Violeta, romena di Iasi, cittadina di 300 mila anime nell’estremo nord est della Romania, alta, mora, un corpo da indossatrice, dimostra più dei suoi 20 anni. Nata nell’immediato post Ceausescu, quando, sconfitta la dittatura, si cominciavano ad assaporare i primi venti di libertà, Violeta lasciò presto la sua famiglia. Anzi, a dire il vero, fu lei ad essere stata abbandonata dai suoi genitori alcuni anni prima. La madre, Catrinel, pensò bene di scappare con un giovane russo facendo perdere le proprie tracce, mentre il padre Mircea era troppo preso dall’alcol per pensare a lei. Per due anni visse con la nonna materna, ma quando questa venne a mancare si ritrovò sola ad affrontare la dura realtà. Trovando molte difficoltà ad andare avanti, Violeta accettò la proposta di un’agenzia a trasferirsi all’estero, dove le probabilità di trovare lavoro erano maggiori. Detto e fatto. Qualche giorno più tardi arrivò a Roma e venne fatta alloggiare in un appartamento nei pressi della stazione ferroviaria di Termini insieme ad altre due ragazze, una sua connazionale ed una bulgara, anche loro in cerca di un lavoro. Per alcuni giorni filò tutto liscio, le tre ragazze erano oggetto di gentilezze e premure da parte degli organizzatori del viaggio, visite turistiche durante il giorno e ristoranti chic per la cena, per terminare le serate nei locali alla moda. Il tutto in attesa di iniziare il lavoro per il quale erano giunte in Italia, Violeta e la ragazza bulgara come impiegate grazie al loro diploma di ragioniere, l’altra come cameriera. Fu proprio durante una di queste serate che le cose cambiarono repentinamente e fecero capire a Violeta dove e con chi fosse capitata. Era quasi mattina quando, insieme al suo accompagnatore e due suoi amici, uscirono dal “Blue Moon”, uno dei locali più “in” della capitale. Dopo un giro disintossicante per le strade deserte di Roma, al momento di congedarsi dal suo accompagnatore e dagli altri due individui, questi pretesero di entrare con la forza in casa. Qui le cose precipitarono. Violeta venne scaraventata violentemente sul letto da uno dei tre, mentre gli altri due si occuparono delle altre ragazze, richiamate dalle grida della loro amica. Le malcapitate vennero ripetutamente colpite con pugni e calci fino a che, stremate e sanguinanti, cedettero sessualmente ai loro aguzzini. Le violenze durarono diverse ore, tra le lacrime delle ragazze e le violenze dei tre delinquenti, fino a che in tarda mattinata i tre lasciarono la casa chiudendo a chiave le tre donne, dopo aver preso loro i passaporti e dopo averle pesantemente minacciate e terrorizzate di non chiedere aiuto. Alle tre sventurate non restò altro che leccarsi le ferite e riprendersi dal forte trauma subìto. Nemmeno il tempo di realizzare ciò che era loro capitato, che nel tardo pomeriggio della stessa giornata gli aguzzini si ripresentarono davanti ai loro occhi, comunicando loro, con dei sorrisetti alquanto sarcastici, che era giunto il momento di prendere servizio nel loro nuovo lavoro. Aprirono una piccola trolley e tirarono fuori, mettendoli sul letto, alcuni indumenti, dicendo alle ragazze di indossarli che sarebbero state le loro nuove divise. Le poverine sgranarono gli occhi e impallidirono nel vedere super minigonne, calze a rete e corpetti che non lasciavano niente all’immaginazione. Ora era tutto chiaro, purtroppo per loro. Erano capitate nelle mani di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione. Sembravano pietrificate, le poverine, non avevano la forza di fare neanche una minima mossa, mentre i loro occhi iniziavano a gonfiarsi di lacrime. Ma gli aguzzini non avevano tempo da perdere e si scagliarono con la solita violenza contro le ragazze strappando loro di dosso i vestiti e obbligandole ad indossare gli altri. Mezz’ora più tardi, come avevano temuto, si ritrovarono su un marciapiede di una strada semibuia e abbastanza trafficata. Non ci volle molto per vedere la prima auto fermarsi accanto a Violeta. Era una ragazza bellissima, con un corpo altrettanto bello, messo ancor più in risalto dall’abbigliamento impostole. Purtroppo, o fortunatamente per lei le auto, come si fermavano, vedendola piangere incessantemente, ripartivano in un batter d’occhio, con evidente disappunto dei suoi aguzzini che la osservavano nascosti comodamente in macchina. Inevitabili erano i pugni e gli schiaffi che era costretta a subire per non “impegnarsi” nel lavoro. La nottata volse al termine e le tre ragazze vennero riaccompagnate nel loro appartamento, dove furono trattate di nuovo a suon di schiaffi e pugni per il magro guadagno della serata. Rimaste sole, le tre ragazze si abbandonarono ad un pianto scrosciante, abbracciate l’una all’altra. Rimasero così qualche minuto, poi Violeta si chiuse in bagno ed aprì il rubinetto dell’acqua calda nell’intento di riempire la vasca. Si sentiva sporca, i tre rapporti sessuali consumati con altrettanti sconosciuti nell’arco della serata avevano fatto sì che sentisse il suo corpo puzzare terribilmente. Sprofondò nell’acqua fumante della vasca continuando nel suo pianto, con le lacrime che scendevano sulle sue guance e terminavano la loro corsa nell’acqua calda. Man mano che passavano i minuti la casa sprofondò nel silenzio di Morfeo, interrotto di tanto in tanto da qualche incubo delle ragazze che si svegliavano di scatto fino a che, con il sole già alto, vennero destate definitivamente dai loro aguzzini. Uno di loro entrò prepotentemente in camera di Violeta e la trovò vuota. Si diresse allora sbraitando verso il bagno, aprì violentemente la porta e la trovò nella vasca immersa in un liquido densamente rossastro. La bocca era aperta e gli occhi sbarrati, un coltello giaceva accanto alla vasca e ai polsi due vistosi tagli. Non aveva retto alla vergogna, aveva preferito interrompere la corsa della sua vita in quel modo tragico piuttosto che entrare in un mondo che non le apparteneva e del quale non voleva assolutamente farne parte, un mondo lontano da lei anni luce che purtroppo una società capitalista basata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo cercava di imporle con la forza e la violenza.

 

Tutti i racconti

1
1
8

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
10

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

  • La Gigia: Che bellezza Gennarino, complimenti. Un racconto emozionante da cui emerge [...]

  • Rubrus: C'è un'eco di Epicuro che non invitava a darsi alla pazza gioia, [...]

4
6
31

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Malinconico e ben scritto passaggio di testimone tra le generazioni. Piaciuto.

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

5
9
55

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

2
8
37

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
9
23

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

4
6
36

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
6
22

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

6
9
38

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
30

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

8
8
31

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

10
26
38

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo agli estimatori del racconto e come te sono appassionato di crime [...]

  • Maria Merlo: Grazie, L.D. AVA è davvero forte. Strana coincidenza: io avevo chiamato [...]

Torna su