Varney Ruthven, vampiro, si chiuse alle spalle il portone del castello e vi si appoggiò contro, ansante.

Lo avevano trovato ancora una volta.

Attraversò a grandi passi il salone e si affacciò alla finestra, guardando giù verso la torma che si affollava al di là del ponte levatoio.

Maledetti. Avrebbe scatenato contro di loro le forze delle tenebre e… sì, quali tenebre, con quei mega proiettori che rendevano la notte transilvana più luminosa di Rimini a Ferragosto?

Maledetti, comunque. E stupido lui. Se la doveva aspettare, la fregatura.

Prenda questo – gli aveva detto l’agente immobiliare – XII secolo e quaranta acri di terreno. Era appartenuto a Radu Cel Frumos… sì, non l’Impalatore, ma suo fratello. In seguito l’ha rilevato Elena Ceausescu, ma non ha toccato niente, eh? Certo, è da ristrutturare, ma qui la manodopera costa meno e poi, sa, le tasse

Già, le tasse. Quello l’aveva convinto. Quelli del fisco avevano parecchio da insegnargli: paragonato a loro, lui non era che un lattante. Non c’era modo di batterli, quindi perché non lasciarli con un palmo di naso? Detto fatto.

Solo che l’agente immobiliare, dietro adeguato compenso, aveva spifferato ai rotocalchi di mezzo mondo il nascondiglio dell’Unico Vero Vampiro esistente. Ah, se l’avesse avuto sotto i canini!

Sporse il capo oltre l’angolo della finestra, verso le centinaia di lucine protese nella sua direzione.

Scappare. Doveva scappare. Sì, ma…. Dove? Accidenti a quando si era iscritto a Facebook!

Lì per lì gli era sembrata una buona idea. Gli era sembrata un’idea geniale, a dirla tutta. Di “amici” ne aveva raccolti a bizzeffe e sicuramente era anche merito del nick. Varney Ruthven alias Varney il Vampiro (protagonista di un indigeribile feuilleton di metà dell’800) più Lord Ruthven, il primo vero vampiro moderno della letteratura, quello di Polidori. Oh, se ne aveva avuti, di contatti. Femminili, soprattutto, lui che, ai suoi tempi aveva collezionato interi mazzi di due di picche. A un certo punto si rammaricava di non potersi specchiare per vedere cosa mai avesse fatto per diventare così affascinante.

Poi la cosa era andata oltre e, fin troppo presto, avevano scoperto che lui era un Nosferatu, un Vurdalak/Volkodlak/Upyr e varianti varie… sì, insomma, un vampiro. Un vero vampiro.

All’inizio aveva cercato di gestire la faccenda. Ricordava quando aveva cercato di fondare una società per lo sfruttamento della propria immagine, Il problema era che non impressionava le pellicole. Neanche con le apparecchiature digitali funzionava. Per fortuna un certo fotografo cui si era rivolto gli aveva garantito, tra un arresto domiciliare e l’altro, che era un ostacolo superabile.

Poi era andato tutto all’aria.

Non ricordava esattamente che cosa fosse successo al momento della stipula dell’atto costitutivo. Ricordava solo che di colpo si era scatenata una rissa e un avvocato aveva cercato di morderlo sul collo…

Scappare, scappare, scappare… prese a gironzolare per la stanza.

Lì per lì il castello di Radu gli era sembrato adatto. Tanto per dirne una, là dentro i cellulari non prendevano.

A quel pensiero si affacciò alla finestra, accolto da urla isteriche. Dozzine di telefonini scattarono all’unisono, cercando di immortalarlo. Non funzionavano… non lo sapevano che non avrebbero ritratto null’altro che una finestra illuminata? Lo sapevano, sicuro che lo sapevano, solo che…si mostrò producendosi a ripetizione nel gesto dell’ombrello. Macché. Quelli continuavano a scattare foto.

E non era neanche il peggio.

C’erano gli scrittori, che gli promettevano percentuali faraoniche pur di scrivere la sua biografia (a meno che avesse garantito che sarebbe stata come minimo una trilogia). C’erano gli sceneggiatori, i produttori e i registi che gli sottoponevano di continuo copioni di ogni genere e tipo (gli avevano proposto anche un paio di film a luci rosse). Tanto c’è il 3D – dicevano – Possiamo usare la computer grafica – dicevano.

Dei cinesi avevano piazzato, davanti al ponte levatoio, un baracchino con sopra scritto “Da Zio Vlad. Sanguinaccio”.

E poi c’erano i pazzoidi che lo volevano trafiggere con un paletto di frassino (e non avrebbero riconosciuto un frassino a meno che non ci fosse sopra un cartello), gli storici (cosa poteva dirci delle ere passate?), i biologi, i chimici e i farmacisti (potevano prendere dal suo corpo qualche campione di tessuto per le ricerche sui prodotti anti – età?) i satanisti, gli occultisti (poteva erudirli sui segreti della Magia Nera?) e, e, e…

Accidenti a Varney Ruthven!.

Sì, accidenti a Varney Ruthven. Era di Bortolengo sul Naviglio, lui, e si chiamava Camillo Brambati. E non era neanche tanto vecchio. Giù, al paese, c’erano ancora dei vegliardi che lui aveva visto bambini. Il Preattoni, per esempio.

L’ultima volta che, travestito da venditore di aspirapolvere per sfuggire alla badante, era andato a trovarlo, lo aveva portato di nascosto all’osteria. Avevano ricordato i vecchi tempi e, alla fine, ciascuno a modo suo, avevano bevuto mezzo litro di rosso.


 

Tutti i racconti

0
0
6

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
7

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
25

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
27

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
4
37

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

9
8
44

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
7
37

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
27

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
8
61

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
9
57

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

3
2
35

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
48

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

Torna su