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Come ogni anno Salvatore aspettava la mattina del 2 novembre per scartare i regali, che i defunti di famiglia gli avrebbero portato. Quest'anno però il padre, che avrebbe dovuto sponsorizzare l'evento, offrendo i soldi per acquistare giocattoli e dolciumi, aveva annunciato che in tempo di crisi non avrebbe potuto avere il denaro necessario per onorare tale ricorrenza. E Salvatore era rimasto deluso. Se ne stava a rimuginare sulla poltrona e si chiedeva come mai tutti i bambini avrebbero avuto un dono e perché lui sarebbe rimasto a mani vuote. Forse si era comportato male durante l'anno trascorso? Eppure ...a giugno era stato promosso, ora andava a scuola regolarmente, obbediva ai suoi genitori...ah ecco che era! Sì, poteva essere questo il motivo per il quale quest'anno sarebbe rimasto fuori dall'elenco dei regali dei Morti... Non aveva pregato! Cominciò allora a pregare per le anime dei defunti e espresse la sua delusione su un bigliettino di carta, che pose sul tavolo vuoto della stanza di pranzo, prima di andare a dormire.
"Cari Morti,
io lo so che quest'anno non potrò avere nessun regalo, perché soldi non c'è ne sono, ma volevo solo dirvi che sono rimasto deluso. Sono triste e deluso. Vi mando una preghiera. Anche se non ci porterete niente, ricordatevi di me e delle mie due sorelle nelle vostre preghiere"
La mattina dopo ci si alzò tardi. In quella casa non ci sarebbe stato l'entusiasmo mattiniero di ogni anno quando ci si alza con il desiderio di andare a vedere cosa fosse arrivato dal cielo.
Salvatore, ancora assonnato, si alzò verso le nove e si diresse nella stanza, sempre più annoiato. Quando aprì la porta e si diresse su una sedia per sedersi, vide una tavola imbandita. Si stropicciò gli occhi, si dette un pizzicotto. Era sveglio, non stava ancora sognando. Dolci, frutta secca di ogni tipo, frutti di martorana, e vicino a questi dolciumi, una banconota di cinquanta euro con un bigliettino a forma di zucca: Da dividere con le tue sorelle...20 euro per Salvatore, 15 per Franca, 15 per Luisa. Il suo cuore si riempì di gioia. Avvertì tutti i componenti della famiglia che i Morti avevano portato il loro dono. Chiamò suo padre, le sorelle, sua madre. Era felice. Non importava cosa avessero messo.Quei soldi erano il tesoro più prezioso del mondo, valevano più di ogni giocattolo costoso, più di ogni abito firmato. Cominciò a mangiare i dolci e ad offrirli a tutti. Era felicissimo. Il suo cuore batteva a mille. Non si sarebbe mai aspettato tanta generosità. E quando la sua emozione cominciò a scemare, di nascosto si avvicinò a suo padre e lo abbracciò. Sussurrò al suo orecchio: Papà, se hai bisogno di venti euro, dimmelo che ora te li posso prestare. Rimasero senza parole e si guardarono negli occhi. Ed una lacrima scese da quelli grandi di suo padre.
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Utente Anonimo
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Viaggetto avventuroso Venendo dalla Valtellina con una vecchia Volvo verde valeriana con vetrofanie di Versace e Valentino, in un autogrill del varesotto incontrai una vetrinista di nome Wanda che avevo conosciuto su un volo Venezia-Varadero venti mesi prima. Per festeggiare ci scolammo una bottiglia [...]
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