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Brevi passi veloci, poi torna indietro. Ogni pochi secondi guarda nervosamente l’orologio: “Ecco, ho ripreso a mangiarmi le unghie! Cazzo! Il solito tira-tardi… proprio oggi, quel cretino! Non lo sopporto più! Ah ma adesso basta. Me ne vado e…” - Ciao! Sussulta per l’improvvisa calda voce dietro di sé. Si ritrae quasi infastidita quando due mani la afferrano e tentano di abbracciarla. - Era ora! – esplode - Troppo disturbo arrivare puntuali? Ma sì, tu hai sempre qualcosa di più importante da fare, vero? Io non conto nulla… Lui conciliante cerca senza successo di interromperla: - Dai amore… Lei, col busto piegato in avanti, continua imperterrita mentre con due dita si strazia una ciocca di capelli. - …tanto sono sempre io ad aspettarti. Mai gli altri. Io arrivo sempre dopo! Dopo tutto e tutti!... Non potevi chiamarmi, avvisare, farmi sapere qualcosa? E’ quasi un ora che sono qui come una deficiente! Stefano, resta il più calmo possibile, approfitta della ripresa di fiato: - Ornella, innanzi tutto è solo una ventina di minuti… - Ah… - scuotendo la testa - il precisini… Tiri sul tempo, eh? - …poi – continua lui imperterrito -… c’è un traffico porco per una fuga di gas. Ho dovuto fare un giro della madonna... - Ma come no, la coda, il traffico…- gli volta le spalle - intanto io qui… ma non potevi telefonare? – gira la testa e lo fissa negli occhi – Troppo disturbo? -… inoltre… - prosegue esasperato, immobile -… ho dimenticato il telefono in ufficio e, … - aggiunge alzando le mani come per parare una nuova obiezione - …come sai bene, proprio non ricordo i numeri a memoria! Lei lo guarda, restia ad ammettere d’aver esagerato, poi riprende a voce più bassa ma con tono acido: - Potevi comunque uscire prima dall’ufficio. Almeno stasera. Mica muoiono se esci un po’ prima. Per quello che ti danno. - Ornella… - risponde risentito -…oggi, quasi 2.300 euro al mese, non sono mica una miseria. Comunque… - comincia ad alzare la voce - …se proprio ci tieni a saperlo, sono giusto uscito prima per ritirarti il regalo di anniversario che ‘sto pirla di commesso non aveva ancora preparato o non trovava più… - Oh ma… - Ma un corno! Lasciami finire… - è sempre più accalorato -… mi trovo imbottigliato e per fare in fretta, mi faccio la fiancata della macchina contro un cazzo di panettone! - Dai amore, va bene, calmati. - Ma calmati cosa? Per finire arrivo qui contento, quasi in tempo, con la voglia di stare insieme… - Ma sì… In fondo non mi importa del ritardo. Sei qui, andiamo a cena e passiamo una bellissima serata insieme, come hai detto tu e… -…e ti trovo isterica! Ornella cerca di prenderlo sottobraccio dicendo: -…poi ci dimentichiamo di tutto questo. - Per un ritardo di venti minuti? - continua lui imperterrito -…E dopo avermi fatto incazzare come un toro un in meno di tre minuti… - strattona il braccio e scimmiottandole la voce - poi ci dimentichiamo di tutto? Ma sei scema? Ornella si stringe nelle spalle, scuote la testa aggiungendo: - Beh… un po’ di tensione… può capitare, no? - Ma quale tensione, tu sei malata! Non ne posso più di queste scenate! E sempre per ‘sti motivi del cazzo! - Stefano dai non esagerare… - in tono conciliante - dopo tutto siamo qui, insieme, vicini. - E’ proprio questo il punto Ornella, siamo vicini… - gelido - …troppo vicini… così vicini che mi soffochi! - Stai scherzando, vero? - No Ornella, non sto scherzando, tre anni di ‘ste scenate m’hanno sfinito. - Ma… Stefano… La tiene ferma di fronte a sè, avvicina il viso e aggiunge: - Sai cosa c’è Ornella? C’è che io non ne posso più, di te e alla tua isteria. Buon anniversario.
Si toglie di tasca un pacchettino.
- Questo è il tuo regalo… – sbattendoglielo in mano - …il mio è riprendermi la mia vita! Vedi di andare a tritare i maroni a qualcun altro: me ne vado! Si volta e allontana con passo deciso. Ornella è attonita, a bocca aperta, scuote piano la testa sbigottita. Riprende a tormentarsi la ciocca di capelli mentre nell’altra mano stringe ancora il regalo. “Ma che stronzo! Lo sapevo che non dovevo aspettarlo”.
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
La spettatrice, 18 April 2024
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Secoli fa, nei recessi della Foresta Nera, fu evocato un aiuto demoniaco per osteggiare un’orda di famelici troll. Dämon li sterminò tutti, mettendo fine di fatto alla loro specie. Sopravvivono nel [...]
Rubrus, 11 April 2024
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Creava violini. Non li fabbricava perché – diceva – la forma era già dentro gli alberi e bastava tirarla fuori dal legno. Smussando, limando, lisciando, piallando. Togliendo il soverchio, come altri [...]
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Utente Anonimo
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Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]
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Roberto Anzaldi:Lo sono, assolutamente si. Sono gli "ascolti" a fare la differenza, [...]
Giuseppe Scilipoti:x Roberta: l'ho letto e commentato poco fa. Ti ho lasciato una sincera [...]
Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]
Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]
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stapelia:C'è una seconda parte? La aspetto, allora.
Patapump:può essere utile Gennarino che segni cosi parte 1di3 1di2 in [...]
“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]
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Patapump:non ho piante d appartamento ma sono fiero del mio melo "Carmelo" anche [...]
stapelia:Rubrus. Grazie di passaggio e commento. Ti ho incuriosito? Poi appassito, il [...]
Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]
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Rubrus:Oh, se ho qualcosa da dire, e il tempo per dirla, la dico. Se non capisco, [...]
NomadLantern:Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]
UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]
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Rubrus:Personalmente, non trovo che il termine "droghe" sia fuori contesto: [...]
Antonellina:Ciao Rubrus, il racconto mi è venuto così. La mia prosa non [...]
Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]
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stapelia:Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]
Patapump:caro Lorenzo qui hai toccato le corde giuste hai saputo raccontare [...]
«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]
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L’esilioDiRumba:Una bomba è esplosa nel racconto e una specie di bomba è il racconto [...]
Giuseppe Scilipoti:x Rubrus: vedo che sul tema "nazismo" sei molto ferrato. Non conoscevo [...]
Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te Ci siamo trovati in una vita precedente siamo stati bene assieme. Così tanto bene che lei mi ha riconosciuto e vorrebbe ricongiungersi a me anche in questa vita così come nelle prossime fino al limite. Ma ogni vita dovrebbe [...]
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stapelia:La mia impressione è che sia molto personale e dedicata. La fantasia [...]
L’esilioDiRumba:Puramente fantasiosa, non credo nemmeno nella reincarnazione. Mi sono lasciato [...]
Il mondo non ha bisogno delle mie parole, io non ho bisogno delle parole del mondo, altrove è la realtà che non parla, selciato che si cammina scalzi, le finestre spalancate, i vetri rotti tra le rovine di una casa diruta, è bellezza che si spoglia del tetto, delle mura, degli orpelli, che non [...]
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