Incipit: poco dopo la visita di Belzebù e Brace in Paradiso (vedi “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”- Capitolo III), tutto il Paradiso si indigna. Il motivo è che a parer loro ai giovani diavoli non viene data la possibilità di accedere a un’istruzione completa, come avviene già nelle scuole del Paradiso per gli angioletti. Dopo un accurato controllo svolto in sede infernale con i dovuti permessi, le alte cerchie del Paradiso si riuniscono per criticare la scarsità di informazioni sugli altri regni che imperversa ad ogni livello della scuola pubblica infernale.

Attraverso i propri ambasciatori il Paradiso fa sapere che se l’inferno non adeguerà la varietà della propria istruzione il suo intero ministero dell’istruzione infernale verrà commissariato da tecnici in maniera coatta.

Ovviamente questa notizia genera parecchio malcontento nell’inferno.

Tant’è che i diavoli organizzano una manifestazione per protestare contro le imposizioni del Paradiso.

 

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Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo I
 

Belzebù conduce il corteo, marciando di fronte a una folla sterminata di diavoli dove praticamente ogni diavolo dell’inferno è presente. La loro meta è il centro dell’inferno. Per recarsi al cospetto di Lucifero e conseguentemente farsi guidare in questa scorribanda contro il Paradiso.
 

Però, nonostante tutti i diavoli fossero presenti e d’accordo sul da farsi, Lucifero si dimostra contrario alla proposta.
 

I diavoli gli urlano contro il loro astio.
Tutti tranne Belzebù. 

Che nonostante fosse stato il primo a fomentare quel rancore e quegli intenti rivoltosi, una volta appresa la posizione di Lucifero a riguardo, si ravvede e, forse poiché l’unico ancora rispettoso della gerarchia infernale, rivolgendosi alla folla scalpitante proferisce: “Generatori di distruzione e di caos, ascoltatemi. Dopo aver sentito il parere del nostro leader, Lucifero, mi sono convinto anche io che dovremmo fare marcia indietro e tornare ciascuno ai propri compiti.”

 

Queste sue parole non fanno che aizzare ulteriormente la folla nei suoi confronti oltre che verso Lucifero.
 

Tant’è che uno dei diavoli si scaglia contro Lucifero. Entrambi confrontano le loro pazzesche forze fisiche ultraterrene in una presa faccia a faccia, mentre aumentano di statura e volume corporeo a dismisura.
 

Il confronto è sorprendentemente equo e una volta lasciata la presa e finito il siparietto, quello stesso diavolo che ha appena affrontato Lucifero si rivolge alla folla ruggendo e urlando.

Diavolo “Non abbiamo bisogno di loro, siamo talmente tanti da fare quello che ci pare dove ci pare. Marciamo verso il Paradiso!”

 

Un boato di urla si solleva dalla fossa che non curandosi più di Lucifero e Belzebù si mette in marcia verso la bocca dell’inferno, con l’intento proprio di raggiungere il paradiso.
 

Belzebù rivolto a Lucifero - E adesso? -
 

Un accenno di arpa interrotto bruscamente dal suono di due trombe incalzanti sovrasta le urla interrompendole.
 

Lucifero - Sono già quì. -

 

Una schiera di putti con strumenti musicali in mano si libra nell’aria. Dopodiché, defilandosi, lascia spazio a tre angeli ricoperti da una forte bagliore.
 

Uno di loro avanza, levitando nell’aria, lasciando gli altri due indietro dice a gran voce “Sono Selafiele, uno degli arcangeli del paradiso.” Dopodiché aprendo un rotolo di carta legge “Gli abitanti del paradiso sono a conoscenza della vostra rivolta. Vi invitiamo a tornare alle vostre case o ai vostri compiti, in modo tale che la situazione possa essere risolta in modo civile attraverso canali politici o giuridici.”
 

Fischi, insulti e frasi che esprimono tutto il loro disaccordo, partono dalla folla ancor più galvanizzata. “Credete di poterci dire quello che dobbiamo fare? Vi siete messi in testa di comandare anche qui all’inferno?”
 

Poi Selafiele continua a leggere “Ci teniamo a sottolineare che abbiamo utilizzato la parola ‘invitiamo’ solo per cortesia. Questo è un ordine imprescindibile dal Paradiso. Non vi lasceremo entrare nel mondo dei vivi in massa, perciò disperdetevi e tornate ai vostri compiti. Che la pace e la cooperazione tra di noi possano perdurare per sempre.”
 

La folla di diavoli risponde fischiando il lettore e riprendendo la marcia verso la bocca dell’inferno.

 

Selafiele porge il rotolo a uno dei due altri angeli e si fa da parte ad osservare la folla. L’angelo che adesso ha in mano il rotolo segue la folla levitando e ripetendo ciò che vi è scritto senza sosta.

 

Intanto la folla sterminata di diavoli, non curante, si diverte a espellere getti luridi di liquido sporco e melmoso dalle proprie bocche fino a ricoprire la barriera protettiva di luce dell’angelo che sta recitando il papiro. Sballottandolo per l’aria e non dandogli modo di vedere quello che gli succede attorno. Infine, una volta di fronte alla bocca dell’inferno, varca la stessa senza alcuna esitazione.

 

Di tutta risposta l’arcangelo Selafiele pone le proprie mani in segno di preghiera e fa tornare indietro l’angelo che stava leggendo.

 

Da una posizione defilata, Lucifero e Belzebù hanno seguito il resto dei diavoli da spettatori.

Lucifero “Adesso osserva attentamente, Belzebù, servirà a farti tornare alla mente con chi abbiamo a che fare. “

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