Erano trascorsi circa sei mesi da quando avevo finito le superiori lasciandomi alle spalle le materie, i professori, i compagni di scuola nonché l'imperante bullismo perpetrato ai miei danni. A tal proposito, beneficiavo di una meritatissima tranquillità, godendomi i miei diciannove anni senza più percosse fisiche e soprattutto vessazioni psicologiche che avevano reso quel tedioso quinquennio all'I.P.S.I.A. un autentico girone dantesco.

Sia prima che dopo la scuola lavoravo in un negozio di articoli casalinghi, dove parallelamente venivo sfruttato e pagato una miseria, motivi validi per attendere con trepidazione la chiamata alle armi in quanto desideroso di una carriera nell'esercito, mestiere che sognavo fin da bambino.

Non ho alcuna nostalgia delle superiori, solo indimenticabili brutti ricordi. I cinque anni mi apparvero lunghissimi, difatti i miei compagni di classe e non me ne fecero di tutti i colori. L’origine di tutto ciò? Un epiteto, un maledetto epiteto che mi logorava l'anima ogni qualvolta lo udivo: “Prosciutto.”

Lo sgradito soprannome mi venne dato da un coetaneo per via del fatto che, all'epoca dei fatti, avevo la carnagione rosa pallido. Si chiamava Loris, un pessimo elemento senza voglia di studiare che frequentò l’istituto per tre mesi poiché, in seguito a una sospensione per un increscioso comportamento, decise di non ritornare più.

Malgrado siano passati tanti anni mi viene una gran rabbia al solo pensarci, quell'infelice appellativo ideato da un individuo di passaggio mi condannò per l’intero periodo scolastico. Sono del parere che certa gente venga inviata dal diavolo stesso per scombussolare la vita a chi non merita di essere inquietato.

L’odiato soprannome irreversibilmente si propagò facilmente come un morbo e, in men che non si dica, persino nelle altre classi.

“Prosciutto! Prosciutto! Prosciutto!...”

Venivo così insultato spesso e volentieri da uno o più ragazzi: in classe, nel cortile, nei bagni, nei corridoio, all'uscita della scuola, in qualsiasi luogo insomma, anche per strada coi bulli che sfrecciavano con i loro scooter. In certi contesti arrivai addirittura alle mani con singoli bravacci, battendomi come un leone a discapito delle dolorose rappresaglie qualora riuscissi a stendere qualcuno. Indubbiamente reagivo per difendermi, ma dinanzi ai gruppi non avevo scampo.

A parte Ernesto, il mio compagno di banco anch'egli oggetto di sfottò, sebbene in misura minore, non legai con nessuno. I professori non mi furono granché d'aiuto, inoltre con i miei famigliari non parlavo del gravoso disagio che subivo, vuoi per paura di ritorsioni in caso di adeguati provvedimenti e vuoi perché volevo cavarmela da solo.

Da segnalare che gli insulti non di rado venivano accompagnati da calci nel sedere, sgambetti e vigorose manate al collo. Durante la ricreazione, per evitare problemi, preferivo starmene rintanato in aula, meglio ancora con l'insegnante presente.

Nel 2003 l'incubo finalmente finì, seppur mi diplomai con un modesto punteggio me ne fregai altamente, d’altro canto l’intento principale era sbarazzarmi di tutti coloro che mi avevano procurato ogni genere di patimenti, tra cui Gaetano, il carnefice dei carnefici.

Capelli biondi a caschetto, occhi azzurri, non molto alto, fisicamente atletico, orecchino e abbigliamento firmato dalla testa ai piedi, era il classico primo della classe che eccelleva su tutti e in tutto, anche in educazione fisica. Del resto fuori dal contesto scolastico capitanava un'agguerrita squadra locale di calcio. Tra l’altro era un tipo parecchio fortunato con le ragazze, complice il fatto che era considerato un bel ragazzo. Si distingueva pure a livello caratteriale, inteso in termini negativi, ed è facile immaginare che amava prendersela con i più mansueti, in primis con un certo Giuseppe detto Prosciutto che si divertiva a prendere di mira senza limiti e senza misure.

Arrogante, narcisista, sfacciato, maligno, impietoso, malevole, ostile, perfido... non basterebbero intere pagine per elencare i sinonimi e le parole equivalenti. Posso assicurare e testimoniare che fu piuttosto dura con lui. Finché una mattina del terzo anno, preso dall'esasperazione e accecato dall'odio per Gaetano, infilai il mattarello di mia madre dentro il mio Invicta, pronto a malmenare a sangue quel diabolico soggetto. Lo vidi vicino al cancello dell’edificio scolastico, e, come da copione, mi diede fastidio.

«Prosciutto!», esclamò con meschinità, per non parlare delle risate e dei cori crudeli di un gruppo di compagni di “branco.”

Appena si girò di spalle, con le mani tremanti aprii lo zaino pronto a passare all'attacco, tuttavia all'atto pratico non feci nulla. Forse la decisione finale scaturì da una questione morale o probabilmente fu l'angelo custode che mi orientò a cambiare idea e, di conseguenza, a desistere dal violento proposito.

In effetti in classe immaginai un esito disastroso, con un elevato rischio di una bella denuncia per lesioni e addio carriera nell'esercito, oltre a una sospensione che mi avrebbe inesorabilmente pregiudicato l'anno scolastico.

Dopo la maturità, benché la scuola fosse terminata, come già detto, da sei mesi, Gaetano restò legato al suo “bullistico” malanimo, ovverosia non mancava di offendermi o di mettermi in berlina in qualunque posto mi trovassi. Nella mia città, non essendo grandissima, incontrarlo non era affatto difficile ed evitarlo o aggirarlo ahimè non sempre possibile. Quella sua condotta impertinente mi rodeva non poco ma al contempo, trattandosi di casi isolati, preferii non dannarmi, calcolando che presto sarei partito militare.

Successivamente, un episodio degno di nota ribaltò inaspettatamente la situazione a mio favore, un episodio che mi accingo a raccontare attraverso queste righe.

Tutti i racconti

7
7
36

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
20

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
31

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
6
25

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
134

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
34

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
72

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

10
11
50

La preghiera

26 April 2025

La preghiera Non so, se ne sono capace Ed anche se verrò mai ascoltato In fondo, questa cosa non mi è mai appartenuta Lei era nascosta in una tasca Avvolta in un panno nero, stretta, stretta Come volerle impedire di esserne abbracciata Poi arrivano periodi della vita, dove invocare Dio, Buddha, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
25

Razza superiore

26 April 2025

Ghnog si fermò all’ingresso della caverna, poi, quando i suoi occhi si abituarono al buio, fece qualche passo all’interno. Dagga teneva il corpo del piccolo tra le braccia, dondolandosi e intonando una nenia in quella sua lingua incomprensibile. Ghnog si avvicinò. Il neonato aveva la pelle scura [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su