senza fare rumore, come una guida indiana che seguisse una pista [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
19

Colpi di fortuna 1/2

07 October 2025

Quando l’assordante sirena iniziò a suonare il mondo si fermò. Per un attimo, brevissimo, tutto fu sospeso. Gli istanti necessari a registrare il cambiamento della situazione e la realtà tornò violentemente con il fragore della tempesta, lo sconquasso del terremoto e la voce dura del capo dei [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Un Gastone Paperone implume in un pomeriggio di un giorno da cani, insomma. [...]

  • Lawrence Dryvalley: Piaciuto, aspetto di leggere la conclusione per commento finale. Ciao!

6
10
39

Vi racconto in sintesi la Cappella Sansevero ed il prestigioso Cristo Velato

Un viaggio nel mistero e nella bellezza

06 October 2025

Nel cuore di Napoli, un gioiello artistico conosciuto in tutto il mondo è sempre meta di innumerevoli visitatori: la Cappella Sansevero. Questo luogo è molto più di una semplice collezione; è un patrimonio artistico unico, un viaggio nel tempo e nella spiritualità che cattura l'anima di chiunque [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Sempre interessante e piacevole leggerti. Grazie

  • Lawrence Dryvalley: Che dire caro Gennarino, il trasporto emotivo ma pacato che contraddistingue [...]

4
5
36

Myosotis

non ti scordar di me

06 October 2025

Ora ho un piccolo fiore nato tra le pietre, è di un tenero azzurro e un vecchio orologio che ho ricaricato per quel minuto preciso in cui lo innaffierò.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Lawrence Dryvalley: Testo delicato come il piccolo fiore protagonista, anche se onestamente mi [...]

  • Ondine: Grazie.
    Nella domanda di Teo c'è giá la risposta. ❤

4
16
83

Gatti a Cadaques, una storia dipinta di musica e gatti

E se a voi piace l'avventura vi rivediamo alla prossima opera

05 October 2025

Sappiate prima che leggiate che ora con gli occhi leggerete la scrittura e con la vostra fantasia vedrete un vero dipinto realizzato a mano da un autentico artista. Quadaques è una cittadina Spagnola della provincia di Girona sita nella regione della Catalogna dove le casette bianche splendono [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: Quanto al link: effettivamente sarebbe molto utile metterlo, se informaticamente [...]

  • Lawrence Dryvalley: x Rubrus e tutti gli altri che non hanno trovato l'opera...
    https://www.facebook.com/groups/197222113254602/posts/677484315228377/

8
7
33

Non so cosa guardassi

05 October 2025

Non so cosa guardassi Ma avevi il capo chino, verso l'infinito Verso quel sole che stava tramontando E sembrava che gli parlassi in maniera così intima, che mi tenni a distanza per un pò Forse vi raccontavate di quel giorno trascorso, di un amore fuggito o semplicemente del gatto che non aveva [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
3
28

LA SFIDA TRA GENNAIO E FEBBRAIO

04 October 2025

Era la sera dell’ultimo dell’anno quando, sopra un monte altissimo, si riunirono i dodici mesi per discutere e pianificare il programma dell’anno che stava per iniziare. Si riunirono in un bosco, formando un cerchio, perché in un cerchio nessuno sta sopra gli altri e tutti hanno la stessa autorità. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Non la conoscevo neppure io. Le storie tramandate sono sempre belle da raccontare. [...]

  • Riccardo: innanzitutto w le mamme che raccontavano queste bellissime storie, quelle della [...]

1
2
23

INIZIA CON UNA SETE DI SANGUE

04 October 2025

Hi, qui è la centrale paranoica, shhhhh… shhhhh… silenzio, chiedetevi perché manco da tanto tempo… beh non mi hanno scoperto ancora, ma mi hanno fiutato. Per la verità pensano più a qualche presenza esoterica, il dottor Stella ha persino chiamato in causa il buon vecchio Dick immaginando un mondo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
4
39

Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
15
36

La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti, mi accodo ai complimenti. Anche a me è piciuto molto [...]

  • thecarnival: ciao si l ipotesi è stata già ampiamente falsificata dalle indagini [...]

Torna su