Non posso ricordare quale fu il primo paio che indossai.
Come prima reminiscenza ho un paio di sandaletti blu con la fibbia, con le due aperture laterali per far traspirare i piedini.
E i calzini bianchi di cotone.
Alla tedesca.
O meglio, alla fanciullesca.
E i passi incerti di un bambino che imparava a camminare.

Scarpe.
Quante ne avrò consumate?
E quanto potrebbero raccontare, loro, di me?
Quanto avranno sofferto tutt'intorno ai miei piedi di adolescente quando con lo stesso paio, sempre quello, andavo a scuola, a messa, a giocare a pallone, in montagna, nelle pozzanghere, nel fango e in qualsiasi altro ameno luogo...
Quanto ne sanno di me e dei discorsi che faccio a me e a me stesso nelle lunghe corse solitarie, nelle mie interminabili escursioni, nelle mie mattinate alla guida.
Parole al vento, parole a modo mio.

Sono le mie compagne di viaggio ideali.
Inseparabili amiche.
È ovvio, come in ogni relazione che si rispetti ci sono dei momenti di crisi, in cui le maledico e le insulto, e lo stesso fanno loro con me, però ci sono anche tanti momenti in cui capisco che senza di loro sarei perduto.
Le devo ringraziare per tutte le volte che a un bivio mi indicano la strada da seguire.
Alla fine scopro che mi suggeriscono sempre la più tortuosa, la più lunga, la più ripida e la più pericolosa.
Ma io ne sono felice, ché senza un po' di adrenalina e fatica che vita sarebbe?
Molte volte mi portano in posti in cui lo sguardo può spaziare a 360 gradi e lo fanno per farmi fare pace, una volta tanto, con il  mio mondo e con quello degli uomini.
In tante altre occasioni mi accompagnano su sentieri amici, dove il loro unico scopo è quello di proteggermi e di ascoltare il mio fiato spezzato dalla fatica.
E io ascolto il loro incessante calpestìo.
Sulle foglie, sull'erba, sulle pietre, sulla neve, sull'asfalto.
Qualche volta mi parlano, mi raccontano storie, mi prendono anche in giro, mi fanno scherzi.
E quando arriva il momento dell'addio: ci guardiamo, le ringrazio e le chiudo nella loro scatola, consapevole della loro gratitudine e a mia volta grato per ciò che mi hanno permesso di condividere.

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Diavola a San Valentino

Ispirato alla coppia di regnanti di Omicron Persei 8 in Futurama - Seguito delle prec. parodie sull’inferno

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Gli occhiali (2 di 2)

26 April 2024

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Vi racconto Ludwig van Beethoven quarta parte e ultima parte

Il Titano della Musica quarta parte

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Gli occhiali (1 di 2)

25 April 2024

Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]

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II° edizione Sarò padre

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haiku

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23 April 2024

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22 April 2024

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